venerdì 30 novembre 2018

I senzatetto e i senzacuore

“Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo (...) all’abitazione”

Art.25 Dichiarazione universale dei diritti umani.


“Non è accettabile che in un paese civile ci siano sei morti assiderati per il gelo in 48 ore”.
Il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, interviene così sull’emergenza povertà nel nostro Paese: “i programmi di solidarietà non sono abbastanza”, e nel contempo elogia i volontari e associazioni che “stanno facendo un grande lavoro”, ma è lo Stato che deve “intervenire per prevenire il fenomeno dei senzatetto”.

"Sono oltre 47 mila in Italia le persone senza dimora, che vivono in condizioni di povertà estrema. Lo 0,2 della popolazione residente: la maggioranza sono uomini, stranieri soprattutto rumeni, ma anche marocchini e tunisini. Per lo più, sono persone che vivono sole".

"E' accaduto a Verona il 19 dicembre 2017, un clochard è morto carbonizzato nella sua auto. Sono stati accusati di omicidio due giovani di 13 e 17 anni per aver incendiato l’auto di Ahamed Fdil, un marocchino di 64 anni.
I due avrebbero lanciato dei petardi contro l’auto, incendiandola. L’uomo aveva fatto della macchina la propria casa dopo essere rimasto senza lavoro e non è riuscito a sfuggire alle fiamme. “Era uno scherzo, non l’abbiamo fatto apposta”: si sono giustificati così i due ragazzi di origine straniera che avevano preso di mira il senzatetto, dandogli fastidio molto spesso".

"11 marzo 2017, Marcello Cimino, senzatetto di Palermo era solito a frequentare il centro di assistenza per i poveri gestito dai Padri Francescani. E' stato bruciato vivo da un benzinaio per gelosia. Un fatto così grave non fa certamente onore al capoluogo siciliano, che era stato designato come “Capitale della cultura 2018”. Un appellativo di città tra le più accoglienti e inclusive, che oggi sa di triste beffa. Il vescovo di Palermo ha detto che la città, quindi l’intera comunità non deve trovare giustificazioni e ignorare la cronaca per guardare avanti, ma far sì che questi crimini orribili non accadano più".

Queste solo alcune delle notizie e dei commenti trovati sul web in relazione al fenomeno di chi vive per strada. Li chiamano barboni, senzatetto, clochard … ma cosa si sa esattamente delle loro vite?
Un esercito di individui in precarie condizioni di vivibilità, che non trova di meglio che un cartone per potersi riparare dal freddo, una panchina o un portico, un po’ di cibo raccattato qua e là e dell’alcol con cui scaldare il corpo e il cuore. Vite parallele, che seguono il binario senza ritorno della vera emarginazione, diventano lo specchio della impressionante assenza di umanità e pietà, quel senso di dovere morale che rappresenta l’opposto, rispetto all’ipocrisia e alle consuetudini sociali di quella che chiamiamo oggi società civile.

“Le radici della violenza: la ricchezza senza lavoro, il piacere senza coscienza, la conoscenza senza carattere, il commercio senza etica, la scienza senza umanità, il culto senza sacrificio, la politica senza principi.”

Una società che pensa a soddisfare i propri bisogni, dunque, attenta al proprio piacere e indifferente ai drammi altrui. Prendiamo un momento caro a noi tutti: il Natale.
Per prepararsi alle feste natalizie, il popolo italiano vive con grande agitazione e frenesia il momento dello shopping dei regali da fare ai cari amici e familiari. 
Il regalo a Natale è un simbolo che ci rispecchia nel profondo del cuore, può rivelare la nostra personalità o il nostro carattere e quando lo doniamo a qualcuno che per noi è importante, lo dobbiamo fare con un pizzico in più di amore; perché il regalo è anche questo, oltre ad essere un legame tra due persone o tra un uomo e un animale, è un gesto principalmente individuale e speciale, perché racchiude tanti sentimenti ed emozioni. Tutto questo nella nostra società si sta perdendo e viene sostituito dal business e dalla pubblicità che prevalgono molto spesso sulla tradizione e sul vero significato del Natale.

Alcuni dati degli ultimi anni rilevano che la maggior parte degli italiani ha deciso di passare le festività natalizie a casa con amici e parenti; mentre tutti noi siamo a festeggiare con le persone più care, al sicuro nelle nostre abitazioni, per strada e sotto i ponti, rannicchiati sopra puzzolenti e umidi cartoni, raggomitolati con coperte leggere, ci sono uomini e donne - tanti di loro sono padri di famiglia talvolta separati dalle mogli e totalmente dimenticati dai figli - senza un posto di lavoro e nemmeno un tetto sotto cui riposarsi. Vengono definiti barboni, senza tetto o clochard, ma sono persone che hanno scelto volontariamente o loro malgrado di collocarsi ai margini della società; etichette superficiali che non rispecchiano l'umanità di gente che ha perso tutto, ma non la dignità. Per fortuna c'è ancora qualcuno che se ne prende cura e non li abbandona definitivamente: la Croce Rossa Italiana, parrocchie ed altre comunità, lavorano anche nella lunga notte di Natale, per distribuire pasti caldi e generi alimentari agli angoli delle nostre città; tanti sono i volontari, molti dei quali sono giovani che regalano un sorriso o una carezza agli ammalati e ai loro genitori, che combattono continuamente malattie.
Beh, questa è la vera società, mentre noi viviamo, allegri, felici e fortunati, loro decidono di aiutare il prossimo in difficoltà, perché trovano gli stessi sentimenti nella semplicità, vanno oltre le maschere e trovano visi puri, di centinaia di esseri umani che non hanno più nulla da nascondere, anche se noi a volte diffidiamo di loro.

Andrea Avanzino, Luca Bellizonzi, Simone Mantero, II A Les


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