QUI la seconda puntata.
Nel pomeriggio, io e Ryan andammo
alla spiaggetta vicina a casa nostra. Non era una fantastica spiaggia
tropicale, ma era abbastanza carina. Portai con noi la mia adorata chitarra Sissi.
A Ryan piaceva sentirmi suonare… Iniziai a suonare qualcosa, ma il pensiero
della notte appena trascorsa non mi abbandonava mai, così, dopo poche note,
smisi di suonare.
“Tutto bene?” mi chiese mio
fratello
Io annuii poco convinta e mi misi
a guardare il mare
“E’ per il sogno, vero?”
Annuii di nuovo “Ma non
parliamone adesso.” dissi, alzandomi. “Ti va una nuotata?”
“D’accordo Tata!” rispose,
alzandosi a sua volta, ma come fu in piedi… “A chi arriva prima!” disse,
iniziando a correre.
“Ehi!” esclamai e mi misi
all’inseguimento. Quando lo raggiunsi eravamo già a riva, lo presi in braccio e
lo buttai in acqua.
Riemerse tossendo e ridendo nello
stesso tempo. Lanciò indietro i capelli e si avvicinò a me. Iniziò a farmi il
solletico, finché caddi anch’io in acqua.
Rimanemmo in acqua a schizzarci
per tutto il pomeriggio, fino a quando nostra madre non arrivò per dirci che
era ora di cena. Allora uscimmo e andammo a farci la solita doccia gelata della
spiaggia.
Appena ebbi finito la doccia Ryan
attirò la mia attenzione: “Guarda là!” Seguii il suo dito e vidi un uccello
stranissimo dello stesso colore della piuma, probabilmente era sua, e, di
conseguenza, dello stesso colore del mio sogno…
Scambiai uno sguardo d’intesa con
mio fratello e, con cautela, mi avvicinai al mio telefono. Riuscii a fargli una
foto prima che spiccasse il volo.
Dopo cena io e Ryan ci chiudemmo
in camera e io stampai la foto che appendemmo dietro lo specchio insieme al
resto.
“Che uccello sarà?” mi chiese
Ryan
“Stavo cercando qualcosa su
Internet. Tu guarda se trovi qualcosa in qualche libro!”
Dopo circa un’ora di ricerca sia
su Internet che in tanti libri eravamo ancora al punto di partenza. “Ti prego,
pietà!” disse Ryan, sdraiandosi sul letto.
“D’accordo Scimmietta!” dissi,
ridendo
“C’è qualcosa alla tele?” chiese.
“Non lo so. Guardiamo!”
Trovammo Karate Kid. Il nostro
film preferito. Lo avevamo visto un milione di volte e ancora avremmo preso a
botte Johnny e i suoi amici quando picchiano Daniel alla festa di Halloween, io
impazzivo durante la scena in cui Daniel e Ali si baciano e Ryan sognava la
macchina che Miyagi regala a Daniel al suo sedicesimo compleanno.
Quando arrivammo alla mia scena
preferita, mi accorsi che Ryan dormiva alla grande. Allora sgombrai il suo
letto dall’enorme quantità di libri che avevamo consultato, lo presi in braccio
e lo posai delicatamente nel letto.
Poi mi accorsi che non avevamo
girato lo specchio e rimisi tutto in ordine, come doveva essere. Finii di
guardare il film e cercai ancora qualche informazione in alcuni libri.
Niente di niente. Quello strano
uccello blu restava un mistero…
Mi arresi e spensi la luce, ma
rimasi sveglia ancora per un bel po’, pensando a quello che avevo provato in
quel sogno.
Ero rimasta colpita da quel
colore così intenso. Non avevo paura, nonostante fosse una persona
completamente sconosciuta, mi infondeva sicurezza…
Cercai di pensare il più a lungo
possibile, ma, alla fine, il sonno ebbe il sopravvento e gli occhi mi si
chiusero da soli…
Un nuovo sogno mi attendeva…
Chiara Benassi, II E TUR
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