martedì 10 marzo 2020

I giorni del Corona virus - Il punto di Cristina

Ad oggi l’Italia si trova in ginocchio a causa di questa malattia provocata dal nuovo Corona virus, conosciuta come COVID-19.
Il coronavirus è conosciuto per causare malattie che vanno da un semplice raffreddore, febbre a malattie più gravi come difficoltà respiratorie. Si parla di ‘nuovo’ coronavirus proprio perché fino ad oggi non era mai stato identificato nell’uomo prima di essere stato segnalato a Wuhan, Cina nel dicembre 2019, città dove è iniziata l'epidemia.

Le persone si infettano, ma alcune non sviluppano alcun sintomo poiché gli effetti variano da persona a persona: c'è chi, come i bambini e giovani adulti, presenta sintomi lievi, mentre a maggior rischio troviamo gli anziani, o coloro che presentano già una o più patologia croniche. Proprio a questi ultimi si raccomanda assolutamente di rimanere a casa e di non uscire, se non per eccezionale necessità. Il virus è infatti estremamente contagioso e può essere trasmesso da persona a persona dopo un contatto ravvicinato con il contagiato, tramite saliva, e quindi starnutendo, tossendo, oppure toccandosi bocca, occhi, naso senza essersi lavati le mani, o senza disinfettarle al rientro in casa. Per tutti questi motivi viene raccomandato a tutti di lavarsi sempre le mani, di non aver contatti ravvicinati con le persone, e di evitare ambienti affollati.

Arrivando al dunque, l’Italia è uno dei paesi più infetti per il nuovo Coronavirus.

L’8 marzo 2020 il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emanato un nuovo decreto dove stabiliva misure di contenimento dell’epidemia e il 9 ne ha emanato un altro in cui ha dichiarato tutta l'Italia zona protetta, estendendo quindi a tutto il territorio nazionale i precedenti provvedimenti.
Partendo all’inizio dalla Lombardia e diffondendosi poi in tutta Italia, questo virus ha portato dunque la nazione a diventare "zona rossa". Ciò significa che fino al 3 Aprile si ha il divieto di entrare e uscire dal proprio territorio, salvo per motivi di lavoro ed esigenze mediche. Si è stabilita anche la chiusura di locali, bar, discoteche, teatri, cinema, scuole di ogni grado e università, sospensione di campionati, chiusura di ristoranti, supermercati e centri commerciali alle 18. Si potrà uscire di casa solo per far rifornimento o visite mediche (ciò verrà anche verificato dai poliziotti che si aggireranno per le strade italiane). Una sorta di quarantena per l’Italia, dunque.

In Liguria vi sono stati già 8 deceduti a causa di questo virus, oltre a numerosi contagiati, ma voglio soffermarmi su ciò che vedo nella mia città: Genova. Molte persone non danno peso a ciò che sta succedendo veramente nel nostro paese e nel mondo intero. Sarà, sì, una cosa temporanea, ma solo se verrà rispettato ciò che dice il nuovo decreto, mentre se non lo si farà i contagi aumenteranno, con rischio di prolungamento della ‘quarantena’. I giovani, soprattutto ma non solo loro, non si erano resi conto della gravità di ciò che sta succedendo. Foto e servizi televisivi mostravano locali affollati (soprattutto il week-end), le persone più grandi non smettevano di far aperitivi dopo una giornata di lungo lavoro e così via. Ora, con quest'ultimo decreto, occorre guardare in faccia la realtà. Bisogna lasciare le routine che facevamo prima di questa epidemia per cercare di fermarla al più presto, in modo tale da poter riprendere - in tempi brevi e in sicurezza - la nostra solita vita.

Cristina Bellina, V D TUR

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