lunedì 2 dicembre 2019

È dunque più facile arrivare su Marte che rispettare una donna?

Nonostante nel 2019 si possa presumere di vivere in una società ben sviluppata nel rispetto di ogni essere umano, purtroppo non è affatto così, infatti viviamo in un’epoca dove l’uomo è più propenso a sviluppare tecniche per arrivare su Marte che a rispettare una donna.
Non è ammissibile, infatti, che ancora oggi si sentano fatti di cronaca nei quali si parla di stupri, molestie, stalking e, nel peggiore, dei casi omicidi, perpetrati da uomini nei confronti di donne che, come unica “colpa”, avevano il fatto di trovarsi nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, o di essersi fidate di persone vuote, senza un cuore ed un cervello.
È frustrante pensare all'arretratezza dell’essere umano quando accadono tragedie del genere, perché sono atti che non verrebbero compiuti nemmeno dal meno sviluppato degli altri animali presenti in natura. Perciò, com’è possibile che a compierlo sia proprio l’uomo e perché accade più volte e in più parti del mondo? È assurdo come esistano persone che tendono a sottovalutare il pericolo, e che quando sentono notizie del genere pensino che è impossibile che possa succedere a qualcuno a loro caro. In realtà il problema è reale e solo nel 2018 sono state 142 le donne uccise ingiustamente in Italia come ricorda “Il Fatto Quotidiano”, mentre ad anno ancora in corso, nel '19 sono già 95, con il numero di denunce in aumento.
Che sia il partner, l’ex o un familiare il problema esiste, bisogna prestare attenzione ai comportamenti di chi si ha intorno, perché spesso, per paura o vergogna, una donna maltrattata non vede la denuncia come possibile via d’uscita, e nemmeno il dialogo con chi le sta vicino e molto spesso tende alla reclusione in se stessa, arrendendosi al problema, andando incontro ad un destino che nessuna donna merita. E tutto ciò per colpa di un uomo che, molto probabilmente, è troppo egoista per essere in pace con se stesso e con il mondo, che sfoga i suoi insuccessi come essere umano contro una donna che non si meritava una vita del genere, trasformata in un inferno da insulti, umiliazioni, percosse.
Io ritengo che la giornata contro la violenza sulle donne che si tiene ogni 25 novembre sia un’iniziativa giusta per sensibilizzare le generazioni future a non assumere questi comportamenti, ma al contempo penso che la sconfitta dell’umanità stia nel fatto che, ancora oggi, si debba ricorrere a dover sensibilizzare su un argomento, che avrebbe dovuto essere debellato da parecchio.
Voglio sperare che tutte le donne che subiscono questo tipo di trattamenti alzino la testa, prendano coraggio e vadano a denunciare ciò che è ingiusto, che si riprendano la loro vita, perché nessuno di noi merita di vivere nel silenzio, tantomeno una madre o una ragazza costrette a subire umiliazioni indicibili. 


Mattia D'Angelo, V D TUR

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