Giornalista Simone Narducci, III A LES
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mercoledì 13 maggio 2020
I giorni del Corona virus - Simone racconta...8
Oggi Simone Giornalista ci parla di cosa hanno fatto gli animali durante il nostro lockdown per il Coronavirus. Buona lettura!
giovedì 16 aprile 2020
I giorni del Corona virus - Simone racconta...7
Oggi Simone Giornalista, affronta un tema molto importante: l'inquinamento al tempo del Corona virus. Buona lettura!
Giornalista Simone Narducci, III A LES
domenica 5 aprile 2020
I giorni del Corona virus - Simone racconta...6
Oggi vi presentiamo un grande lavoro di Simone Giornalista, che ci parla della nostra amata città: Genova! Buona lettura!
Giornalista Simone Narducci, III A LES
martedì 31 marzo 2020
I giorni del Corona virus - Simone racconta...5
Il nostro Simone Giornalista anche lontano da scuola si dà da fare e ci racconta le sue giornate e i suoi pensieri. Pubblichiamo qui i suoi articoli, in attesa di rivederci a scuola 😍
In questo periodo di coronavirus, tutti gli abitanti del mondo sono costretti a stare a casa per alcune settimane, e ci sentiamo tutti un po’ soli e isolati.
Con la mia famiglia abbiamo riflettuto che ci sono persone che vivono isolate anche per lungo tempo per vari motivi: per lavoro, per stile di vita o per divertimento. Per esempio sono quelli che abitano negli igloo, i velisti che attraversano l’oceano per mesi, il guardiani del faro, gli astronauti, i pastori, i frati eremiti, gli osservatori della natura, chi si rompe una gamba ….
Esaminiamo alcuni casi.
Chi abita nell’igloo o ci trascorre la vacanza…
Un iglù, o iglò[1], (dall'inglese igloo, a sua volta dall'inuktitut ᐃᒡᓗ, iglu, «casa») è un rifugio costruito con blocchi di neve, generalmente a forma di cupola, costruzione tipica degli Inuit (popolazione originaria dell'estremo nord del Canada) prima degli anni 1970.
L’igloo si costruisce con blocchi di neve pressata. Questi blocchi si dispongono a spirarle in giri sempre più piccoli sino a formare una volta , con un piccolo comignolo in cima. Viene poi costruito un piccolo tunnel per entrare e uscire.
L’igloo è costruito in mezzo ai ghiacci, ma dentro rimane abbastanza caldo e una famiglia ci può stare per molte settimane, mentre fuori ci sono tempeste di neve e forti venti gelidi. Dentro l’igloo si può accendere un fuoco, che tiene la temperatura abbastanza calda (circa 17 gradi centigradi, come in una casa durante le quattro stagioni). Il fuoco fa un po’ sciogliere la neve nelle pareti interne, e quando si spegne il fuoco queste pareti umide diventano sigillate col ghiaccio, cosi non entra neanche più il vento. Dentro l’igloo si tengono le scorte necessarie per affrontare l’inverno (pesci e carne congelati, verdure secche come fagioli e ceci). Non hanno problemi per l’acqua: quando devono cucinare o devono bere fanno sciogliere un po’di ghiaccio.
Anche se si deve stare isolati per molto tempo, il viaggio è molto bello, perché da lassù si può ammirare il pianeta Terra (significa il mondo), le stelle vicine e lontane, tutto il cielo e gli strati dell’atmosfera.
IGLOO ED ALTRE
SITUAZIONI DI ISOLAMENTO
In questo periodo di coronavirus, tutti gli abitanti del mondo sono costretti a stare a casa per alcune settimane, e ci sentiamo tutti un po’ soli e isolati.
Con la mia famiglia abbiamo riflettuto che ci sono persone che vivono isolate anche per lungo tempo per vari motivi: per lavoro, per stile di vita o per divertimento. Per esempio sono quelli che abitano negli igloo, i velisti che attraversano l’oceano per mesi, il guardiani del faro, gli astronauti, i pastori, i frati eremiti, gli osservatori della natura, chi si rompe una gamba ….
Esaminiamo alcuni casi.
Chi abita nell’igloo o ci trascorre la vacanza…
Un iglù, o iglò[1], (dall'inglese igloo, a sua volta dall'inuktitut ᐃᒡᓗ, iglu, «casa») è un rifugio costruito con blocchi di neve, generalmente a forma di cupola, costruzione tipica degli Inuit (popolazione originaria dell'estremo nord del Canada) prima degli anni 1970.
L’igloo si costruisce con blocchi di neve pressata. Questi blocchi si dispongono a spirarle in giri sempre più piccoli sino a formare una volta , con un piccolo comignolo in cima. Viene poi costruito un piccolo tunnel per entrare e uscire.
L’igloo è costruito in mezzo ai ghiacci, ma dentro rimane abbastanza caldo e una famiglia ci può stare per molte settimane, mentre fuori ci sono tempeste di neve e forti venti gelidi. Dentro l’igloo si può accendere un fuoco, che tiene la temperatura abbastanza calda (circa 17 gradi centigradi, come in una casa durante le quattro stagioni). Il fuoco fa un po’ sciogliere la neve nelle pareti interne, e quando si spegne il fuoco queste pareti umide diventano sigillate col ghiaccio, cosi non entra neanche più il vento. Dentro l’igloo si tengono le scorte necessarie per affrontare l’inverno (pesci e carne congelati, verdure secche come fagioli e ceci). Non hanno problemi per l’acqua: quando devono cucinare o devono bere fanno sciogliere un po’di ghiaccio.
Stanno li dentro per molto tempo per osservare la meraviglia delle aurore boreali. Le aurore boreali sono dei fenomeni ottici, sono prodotte da particelle elettriche (elettroni e protoni) che, arrivando dal Sole, colpiscono la ionosfera terrestre , ossia la parte di atmosfera compresa tra i 100 e i 500 km di altitudine.
Quando il fenomeno elettrico si esaurisce, l'energia prodotta dagli elettroni si trasforma in luce visibile: l'aurora boreale. E’ un fenomeno davvero affascinante: crepuscolo, o di notte (di giorno è difficile vederle), lampi di luce verde danzano nel cielo scuro e cambiano in continuazione assumendo forme fantastiche. A volte, poi, si odono anche dei suoni, delle specie di sibili che accompagnano le aurore.
Velisti in traversata dell’oceano
Conosco la barca a vela, ci sono stato spesso con altre famiglie del CEPIM, una volta ho partecipato anche ad una battaglia navale davanti al Gaslini.
La barca a vela è bella, divertente, ma è anche un po’ piccola, sopra ci sono dei piccoli spazi, una piccola cucina, dei lettini dove si può dormire.
Eppure ci sono persone che ci abitano e addirittura persone che fanno lunghi viaggi, (a me per esempio, piacerebbe andare a Oslo, in Norvegia)
Penso che stare tanti giorni lì sopra nella traversata dell’oceano sia un po’ noioso, poi, se piove molto e incontri onde di tempesta è molto scomodo e anche pericoloso!
Astronauti
Sono persone che lavorano nello spazio, per controllare e aggiustare i satelliti delle telecomunicazioni o per esplorare la Luna e l’Universo.
Si va nello spazio volando dentro le capsule spaziali, che sono molto piccole, e si deve stare li dentro per settimane e settimane.
Anche se si deve stare isolati per molto tempo, il viaggio è molto bello, perché da lassù si può ammirare il pianeta Terra (significa il mondo), le stelle vicine e lontane, tutto il cielo e gli strati dell’atmosfera.
Guardiano del faro
Il faro è una torre con in cima un sistema di luce forte che si vede da lontano e che gira. Il faro viene acceso dopo il tramonto e funzione tutta la notte sino all’alba. Serve per orientare le navi oppure barche nel buio. Il faro di Genova è la Lanterna. In certi posti il faro è sulle coste, lontano dalle città, cosi ci deve stare una persona fissa per farlo funzionare: questa persona è il guardiano del faro.
Il faro è sempre vicino alle rocce e anche mare blu e al cielo azzurro.
Il guardiano del faro abita da solo e isolato; quando è bel tempo si gode un bel panorama, ma quando ci sono burrasca, tempeste, vento, lampi, neve, tromba d’aria, tromba marina o tempesta di sabbia può avere paura!
Il guardiano del faro si occupa di tenere in funzione la luce del faro e il sistema di lenti che rende la luce più forte e la fa arrivare lontano.
Pastori durante l’alpeggio
Durante la stagione fredda gli animali da latte stanno nelle stalle, ma durante l’estate i pastori li portano a mangiare l’erba fresca della montagna. Questi fenomeni si chiamano transumanza e alpeggio.
La transumanza è la migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che si spostano da pascoli situati in zone collinari o montane (nella stagione estiva) verso quelli delle pianure (nella stagione invernale) percorrendo le vie naturali dei tratturi.
L'alpeggio è l'attività agro-zootecnica che si svolge in montagna durante i mesi estivi. Con il termine malga o alpe si fa riferimento all'insieme dei fattori produttivi fissi e mobili in cui avviene l'attività di monticazione (una fase della transumanza): fabbricati, terreni, attrezzature, animali, lavorazione del latte prodotto.
Di solito parte un solo pastore per accompagnare il suo gregge, che può essere di mucche, capre o pecore.
Generalmente c’è anche uno o più cani da pastore, che lo aiutano a tenere la disciplina nel gregge.
Quando il pastore è da solo in montagna per l’alpeggio, abita in una piccola casetta, come quella della foto , dove ha un letto, una cucina per potersi fare da mangiare e dormire.
Anche in questo caso si tratta di una persona che sta isolata per molte settimane.
Eremita
L’eremita è una persona che ha deciso di vivere lontano dalla società, in un posto isolato e difficilmente raggiungibile.
Di solito sono persone che si ritirano per studiare e pregare in solitudine.
Ci sono molti santi che hanno passato parte o tutta la vita da eremiti.
Sono persone che non hanno le comodità della vita moderna (televisione, telefono, computer, frigorifero, automobile eccetera.
Si accontentano di qualche animale da fattoria (specie le galline che fanno le uova), a volte hanno il cane o il gatto, l’orto dove raccolgono da mangiare, hanno libri specialmente di religione e il rosario.
Fotografo della natura nelle foreste
Ecco un lavoro che mi piacerebbe fare! Il fotografo della natura studia la flora e la fauna (animali) stando proprio sul posto, appostato, isolato e silenzioso, per non spaventare gli animali. Così a volte deve stare a lungo nelle foreste innevate, per studiare e fotografare la volpe rossa.
Altre volte deve stare a lungo al freddo nei mari del sud per studiare e fare foto ai pinguini (che sono uccelli, ma mia mamma non lo sapeva!!).
Dove abita il fotografo?
Non ha una casa, quando lavora si porta dietro una jeep vecchia e scassata, per dormire usa una tenda e mangia quando e come può il cibo che si porta dietro…
Giornalista Simone Narducci, III A LES
mercoledì 18 marzo 2020
I giorni del Corona virus - Simone racconta...4
Il nostro Simone Giornalista anche lontano da scuola si dà da fare e ci racconta le sue giornate e i suoi pensieri. Pubblichiamo qui i suoi articoli, in attesa di rivederci a scuola 😍
Il virus della Cina è arrivato anche in Europa e in America.
In generale causa febbre e tosse, ma, nelle persone anziane e già malate, può essere pericoloso e portare a lunghi ricoveri in Ospedale.
Quando se ne andrà via?
Per capirlo possiamo guardare cosa è successo in Cina, dove ora è quasi finita l’epidemia. Dal grafico (vuol dire un disegno che ti fa vedere come va un fenomeno) si vede che si sono ammalate tante persone nel mese di gennaio 2020, poi a febbraio 2020 hanno cominciato a guarite ed ora, a marzo 2020, l’epidemia è quasi finita.
Cosi succede anche in Italia: ci sono tanti malati nel primo mese, che per noi è Marzo 2020, poi saranno ancora malati ad Aprile, ma dopo Pasqua andrà tutto meglio.
Quindi in questi giorni di marzo 2020, visto che siamo nel pieno dell’epidemia, il governo Conte 2 ha deciso che si deve stare il più possibile a casa, per non far passare il virus da una persona all’altra. Sono chiuse le scuole, le palestre, cinema, musei, centri commerciali, pochi aerei, pochi treni, ci sono le file con le persone distanti almeno un metro ai supermercati.
Cosa si può fare a casa?
• Si fanno i compiti di ClasseViva
• Simone Narducci fa il giornalista
• Qulche piccola gita con genitori o fratelli all’aria aperta dove c’è poca gente (poi vi racconto dove sono stato…..)
• Video telefonate con Whatsapp agli amici
• Giochi da casa (come gioco dell’Oca)
• Scriverò una lettera ai nostri amici di Seattle (anche loro sono pieni di coronavirus!!)
• Ginnastica in casa (mio fratello Alberto ha appena comprato i manubri per fare gli esercizi con i pesi)
• Nel pomeriggio scendo a prendere il sole nel giardino del mio palazzo.
Sì, perché nel mio palazzo c’è un bel giardino, con le palme, una grande aiuola, fiori, le panchine da sedersi e un antico pozzo, simile a quello della storia di Biancaneve. Di solito siamo passiamo sempre di corsa e non abbiamo mai tempo per sederci in giardino …. ma in questi giorni troveremo il tempo per scendere giù ad ammirare il giardino e prendere un po’ di sole e aria.
Quando vedo il pozzo, mi viene in mente il pozzo di Biancaneve e la canzone che lei canta per il Principe.
La natura ha quattro stagioni e anche 12 mesi
• Inverno (domenica 22 dicembre fine venerdi 20 marzo)
• Primavera (venerdi 20 marzo fine sabato 20 giugno)
• Estate (sabato 20 giugno fine martedi 22 settembre)
• Autunno (martedi 22 settembre fine lunedi 21 dicembre)
Mi piace guardare la Natura, ascoltare il suono degli uccelli nel bosco durante una bella giornata di cielo sereno, ma mi piace molto anche il cielo notturno. Ho trovato queste immagini di un cielo sereno durante il giorno ed un altro cielo sereno notturno.
Qui sotto vediamo un ruscello Il ruscello è presente in tutte quattro le stagioni, anche la cascata, gli animali, gli uccelli, gli insetti.
E’ bella anche la montagna con i suoi boschi. Ho trovato anche questa foto: che bel posto di natura meravigliosa!
Mi piacciono tanto anche parchi e giardini.
Nei posti della natura si sentono gli uccelli, ci sono molti animali e molto ancora, durante tutte le quattro stagioni.
Con il cielo sereno notturno vedete ruscelli e montagne, come di giorno.
Il virus della Cina è arrivato anche in Europa e in America.
In generale causa febbre e tosse, ma, nelle persone anziane e già malate, può essere pericoloso e portare a lunghi ricoveri in Ospedale.
Quando se ne andrà via?
Per capirlo possiamo guardare cosa è successo in Cina, dove ora è quasi finita l’epidemia. Dal grafico (vuol dire un disegno che ti fa vedere come va un fenomeno) si vede che si sono ammalate tante persone nel mese di gennaio 2020, poi a febbraio 2020 hanno cominciato a guarite ed ora, a marzo 2020, l’epidemia è quasi finita.
Cosi succede anche in Italia: ci sono tanti malati nel primo mese, che per noi è Marzo 2020, poi saranno ancora malati ad Aprile, ma dopo Pasqua andrà tutto meglio.
Quindi in questi giorni di marzo 2020, visto che siamo nel pieno dell’epidemia, il governo Conte 2 ha deciso che si deve stare il più possibile a casa, per non far passare il virus da una persona all’altra. Sono chiuse le scuole, le palestre, cinema, musei, centri commerciali, pochi aerei, pochi treni, ci sono le file con le persone distanti almeno un metro ai supermercati.
Cosa si può fare a casa?
• Si fanno i compiti di ClasseViva
• Simone Narducci fa il giornalista
• Qulche piccola gita con genitori o fratelli all’aria aperta dove c’è poca gente (poi vi racconto dove sono stato…..)
• Video telefonate con Whatsapp agli amici
• Giochi da casa (come gioco dell’Oca)
• Scriverò una lettera ai nostri amici di Seattle (anche loro sono pieni di coronavirus!!)
• Ginnastica in casa (mio fratello Alberto ha appena comprato i manubri per fare gli esercizi con i pesi)
• Nel pomeriggio scendo a prendere il sole nel giardino del mio palazzo.
Sì, perché nel mio palazzo c’è un bel giardino, con le palme, una grande aiuola, fiori, le panchine da sedersi e un antico pozzo, simile a quello della storia di Biancaneve. Di solito siamo passiamo sempre di corsa e non abbiamo mai tempo per sederci in giardino …. ma in questi giorni troveremo il tempo per scendere giù ad ammirare il giardino e prendere un po’ di sole e aria.
Quando vedo il pozzo, mi viene in mente il pozzo di Biancaneve e la canzone che lei canta per il Principe.
Stare nel giardino mi rilassa molto, perché mi piace la Natura, che è tutto questo: foreste, animali, uccelli insetti, come vedete nelle immagini
• Inverno (domenica 22 dicembre fine venerdi 20 marzo)
• Primavera (venerdi 20 marzo fine sabato 20 giugno)
• Estate (sabato 20 giugno fine martedi 22 settembre)
• Autunno (martedi 22 settembre fine lunedi 21 dicembre)
Mi piace guardare la Natura, ascoltare il suono degli uccelli nel bosco durante una bella giornata di cielo sereno, ma mi piace molto anche il cielo notturno. Ho trovato queste immagini di un cielo sereno durante il giorno ed un altro cielo sereno notturno.
Questo si chiama “cielo sereno”
Questo si chiama “cielo notturno, con tante le stelle e anche la luna”
Qui sotto vediamo un ruscello Il ruscello è presente in tutte quattro le stagioni, anche la cascata, gli animali, gli uccelli, gli insetti.
E’ bella anche la montagna con i suoi boschi. Ho trovato anche questa foto: che bel posto di natura meravigliosa!
Mi piacciono tanto anche parchi e giardini.
Nei posti della natura si sentono gli uccelli, ci sono molti animali e molto ancora, durante tutte le quattro stagioni.
Con il cielo sereno notturno vedete ruscelli e montagne, come di giorno.
Giornalista Simone Narducci, III A LES
venerdì 6 marzo 2020
I giorni del Corona virus - Simone racconta... 3
Il nostro Simone Giornalista anche lontano da scuola si dà da fare. Pubblichiamo qui i suoi lavori, in attesa di rivederci a scuola 😍
In questi giorni sento spesso parlare di quarantena, di Boccaccio e del Decamerone, cosi sono andato su internet ad informarmi. Giovanni Boccaccio, racconta dell’epidemia di peste (molto più grave del Corona virus!) e della quarantena di alcuni ragazzi in una casa nella campagna di Firenze. Quarantena vuol dire stare un po’ di giorni lontano dalle infezioni, per non venire in contatto con il virus. Si chiama cosi perché nel passato durava proprio 40 giorni. In questi giorni di epidemia di coronavirus si scherza un po’ e Boccaccio e si mostra cosi:
Boccaccio racconta la storia di alcuni ragazzi che vanno in campagna per non prendere la peste e si raccontano delle storie in 10 giorni. Da qui il nome di DECAMERON (DECA vuol dire 10 in greco e EMERON vuol dire giorni).
Queste storie si chiamano novelle e sono molto divertenti.
Eccone alcune:
La storia di Fra Cipolla, che va in un paese per mostrare al popolo una piuma dell’arcangelo Gabriele. Ma Giovanni e Biagio, due che fanno gli scherzi, la rubano al suo servo Guccio e lasciano al suo posto del carbone. Quando fra Cipolla si accorge dello scambio, dimostra di essere furbo e dice che si è sbagliato ed ha portato il carbone su cui è stato bruciato san Lorenzo. Poiché dopo pochi giorni è la festa di san Lorenzo (10 agosto) il popolo è contento lo stesso e tutti ridono.
Chichibio e la gru è la storia di Chichibio che deve cucinare una gru per il suo padrone. Mentre è in cucina arriva la sua fidanzata e vuole a tutti i costi mangiare una coscia.
Chichibio gliela dà, ma quando porta in tavola il piatto il padrone si lamenta: “Perché manca una coscia?” Allora Chichibio dice “Ma questa gru aveva una coscia sola” e porta il padrone sul lago, dove alcune gru stanno appoggiate con una zampa sola e non si vede l’altra coscia. Allora il padrone dice “Oh, oh!” e batte le mani e subito le gru tirano giù anche l’altra zampa.
Ma Chichibio dice al padrone “Avete ragione, ma quando avete cacciato la gru che ho cotto non avete detto “Oh, oh”, cosi è rimasta con una coscia sola”. Tutti risero.
BOCCACCIO E LA QUARANTENA
In questi giorni sento spesso parlare di quarantena, di Boccaccio e del Decamerone, cosi sono andato su internet ad informarmi. Giovanni Boccaccio, racconta dell’epidemia di peste (molto più grave del Corona virus!) e della quarantena di alcuni ragazzi in una casa nella campagna di Firenze. Quarantena vuol dire stare un po’ di giorni lontano dalle infezioni, per non venire in contatto con il virus. Si chiama cosi perché nel passato durava proprio 40 giorni. In questi giorni di epidemia di coronavirus si scherza un po’ e Boccaccio e si mostra cosi:
Eccone alcune:
La storia di Fra Cipolla, che va in un paese per mostrare al popolo una piuma dell’arcangelo Gabriele. Ma Giovanni e Biagio, due che fanno gli scherzi, la rubano al suo servo Guccio e lasciano al suo posto del carbone. Quando fra Cipolla si accorge dello scambio, dimostra di essere furbo e dice che si è sbagliato ed ha portato il carbone su cui è stato bruciato san Lorenzo. Poiché dopo pochi giorni è la festa di san Lorenzo (10 agosto) il popolo è contento lo stesso e tutti ridono.
Giornalista Simone Narducci, III A LES
I giorni del Corona virus - Simone racconta... 2
Il nostro Simone Giornalista anche lontano da scuola si dà da fare. Pubblichiamo qui i suoi lavori, in attesa di rivederci a scuola 😍
La settimana fra il 24 e il 29 febbraio 2020 la scuola è rimasta chiusa per riposarsi e non prendere raffreddori, visto il rischio di coronavirus. Così il giorno martedì 25 febbraio sono andato con la mamma a fare una passeggiata in un posto con poca gente e aria buona. Ho scavalcato la collina che divide il quartiere di Marassi da quello di San Fruttuoso. Sono passato da via Marassi, via Fereggiano, Corso Sardegna e poi su, per tutta la salita dell’Orso, alla fine via dell’Oratorio e sono arrivato in cima alla collina. Da qui si vede tutto il panorama della valle del Bisagno e anche oltre, infatti si vedono anche il Matitone (dove lavora mio papà) e la Lanterna.
Circa nell’anno 1000 su questa collina è stata costruita una piccola chiesa. Dal 1400 è abitata dai frati francescani, che la hanno fatta ancora più grande e, grazie alle ricche famiglie genovesi di quei tempi antichi, sempre più bella.
La chiesa si chiama Santuario della Madonna del Monte.
Dentro c’è la statua di un frate francescano famoso: sant’Antonio di Padova (nascita 15 agosto 1195 a Lisbona, Portogallo e decesso 13 giugno 1231, Padova, Italia)
Per i santi si fa la festa il giorno del decesso, cioè il giorno che sono morti e saliti in Paradiso, cosi la festa di sant’Antonio da Padova è il 13 giugno. Dovete sapere che il 13 giugno è anche il mio compleanno!!!
A volte, quando mi chiedono in che giorno sono nato, se non mi ricordo la data precisa dico sempre: il giorno di sant’Antonio!
Quest’estate ho scoperto che quel giorno si fa una bella festa nel quartiere di Boccadasse, dove c’è proprio la chiesa di sant’Antonio e ho deciso che in futuro per il mio compleanno andrò sempre là alla festa e poi a mangiare un buon gelato!
Ecco la foto di Boccadasse: una chiesa dove sono conservati numerosi ex voto legati a drammi della gente di mare. Si trova in fondo a corso Italia, da lì si prosegue per via Aurora e si arriva a piazza Nettuno, davanti alla spiaggia di sassi.
Oltre a sant’Antonio, dentro la chiesa del Monte ci sono anche immagini di san Francesco di Assisi (nascita Assisi nel 1181, decesso Assisi 4 ottobre 1226), il fondatore dei frati francescani, molto famoso perché amava tanto la natura e parlava con gli animali. La sua festa è il 4 ottobre.
Ho visto un quadro di san Francesco che addomestica e parla con un lupo feroce.
Sono sceso nella cripta della chiesa, che si trova sotto l’altare maggiore. Qui c’è la statua della Madonna del Monte vicino al coro e due scale sopraelevate laterali.
Ho trovato dei foglietti con una preghiera dedicata proprio alla Madonna del Monte, questo è il testo: "Madonna del Monte, da mille anni saliamo dalla città per incontrarti, dirti il nostro saluto e cercare in te nuovo coraggio.
Dolce madre di Cristo continua ad accogliere oggi i nostri smarrimenti e i nostri silenzi, stella del mare e speranza nostra, Maria, accordarci la tua sollecita premura e aiutaci a crescere nella fede.
Madonna del Monte, chiediamo per sempre la tua intercessione presso il figlio che tieni sulle braccia per essere liberati dai nostri egoismi e comminare nella vita alla luce di Cristo Amen".
La statua è molto bella ed è fatta in legno. Su wikipedia ho letto che è attribuita allo scultore senese Francesco di Valdambrino, allievo e collaboratore del famoso Jacopo della Quercia. La statua è protetta da una finestra di vetro, l’altare è opera dei fratelli Orsolino. Anche in questa cripta c’è una bella statua di sant’Antonio di Padova. Ma la cosa più bella della cripta è il soffitto decorato nello stile barocco, cioè piena di tantissimi dipinti e tante foglie e fiori dorate a coprire tutto il muro, senza lasciare spazi liberi (invece nello stile romanico si vede tutto il muro con pochi disegni)
Lo stile barocco si usava nel 1600. In quel periodo Genova era una potenza commerciale, aveva tante navi, faceva traffici in tutto il mondo, specialmente con la Spagna, e questi ricchi commercianti costruivano palazzi e chiese molto belli e tutti decorati in stile barocco. Una chiesa barocca famosa in città che conosco è la chiesa del Gesù’, vicino al palazzo Ducale.
Su wikipedia ho trovato questa foto dell’interno della chiesa del Gesù in stile barocco: tantissimi dipinti e tutti dorati !!!
Uscendo dalla chiesa della Madonna del Monte ci siamo fatti il segno della Croce (nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo) ed abbiamo rivisto il bel panorama con il Matitone (sede di lavoro di papà).
Abbiamo deciso di scendere dalla parte di san Fruttuoso e abbiamo seguito la strada che si chiama via Vecchia Nostra Signora del Monte, che passa vicino a case antiche e poi palazzi più moderni.
Ad un certo punto c’era un muro e la mamma ha detto “Chissà cosa c’è oltre quel lungo muro…”. Allora io ho detto “Semplice! Salgo sul muro e ti faccio una foto”.
Cosi ho fatto, mi sono arrampicato e stando in piedi sul corrimano ho scattato una foto: dietro il muro c’era il bellissimo parco di Villa Imperiale!
La cosa buffa è che dopo pochi metri c’era il cancello per entrare, senza fare tanta fatica !
Arrivati in fondo ci siamo trovati in via Paolo Revelli Beaumont….. che noia! Quante volte sento dire quel nome! E’ dove c’è lo studio della mamma e al telefono lo spiega sempre alle signore.
Siamo entrati in farmacia a salutare la zia Patrizia che stava lavorando col computer. Patrizia mi ha spiegato che il coronavirus non è grave, ma si attacca facilmente ed è meglio non prenderlo, quindi bisogna lavarsi bene le mani e non stare tanto in luoghi affollati.
Mi ha detto che faccio bene a fare passeggiate all’aperto e vorrebbe tanto venire con me, ma in questi giorni ha tanto da fare.
Dopo aver preso un bel cono gelato nella gelateria di via Torti (caffè e cioccolato) siamo tornati a casa passando lungo il Bisagno.
Mi piace camminare lungo il Bisagno, perché nel torrente c’è una fauna e flora tipiche (fauna significa gli animali e flora significa i fiori e le piante). In particolare c’erano cinghiali, fagiani, aironi cinerini, gabbiani, corvi, germani reali e anatre.
Da piccolo ho studiato bene gli uccelli e so riconoscere i maschi dalle femmine.
Ecco un’immagine del greto del Bisagno (greto significa la parte asciutta vicino a dove scorre l’acqua).
PASSEGGIATA TRA MARASSI E SAN FRUTTUOSO
La settimana fra il 24 e il 29 febbraio 2020 la scuola è rimasta chiusa per riposarsi e non prendere raffreddori, visto il rischio di coronavirus. Così il giorno martedì 25 febbraio sono andato con la mamma a fare una passeggiata in un posto con poca gente e aria buona. Ho scavalcato la collina che divide il quartiere di Marassi da quello di San Fruttuoso. Sono passato da via Marassi, via Fereggiano, Corso Sardegna e poi su, per tutta la salita dell’Orso, alla fine via dell’Oratorio e sono arrivato in cima alla collina. Da qui si vede tutto il panorama della valle del Bisagno e anche oltre, infatti si vedono anche il Matitone (dove lavora mio papà) e la Lanterna.
La statua è molto bella ed è fatta in legno. Su wikipedia ho letto che è attribuita allo scultore senese Francesco di Valdambrino, allievo e collaboratore del famoso Jacopo della Quercia. La statua è protetta da una finestra di vetro, l’altare è opera dei fratelli Orsolino. Anche in questa cripta c’è una bella statua di sant’Antonio di Padova. Ma la cosa più bella della cripta è il soffitto decorato nello stile barocco, cioè piena di tantissimi dipinti e tante foglie e fiori dorate a coprire tutto il muro, senza lasciare spazi liberi (invece nello stile romanico si vede tutto il muro con pochi disegni)
Giornalista Simone Narducci, III A LES
I giorni del Corona virus - Simone racconta... 1
Il nostro Simone Giornalista anche lontano da scuola si dà da fare. Pubblichiamo qui i suoi lavori, in attesa di rivederci a scuola 😍
Il giorno mercoledi 26 febbraio 2020, durante la chiusura la chiusura della scuola per coronavirus, ho fatto un’altra passeggiata all’aria aperta ed in un posto poco frrequntato. Sono andato con la mamma e mio fratello Alberto che guidava la macchina in Valbisagno. Volevamo vedere una famosa chiesa medioevale di stile romanico: la chiesa di san Siro di Struppa.
Avevamo fatto un giro in quel posto quest’estate, ma c’era molta confusione per la festa del 7 luglio. Mercoledì non c’era nessuno. Siamo arrivati ed abbiamo trovato facilmente parcheggio. La chiesa era illuminata perché era una bella giornata di sole.
La chiesa ha una facciata grigia, con un grosso rosone in alto. E’ dello stesso periodo di san Lorenzo a Genova o san Pietro a Portovenere ma non ha le strisce bianche e nere tipiche della Liguria. Però il disegno bianco e nero lo hanno messo sul pavimento del piazzale davanti alla chiesa. E’ fatto con tantissimi sassolini bianchi e neri e sembra una scacchiera.
La chiesa è dedicata a san Siro, vescovo di Genova del IV secolo (400, alla fine dell’Impero dei Romani). Dentro la chiesa è molto semplice, c’è solo il muro grigio e il tetto di legno (non è barocco come la Madonna del Monte!) Ci sono delle belle colonne con degli archi rotondi.
E’ una chiesa molto semplice, ma molto bella. Non ci sono dipinti sulle pareti, ma c’è un famoso polittico di san Siro (polittico significa: tanti piccoli quadri con immagini sacre riuniti fra di loro con un’unica cornice).
Il polittico di San Siro
La più notevole tra le opere d'arte conservate nella chiesa è il Polittico di San Siro, realizzato nel 1516, già ritenuto di Teramo Piaggio, successivamente attribuito a Pier Francesco Sacchi (1485-1528), detto il Pavese. Il dipinto è stato restaurato nel 1960. Nel riquadro centrale è rappresentato il santo in trono che col pastorale schiaccia il Basilisco (mostro che simboleggia l'eresia ariana). Sempre nella parte centrale, sopra l'immagine del santo, è dipinta una Madonna con il Bambino in dolcissimo atteggiamento materno. Ai lati ci sono otto riquadri (quattro per lato) che raffigurano altrettante scene della vita di San Siro: “Vocazione di S. Siro”, "Il miracolo del merlo restituito alla vita ", "Il miracolo della nave", "Visioni di S. Siro", "Guarigione di un'indemoniata", "Uccisione del Basilisco", "Morte di San Siro e traslazione delle reliquie", "I miracoli e la devozione al santo". Questo polittico risale al periodo del Rinascimento, ai tempi di Cristoforo Colombo e della scoperta dell’America. In quel periodo, alla fine del Medio Evo, cominciavano a dipingere e a decorare con tanti colori.
Su wikipedia ho trovato questa leggenda della Genova antica.
Racconta la leggenda che a quel tempo a Genova c'era un grosso basilisco che stava in fondo a un pozzo, appestando col suo fiato la città. San Siro dopo un triduo di preghiere e penitenza andò presso il pozzo, vi calò un secchio e ordinò al basilisco di entrarvi. L'animale obbedì al santo che, dopo averlo tirato su dal pozzo gli ordinò di gettarsi in mare. Il basilisco obbedì e scomparve per sempre.
C’è poi una bella statua della Madonna della Guardia, che è un statua presente in molte chiese di Genova, perché è molto venerata in città.
“Madonna della guardia, madre che tanto puoi, prega, prega, prega il divin tuo figlio che abbia pietà, pietà di noi, di noi pietà!”
STILE ROMANICO: SAN SIRO DI STRUPPA
Il giorno mercoledi 26 febbraio 2020, durante la chiusura la chiusura della scuola per coronavirus, ho fatto un’altra passeggiata all’aria aperta ed in un posto poco frrequntato. Sono andato con la mamma e mio fratello Alberto che guidava la macchina in Valbisagno. Volevamo vedere una famosa chiesa medioevale di stile romanico: la chiesa di san Siro di Struppa.
Avevamo fatto un giro in quel posto quest’estate, ma c’era molta confusione per la festa del 7 luglio. Mercoledì non c’era nessuno. Siamo arrivati ed abbiamo trovato facilmente parcheggio. La chiesa era illuminata perché era una bella giornata di sole.
La chiesa ha una facciata grigia, con un grosso rosone in alto. E’ dello stesso periodo di san Lorenzo a Genova o san Pietro a Portovenere ma non ha le strisce bianche e nere tipiche della Liguria. Però il disegno bianco e nero lo hanno messo sul pavimento del piazzale davanti alla chiesa. E’ fatto con tantissimi sassolini bianchi e neri e sembra una scacchiera.
La chiesa è dedicata a san Siro, vescovo di Genova del IV secolo (400, alla fine dell’Impero dei Romani). Dentro la chiesa è molto semplice, c’è solo il muro grigio e il tetto di legno (non è barocco come la Madonna del Monte!) Ci sono delle belle colonne con degli archi rotondi.
E’ una chiesa molto semplice, ma molto bella. Non ci sono dipinti sulle pareti, ma c’è un famoso polittico di san Siro (polittico significa: tanti piccoli quadri con immagini sacre riuniti fra di loro con un’unica cornice).
Il polittico di San Siro
La più notevole tra le opere d'arte conservate nella chiesa è il Polittico di San Siro, realizzato nel 1516, già ritenuto di Teramo Piaggio, successivamente attribuito a Pier Francesco Sacchi (1485-1528), detto il Pavese. Il dipinto è stato restaurato nel 1960. Nel riquadro centrale è rappresentato il santo in trono che col pastorale schiaccia il Basilisco (mostro che simboleggia l'eresia ariana). Sempre nella parte centrale, sopra l'immagine del santo, è dipinta una Madonna con il Bambino in dolcissimo atteggiamento materno. Ai lati ci sono otto riquadri (quattro per lato) che raffigurano altrettante scene della vita di San Siro: “Vocazione di S. Siro”, "Il miracolo del merlo restituito alla vita ", "Il miracolo della nave", "Visioni di S. Siro", "Guarigione di un'indemoniata", "Uccisione del Basilisco", "Morte di San Siro e traslazione delle reliquie", "I miracoli e la devozione al santo". Questo polittico risale al periodo del Rinascimento, ai tempi di Cristoforo Colombo e della scoperta dell’America. In quel periodo, alla fine del Medio Evo, cominciavano a dipingere e a decorare con tanti colori.
Su wikipedia ho trovato questa leggenda della Genova antica.
Racconta la leggenda che a quel tempo a Genova c'era un grosso basilisco che stava in fondo a un pozzo, appestando col suo fiato la città. San Siro dopo un triduo di preghiere e penitenza andò presso il pozzo, vi calò un secchio e ordinò al basilisco di entrarvi. L'animale obbedì al santo che, dopo averlo tirato su dal pozzo gli ordinò di gettarsi in mare. Il basilisco obbedì e scomparve per sempre.
C’è poi una bella statua della Madonna della Guardia, che è un statua presente in molte chiese di Genova, perché è molto venerata in città.
Simone Giornalista Narducci, III A LES
mercoledì 29 gennaio 2020
SIMONE RACCONTA - Il Virus che arriva dalla Cina
Un nuovo appuntamento con la rubrica, "Simone racconta", in cui il nostro giornalista Simone Narducci della III A LES descrive momenti della sua giornata, della sua famiglia, della sua città, raccontandoli dal proprio punto di vista. Oggi ha voluto approfondire una notizia che lo ha molto colpito: l'epidemia di Coronavirus in Cina. La Direttrice e i suoi colleghi della redazione sono felici e orgogliosi della sua collaborazione! 💖
Il Virus che arriva dalla Cina
Da qualche settimana sento parlare in tv di un virus violento che colpisce le persone in Cina.
Lo hanno chiamato Coronavirus. Oggi a scuola abbiamo fatto una ricerca online per cercare di capirne di più…
Il 9 gennaio 2020 l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che le autorità sanitarie cinesi hanno identificato un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato
prima nell'uomo: il 2019-nCoV.
Il virus è associato a un focolaio di casi di polmonite registrati a partire dal 31 dicembre 2019 nella città di Wuhan, nella Cina centrale.
I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie molto gravi. Sono
chiamati così per le punte a forma di corona presenti sulla loro superficie. Probabilmente il virus, inizialmente diffusosi fra gli animali, pesci e poi serpenti, si è modificato ed è riuscito a contagiare
gli esseri umani.
Ad oggi in Cina ci sono già stati 132 morti e migliaia di contagiati. Attraverso i trasporti aerei, alcune persone contagiate in Cina, hanno portato il virus anche in Canada,
Australia, America ed Europa. Proprio oggi il telegiornale ha detto che alcune compagnie aeree hanno cancellato tutti i voli previsti da e per la Cina.
Ogni giorno cresce il numero delle persone infettate, in tv si vedono immagini di gente che esce con la bocca ed il naso coperte da mascherine. Queste mascherine servono per non essere
contagiati dal virus, perché questo virus è come quello dell’influenza: si trasmette attraverso la saliva, con gli starnuti o con i baci (o anche mangiando nello stesso piatto).
In Cina, per evitare il diffondersi dell’epidemia hanno isolato intere città, hanno chiuso tutti i negozi e cancellato tantissime attività previste in questi giorni.
Hanno chiuso anche la Disneyland Cinese.
La città di Whuan, dove tutto è iniziato, ad oggi risulta una città fantasma, nessuno esce né per andare a lavoro, né a scuola, né nei negozi, tutti hanno paura di essere contagiati. In questa città
stanno costruendo un altro ospedale a tempi record per poter far fronte a tutte le persone contagiate e cercare di curarle.
I medici stanno lavorando ad un vaccino, ma dicono ci vorranno almeno 3 mesi di tempo.
In questi giorni correva la ricorrenza del capodanno cinese, ma le autorità della Cina hanno deciso di annullare i festeggiamenti per evitare di facilitare il contagio del virus.
Nei prossimi giorni seguiremo ancora con attenzione tutti gli sviluppi, sperando che il tutto si concluda nel modo migliore possibile e senza altri morti.
Scritto da Simone Giornalista
(rielaborato ed impaginato col prof. Forgione)
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