sabato 24 dicembre 2011
mercoledì 21 dicembre 2011
Lettera a Babbo Natale

Ragazzi, finalmente manca soltanto un giorno alle tanto attese vacanze di Natale. Al solo pensiero mi spunta un sorriso :) Era ora di staccare un po' dalla scuola per riposarsi! Quale modo migliore di riposarsi se non quello di passare le feste ad aprire i regali! E allora, perché non scrivere una letterina a Babbo Natale per informarlo dei nostri desideri? Proviamoci insieme.
Caro Babbo,
conosco una prof che sogna una scuola perfetta. Vabbè, non esageriamo: si accontenterebbe di una scuola migliore, dove non ci fossero mai problemi di risorse, dove tutti potessero trovare un habitat sereno ed accogliente, dove lo studio potesse appassionare, dove insegnare ed apprendere fosse un momento straordinario di incontro e realizzazione di sé.
Conosco una ragazza che sogna che i problemi legati ad affari familiari si risolvessero nel miglior modo possibile, che le persone disoneste pagassero sempre per il male che fanno, che le proprie speranza andassero a buon fine, e che i problemi propri e di tutti (grandi e piccoli che siano) potessero essere superati.
Conosco un ragazzo che sogna finalmente di prendere la patente, di avere una macchina per poter finalmente viaggiare, essere indipendente e libero.
Conosco dei giovani che sognano di non avere paura per il proprio futuro, di poter contare sulle proprie capacità per trovare un lavoro, che sognano che questo lavoro ci sia ancora, e che ancora si possa fare un progetto di vita, di amore, di famiglia, di figli.
Conosco dei vecchi che sognano un giusto riposo, la sicurezza per i propri figli, la speranza di trascorrere una vecchiaia serena.
Quello che non conosco, sei tu, Babbo Natale: dammi la dimostrazione che esisti e realizza dunque i sogni di tutti noi. Se non lo farai, ci riproverò il 6 gennaio con la Befana!
Con tanto affetto
Un'amica
AUGURI DALLA REDAZIONE DEL GIORNALINO!!
martedì 20 dicembre 2011
SPAZIO ALLA LETTURA
Oggi volevo proporvi un bellissimo romanzo che ho avuto la fortuna di leggere. Non è un libro molto lungo, anzi direi che 90 pagine sono molto poche, giusto per chi non ama impegnarsi in letture troppo ponderose.
Il titolo del libro è: OSCAR E LA DAMA IN ROSA.
Il titolo del libro è: OSCAR E LA DAMA IN ROSA.
Questa è la storia di Oscar, un ragazzino di 10 anni con una grave forma di leucemia. Oscar vive in ospedale assieme a molti amici con strani soprannomi: Bacon, un ragazzino gravemente ustionato, Pop Corn, che si trova li per dimagrire, Einstein, che ha del liquido nella testa, e una ragazzina dal colorito bluastro che piace molto al nostro protagonista: Peggy Blue. In quell'ospedale Oscar fa amicizia anche con Nonna Rosa, un'anziana signora che, come tante sue colleghe, si veste di rosa e va a fare visita ai ragazzi ricoverati in ospedale, e tiene loro compagnia.
Il nostro protagonista si rende presto condo che il trapianto di midollo che avrebbe potuto salvargli la vita è andato male, e si rende anche conto che tutti gli adulti accanto a lui si comportano da stupidi, e lo trattano da stupido! Tutti, tranne Nonna Rosa, che tra le sue strane storie e i suoi sorrisi capisce Oscar e lo fa riconciliare con i suoi genitori, che cercheranno di passare molto più tempo con lui.
Tutto questo il nostro amico ce lo racconta tramite lettere che scrive a Dio. Sì, proprio a lui. Perchè anche se subito Oscar non crede in lui, la sua anziana amica lo convince della sua esistenza.
La storia non finisce benissimo, ma posso assicurarvi che è molto bella e commovente, e, soprattutto, fa pensare.
Valentina Loriga
LETTERE - Auguri di Buone Feste
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Tramite il giornalino elettronico desidero porgere a tutti gli auguri di un sereno NATALE ed un NUOVO ANNO carico di soddisfazioni personali.
I.T.P. Daria Galeotti
P.S. leggo sempre con molto piacere le vostre notizie. Complimenti a tutti per l'impegno!!!!!!!!!
venerdì 16 dicembre 2011
MUSICA - Un amico è così
persone che ci sopportano sempre e comunque, e che farebbero di tutto
per noi. Gli AMICI!
martedì 13 dicembre 2011
lunedì 12 dicembre 2011
Siamo sul Secolo XIX!!!
Il prof. Usai ci segnala che le nostre foto con la maglietta NON C'E' FANGO CHE TENGA sono state pubblicate sul Secolo XIX!!!
Ecco i link:
http://www.ilsecoloxix.it/p/multimedia/2011/11/21/AOvr8BOB-maglietta_fango_vostre.shtml?ph=18
http://www.ilsecoloxix.it/p/multimedia/2011/11/21/AOvr8BOB-maglietta_fango_vostre.shtml?ph=19
Ecco i link:
http://www.ilsecoloxix.it/p/multimedia/2011/11/21/AOvr8BOB-maglietta_fango_vostre.shtml?ph=18
http://www.ilsecoloxix.it/p/multimedia/2011/11/21/AOvr8BOB-maglietta_fango_vostre.shtml?ph=19
La Redazione
mercoledì 7 dicembre 2011
Intervista a FATOU DIOP
- Raccontaci come sei arrivata ad essere protagonista di un video esposto al MEM
- Molti non sanno cos'è il MEM e il MuMa: puoi spiegarlo ai nostri lettori?
Allora il MuMa è l'istituzione Museo del Mare e della Navigazione, al cui interno possiamo trovare il MEM che è il nuovo spazio espositivo permanente dedicato all'emigrazione italiana e straniera, e che si trova al terzo piano del Museo del Mare. Racconta la realtà sociale italiana dalla metà dell'800 ad oggi, percorrendo un quadro dei processi migratori di un tempo e quelli attuali attraverso installazioni, ricostruzioni, foto d'epoca e postazioni multimediali.
- Come sei giunta in Italia? Vuoi raccontarci qualcosa di te?
- Quali emozioni hai provato nel rivivere la tua storia, sapendo che la tua testimonianza rimarrà per sempre custodita in un museo così visitato come il MuMa?
Quando ho visto il video ero un po' imbarazzata, perché mentre lo guardavo, attorno a me c'erano un sacco di persone che lo guardavano anche loro. In quel momento, mi sentivo un po' famosa, perché si giravano, mi guardavano e dicevano: "Quella è Amina, la ragazza del video!" (Amina è il nome che nel video è stato assegnato a Fatou N.d.R.). Ero molto contenta, perché il video è venuto veramente bene. Non solo il video è bello, ma ho fatto tutto il percorso e ho conosciuto tutta la storia dell'emigrazione italiana, dall'800 ad oggi, ed è stata veramente una bella esperienza.
- Che ne pensi del commento del giornalista Enzo Costa, che parla di te su Repubblica Genova?
- Ti dispiace se pubblichiamo sul giornalino la tua storia?
Beh, va bene, sì, va' :-) (Lo abbiamo inserito nel post precedente N.d.R.)
Grazie a Fatou per averci voluto concedere questa intervista, condividendo con noi e i nostri lettori la sua storia.
Intervista a cura di
Valentina Loriga & Sharmilan Bramanantha
Valentina Loriga & Sharmilan Bramanantha
(riprese audio di Sharmy)
IL RACCONTO DI FATOU
FATOU DIOP IV A ITER ISS FIRPO-BUONARROTI Progetto Mu.Ma
Ricordo un palazzo enorme, con un cortile e tanti bambini. Io ero in un angolino. Piangevo, desideravo solo tornare a casa. Era il mio secondo giorno di scuola elementare, alle mie spalle c'era una stanza con circa 20 ragazzi più grandi, recitavano una poesia, o l'inno del Paese, mentre noi bimbi più piccoli aspettavamo che finissero la loro lezione per iniziare la nostra. A un tratto, una voce forte e profonda disse: “François, apporte moi tes devoirs”. “Monsieur le Professeur, j'ai oubliè mes devoirs”: una vocina esile e tremolante aveva risposto. Un silenzio improvviso prese sopravvento nella stanza. Sentii rumori strani, mi affacciai a guardare: vidi il professore frustare il ragazzo dietro la lavagna. Avevo i brividi. Li ho ancora a ripensarci. Tornai a casa: “Mai più a scuola”, decisi, ma mia madre mi forzò a ritornavi ancora, a lungo. Un giorno mi ritrovai su un aereo, poi in un nuovo paese a imparare una nuova lingua. Dovemmo ricominciare tutto daccapo, con difficoltà, ma ciò nonostante ce l'abbiamo fatta. Sì, i miei genitori ce l'hanno fatta, ed io li ammiro molto. Chissà quanti sacrifici avranno dovuto fare, lavorando sodo, per poterci portare qua e mantenere dal nostro arrivo ad ora. Mio padre e mia madre erano giunti in Italia ben prima di noi fratelli: coi loro sacrifici, col loro sudore hanno cercato di offrirci la possibilità di un futuro migliore. E' con questa convinzione che continuo, nonostante tutto, a studiare, per dare a mia volta una vita migliore ai miei figli. Mi chiamo Fatou, ho 19 anni, vengo dalla Costa d'Avorio. Vivo a Genova ormai da 13 anni. Dovrei già essere diplomata, lo so, ma al mio arrivo mi hanno iscritto in una classe inferiore a quella che avrei dovuto frequentare per età, per aiutare il mio inserimento, hanno detto. Poi, due anni fa, ho perso mio padre e il mondo mi è crollato addosso. Non sono riuscita ad avere i libri di testo e questo, insieme al mio stato d'animo, mi ha demotivato e ho deciso di farmi bocciare, di ricominciare per provare a ripartire con più slancio, per non perdere i miei obiettivi. Frequento l'istituto Firpo Buonarroti. Il turistico mi offre l'istruzione che cercavo. Desideravo viaggiare e qui organizzano stage e viaggi all'estero, ma non vi partecipo: la mia famiglia non se lo può permettere. Mi limito così ad andare a scuola, a imparare qualcosa, anche se a volte mi scoraggio. I professori cercano di darmi quella spinta, che spesso perdo, per non mollare, per continuare. Da piccola non immaginavo che l'Africa fosse un paese povero: ero convinta fosse uguale a tutti gli altri, ma quando cominciai ad istruirmi scoprii la triste verità. Eppure non volevo crederci, arrendermi alle critiche dei miei nuovi compagni: mi difendevo dicendo che l'Africa è il paese più ricco di risorse naturali, “fisicamente” il più forte! Mi tirava su il morale ripetermi questo. Alla fine, ciò che mi resta è il desiderio di trovare un buon lavoro, stabile, per riuscire a mantenere la famiglia. Sì, un lavoro. Ma trovarne uno, al giorno d'oggi, per noi ragazzi è come andare sulla luna: e se è un'impresa ardua per i cittadini italiani, figuriamoci per noi stranieri! L'anno scorso ho mandato circa una ventina di curriculum, fatto parecchie telefonate, ma tutti mi hanno sempre risposto “Lasci il suo numero, la richiameremo”. Poi niente. Sinceramente non mi sento emarginata. SONO emarginata. Perché alla fine faccio, desidero, tutto ciò cui una ragazza italiana ambisce. Io ne sono all'altezza. Però, a differenza sua, io vengo emarginata perché gli italiani sono egoisti: pensano che solo i loro figli siano i più capaci, quindi gli altri vengono scartati senza neppure avere avuto la possibilità di provare. Se le persone, gli esseri umani, smettessero di credersi superiori ai propri simili, se si dimostrassero umili e solidali, allora potremmo dire di appartenere davvero a un paese ricco. Mah... Non so se questo potrà mai accadere.
Fatou Diop
domenica 4 dicembre 2011
venerdì 2 dicembre 2011
LETTERE - Magliette, solidarietà, ragazzi, prof e... il Secolo XIX!
Ecco il testo della lettera scritta dal Prof. Usai al Secolo XIX
Gentile Redazione,
mi piace sottolineare lo slancio di generosità di docenti e alunni dell’Istituto Firpo-Buonarroti
in occasione della recente alluvione. In particolare, diversi studenti si possono fregiare del titolo di “Angeli del fango”, per l’aiuto concreto assicurato agli alluvionati, mentre la contestuale vendita delle magliette “ Non c’è fango che tenga “ ( sia all’interno dell’Istituto, sia mediante l’allestimento di un banco vendita al recente Salone dello studente-ABCD ) ha fruttato la raccolta di oltre 5000 Euro, già consegnati nelle mani di Padre Francesco Lia, organizzatore dell’evento.
Mentre si vivono momenti cupi anche sul fronte dell’emergenza educativa, studenti e professori del Firpo-Buonarroti hanno dato prova di credere nei valori di solidarietà e condivisione, mettendosi al servizio di persone in difficoltà.
Grazie dell’attenzione.
Prof. G. Usai,
Istituto Firpo-Buonarroti, Genova
Ed ecco la risposta del Secolo XIX
Egregio professore, sono felice della sua mail. Come forse saprà, stiamo organizzando il raduno di tutte le persone che hanno acquistato le magliette “Non c’è fango che tenga”: sarà una festa in piazza De Ferrari domenica alle 15. Perché non porta in piazza anche i colleghi e gli studenti del Firpo-Buonarroti, “armati” di maglietta della solidarietà? L’evento sarà immortalato sul Secolo XIX, filmato per il nostro sito web e ripreso da Primocanale.
Spero di conoscerla domenica!
Alessandro Cassinis
Vicedirettore vicario del Secolo XIX
giovedì 1 dicembre 2011
Previsioni meteo per domani
Ragazzi volevamo comunicarvi che domani non c'è l'allerta meteo, abbiamo personalmente guardato le previsioni dell'Arpal che dicono che ci saranno probabili temporali, ma non parlano di allerte bensì di stato di attenzione.
In conclusione ragazzi domani scuole aperte, portatevi l'ombrello però ;)
In conclusione ragazzi domani scuole aperte, portatevi l'ombrello però ;)
Valentina
Ramona
FAN CLUB ANIME e MANGA
A seguito della mia proposta di creazione di un fan club per gli appassionati di manga e anime, voglio illustrare meglio il mio progetto.
- Al mercoledì pomeriggio, dalle 14 alle 16, possiamo incontrarci nella biblioteca del IV piano, dove si tiene la riunione di redazione del giornalino.
- Al martedì mattina, a ricreazione, ci si può incontrare al quarto piano, dalla mia classe (III A ITER), per stabilire di cosa si tratterà nell'incontro del mercoledì pomeriggio o comunque quali argomenti vogliamo approfondire o discutere.
- Mie proposte di argomenti per i dibattiti riguardanti sia fumetti che cartoni: SPORT (es. Holly e Benji), POLIZIESCHI (es. Lupin III), THRILLER (es. City Hunter), COMMEDIA (es. Ranma ½), STORIE DI VITA QUOTIDIANA (situazioni di lui o di lei), COMICITA' (es. Shin Chan), AMORE, AZIONE (es. Naruto), FANTASY (es. Inuyasha), HORROR (es. Death Note), RAGAZZE (es. Sailor Moon).
- Piccolo spazio riservato ai fumetti e ai cartoni per i ragazzi realizzati in USA, UE e resto del mondo.
- Svolgimento di un incontro:
- Analisi di uno o più fumetti/cartoni di un certo argomento (uno diverso a settimana);
- Visione o lettura di un episodio/capitolo del fumetto/cartone;
- Riassunto della trama;
- Confronti e discussione finale
Per maggiori informazioni sull'argomento, potete scrivere al giornalino una mail con oggetto FAN CLUB MANGA/ANIME.
Pietro Saccà
Etichette:
anime,
fan club,
manga,
Pietro Saccà
LETTERE: Il nostro orgoglio, la nostra felicità
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Ciao a tutti !!!
Quando avevo richiesto a Padre Francesco Lia ( promotore dell'iniziativa delle magliette " Non c'è fango che tenga " ) di mandarmi un centinaio di magliette per dare una mano agli alluvionati, non avrei mai pensato che, in seguito, ne avrei chiesto altre cento, e poi altre cento e poi altre cento... E' con Orgoglio che annuncio che l'Istituto Firpo-Buonarroti ha venduto magliette per circa 5000 ( cinquemila ) euro !!! Il denaro è stato consegnato nelle mani di Padre Francesco Lia ( in presenza di testimoni, beninteso...); tale cifra va a sommarsi ai 190.000 euro raccolta in città e dintorni... Niente male, davvero!
Non ho bisogno di ringraziare coloro che, Docenti e studenti, hanno acquistato la maglietta: il vostro gesto va oltre mille mie parole; grazie a quelli che hanno indossato la maglia, grazie alle classi che l'hanno appesa in classe, grazie a chi l'ha regalata grazie a chi l'ha pazientemente e generosamente venduta. E' la dimostrazione che il nostro istituto non è quello che certa carta stampata ( vedi Secolo XIX ) pretende di diffondere.
Ora immaginate, solo per un attimo, l'espressione del viso di chi riceverà i nostri 5000 Euro, e quando saprà da dove provengono. Capite perchè è valsa la pena dargli una mano?
Ciao a tutti !!!
Quando avevo richiesto a Padre Francesco Lia ( promotore dell'iniziativa delle magliette " Non c'è fango che tenga " ) di mandarmi un centinaio di magliette per dare una mano agli alluvionati, non avrei mai pensato che, in seguito, ne avrei chiesto altre cento, e poi altre cento e poi altre cento... E' con Orgoglio che annuncio che l'Istituto Firpo-Buonarroti ha venduto magliette per circa 5000 ( cinquemila ) euro !!! Il denaro è stato consegnato nelle mani di Padre Francesco Lia ( in presenza di testimoni, beninteso...); tale cifra va a sommarsi ai 190.000 euro raccolta in città e dintorni... Niente male, davvero!
Non ho bisogno di ringraziare coloro che, Docenti e studenti, hanno acquistato la maglietta: il vostro gesto va oltre mille mie parole; grazie a quelli che hanno indossato la maglia, grazie alle classi che l'hanno appesa in classe, grazie a chi l'ha regalata grazie a chi l'ha pazientemente e generosamente venduta. E' la dimostrazione che il nostro istituto non è quello che certa carta stampata ( vedi Secolo XIX ) pretende di diffondere.
Ora immaginate, solo per un attimo, l'espressione del viso di chi riceverà i nostri 5000 Euro, e quando saprà da dove provengono. Capite perchè è valsa la pena dargli una mano?
Giuseppe Usai, Istituto Firpo-Buonarroti
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