Si tratta dell'ottavo Corona virus riconosciuto ed è paragonato alla SARS, perché anche questo attacca l'apparato respiratorio, ma a tutt'oggi è in fase di studio, quindi ha un tasso di mortalità ancora incerto.
Il primo contagiato è stato nella citta di Wuhan, in Cina, più o meno a fine Dicembre 2019; invece in Italia si è registrato il primo contagio il 21 Febbraio 2020, ma le analisi confermano che il virus era presente nel nostro paese già da diverse settimane prima.
Da quando questo virus è entrato a contatto con il nostro paese, i cittadini hanno sviluppato un comportamento difensivo e con manifestazioni di panico, svuotando i supermercati e cercando di trovare anche, oltre ai prodotti di prima necessità, mascherine e Amuchina in modo compulsivo.
Ad oggi, invece, con l'adeguata comunicazione data da chi si occupa del caso, come ad esempio l'Organizzazione Mondiale della Sanità e il Consiglio dei Ministri, le persone sono tenute, per cercare di limitare il contagio, a mantenere un comportamento responsabile, soprattutto coloro che vivono nelle cosiddette “zone rosse”. Sono tenute, dicevo, o meglio: sarebbero state tenute, ma così non è stato, perché alcuni hanno avuto comportamenti irresponsabili in quanto, nonostante fossero a conoscenza del virus e della possibilità di essere già contagiati, anche se asintomatici, hanno continuato a viaggiare da veri incoscienti, causando una contaminazione in altre regioni e stati.
A questo punto la situazione è diventata più difficile da gestire, perché le persone che potrebbero essere positive al virus, “sparse” a causa degli spostamenti, stanno trasformando l'epidemia in una pandemia.
Anche per questo motivo hanno chiuso quasi tutti il luoghi pubblici, tra cui le scuole e non si sa ancora ufficialmente quando riapriranno, sicuramente, nonostante i disagi, è il modo migliore per tenere sotto controllo, per quanto si possa, la questione.
Il problema fondamentale di questo virus, è che alcuni lo manifestano con sintomi evidenti e per questo motivo hanno bisogno di un ricovero ospedaliero, ma altre persone, essendo asintomatiche ma contagiose, hanno la possibilità di contagiare involontariamente gli altri! In questo modo si rischia di creare un contagio di dimensione tale che sebbene il nostro sistema sanitario nazionale sia uno dei più all'avanguardia, rischia di collassare per via dell'elevato numero di contagiati, dato che non abbiamo abbastanza strutture apposite.
Personalmente ho paura di come possa evolversi la situazione; ma soprattutto mi preoccupa il fatto che chiudano le entrate e le uscite di alcune province e regioni, questo non è un buon segno e può mettere a disagio molte persone, che magari lavorano fuori città, come ad esempio i miei genitori che lavorano in Piemonte e Lombardia.
Spero che si ristabilisca l'ordine, che ormai sta andando a perdersi, e che tutto questo finisca presto cosicché torni la normalità.
Veronica Rossini, V D TUR
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