domenica 13 dicembre 2015

NO alla violenza contro le donne

Quando l'argomento trattato è la violenza sulle donne, la prima domanda che sorge nei nostri pensieri è: "COM' E' POSSIBILE CHE UN MARITO, COMPAGNO, PADRE O FRATELLO POSSA ARRIVARE A FARE DETERMINATE COSE NEI CONFRONTI DI UNA DELLE DONNE PIÙ IMPORTANTI DELLA SUA VITA ?".
I valori relativi, per quanto riguarda il fenomeno della violenza sulle donne, considerando prostituzione, abusi, violenza psicologica e femminicidi, continuano ad essere altissimi.
Ormai, in Italia, è considerato quasi 'anormale' ascoltare il telegiornale e non sentire nelle notizie in primo piano "donna violentata e uccisa dal compagno geloso"; non per niente, ogni mattina, apriamo il giornale già consapevoli di ciò che ci toccherà leggere.
Ogni anno, nel nostro Paese, centinaia di donne sono vittime di femminicidio.
Per fortuna (se si può chiamarla fortuna...) in Italia le statistiche hanno registrato numeri inferiori alla media mondiale. Nell'anno 2014 le donne vittime di stupro sono state circa 625mila, mentre le donne vittime di tentato stupro sono state 746mila.
Ma il paradosso è che questi dati sembrano quasi ridicoli in confronto a quelli del resto del mondo.
Basti pensare che in Brasile ogni 15 secondi una donna subisce un abuso, che sia fisico o psicologico. Oppure che in Cambogia, la maggior parte delle giovani madri, provenienti da un ceto sociale medio-basso, sono costrette ad abbandonare i propri figli perché obbligate a lavorare per anche 20 ore al giorno nelle fabbriche del loro Paese.
Secondo alcune statistiche mondiali, la violenza domestica è la prima causa di morte tra le donne tra i 16 e i 45 anni, superando perfino gli incidenti stradali e le malattie.
Molto spesso, la cosa che stupisce è come queste donne riescano a continuare a stare accanto ai loro molestatori. Anziché affrontare la realtà preferiscono mentire ai loro figli, genitori e amici, e soprattutto mentire a loro stesse, ripetendo costantemente "NON STA ACCADENDO A ME".
Questo non è un sentimento, o perlomeno non lo è più. L'amore viene bruciato e, di conseguenza, profanato fino all'estremo. La relazione non si basa più sull'amore reciproco, ma sulla costante pretesa di possesso da parte dell'uomo nei confronti della donna.
La donna, in tutto il mondo, è sempre stata considerata inferiore al genere maschile. L'uomo è certo di essere il suo possessore, come se lei fosse solo un oggetto insignificante.
Le donne vivono schiacciate dallo stereotipo di loro che hanno molte società.
Ma dopotutto c'è ancora gente che lotta, per modificare questa situazione. Un esempio fondamentale è Malala, icona del diritto universale contro l'estremismo religioso. Una giovane che ha lottato e continua a lottare per i diritti, suoi e di tutte le ragazze.
Bisogna avere la consapevolezza di ciò che tutte le donne unite, attraverso lo studio, le manifestazioni e molto altro, possano fare per abbattere tutte queste barriere.
Giada Calabrese III E tur

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