martedì 10 marzo 2020

I giorni del Corona virus - La testimonianza di Mouhamed

Io mi chiamo Mouhamed Ndiaye, ho 16 anni e abito a Genova, una delle città di questa Italia colpita dal Corona Virus.
Sono già due settimane che questo Virus impedisce a noi ragazzi, ma anche agli adulti, di fare tante cose: ad esempio, a me non fa andare a scuola - e sinceramente con le aule virtuali capisco poco - non mi fa fare gli allenamenti di calcio e neanche andare alle partite o giocarle, e sono quasi sempre chiuso in casa; inoltre, con questo Corona Virus nessuno può viaggiare facilmente, ed il viaggiare è una delle cose che mi piace di più in assoluto.
Sembra che questo Virus sia arrivato per togliere alle persone le cose che facevano quotidianamente, oltre tutto non danneggia solo i singoli ma anche l’economia del paese.
Io con il virus in giro ho paura di andare in qualsiasi posto, ho paura di prendere mezzi pubblici e persino di dare la mano alle persone che conosco. Con questo Virus in giro, sembra di essere in una prigione da cui non si può uscire, e a volte la gente che ha bisogno di andare fuori, o almeno di prendersi un po’ di svago, impazzisce a furia di stare chiusa in casa.
A me questo Virus ha levato la cosa che mi toglieva tutti i pensieri dalla testa e questa cosa è il calcio. Mi sta facendo diventare pazzo, e vedere la città in cui sono nato quasi vuota, o con tutta la gente che ha le mascherine, mi fa stare male.


Tanti ragazzi esultano perché non si va a scuola, perché pensano che questa sia una vacanza, ma per me questa non è una vacanza bensì è una battaglia, perché le vacanze le fai senza avere paura ed io in queste settimane sto avendo tante paure.
Speriamo che questo Virus sia presto debellato e che le persone tornino a vivere la vita senza timore.

Mouhamed Ndiaye, III A LES

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