mercoledì 7 dicembre 2011

Intervista a FATOU DIOP

Abbiamo intervistato Fatou Diop, di cui abbiamo parlato QUI e le abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza al MEM, la nuova sezione del MuMa
  • Raccontaci come sei arrivata ad essere protagonista di un video esposto al MEM  
A scuola è arrivata una circolare che proponeva l'iniziativa del MuMa: il museo chiedeva a tutti i ragazzi stranieri di raccontare la loro esperienza in Italia dal momento dell'arrivo fino ad oggi, e quelli adeguati alle loro esigenze avrebbero partecipato alle registrazioni di un video. Allora decisi di partecipare, anche se all'inizio non ero molto convinta. Quindi poi ho scritto il racconto e la prof.ssa Corbo, la mia insegnante di italiano, l'ha corretto e si è messa in contatto con il MuMa ed è iniziato tutto. 
  • Molti non sanno cos'è il MEM e il MuMa: puoi spiegarlo ai nostri lettori?
Allora il MuMa è l'istituzione Museo del Mare e della Navigazione, al cui interno possiamo trovare il MEM che è il nuovo spazio espositivo permanente dedicato all'emigrazione italiana e straniera, e che si trova al terzo piano del Museo del Mare. Racconta la realtà sociale italiana dalla metà dell'800 ad oggi, percorrendo un quadro dei processi migratori di un tempo e quelli attuali attraverso installazioni, ricostruzioni, foto d'epoca e postazioni multimediali.  
  • Come sei giunta in Italia?  Vuoi raccontarci qualcosa di te?
Eh... sono arrivata qui tredici anni fa dopo i miei genitori e i miei genitori mi hanno portato qui per intraprendere comunque una vita migliore rispetto a quella che c'era giù in Africa, e infatti ho iniziato la scuola a partire dalla prima elementare fino ad arrivare ad ora. I miei genitori hanno fatto un sacco di sacrifici per potermi offrire una giusta istruzione e i mezzi per poter andare avanti. Boh.. non so cosa dire...
  • Quali emozioni hai provato nel rivivere la tua storia, sapendo che la tua testimonianza rimarrà per sempre custodita in un museo così visitato come il MuMa?
Quando ho visto il video ero un po' imbarazzata, perché mentre lo guardavo, attorno a me c'erano un sacco di persone che lo guardavano anche loro. In quel momento, mi sentivo un po' famosa, perché si giravano, mi guardavano e dicevano: "Quella è Amina, la ragazza del video!" (Amina è il nome che nel video è stato assegnato a Fatou N.d.R.). Ero molto contenta, perché il video è venuto veramente bene. Non solo il video è bello, ma ho fatto tutto il percorso e ho conosciuto tutta la storia dell'emigrazione italiana, dall'800 ad oggi, ed è stata veramente una bella esperienza.
  • Che ne pensi del commento del giornalista Enzo Costa, che parla di te su Repubblica Genova?
Il commento mi è piaciuto, e boh.. lo ringrazio per 'sta cosa :-)  (lo potete leggere qui sotto N.d.R)
  • Ti dispiace se pubblichiamo sul giornalino la tua storia? 
Beh, va bene, sì, va' :-) (Lo abbiamo inserito nel post precedente N.d.R.)



Grazie a Fatou per averci voluto concedere questa intervista, condividendo con noi e i nostri lettori la sua storia.
Intervista a cura di
 Valentina Loriga & Sharmilan Bramanantha
(riprese audio di Sharmy)


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