martedì 10 marzo 2020

I giorni del Corona virus - Una novella di Luigi

Proviamo a distrarci con una novella (e attenzione alla morale!)

Un tempo esisteva un re, la cui prole però era più marcia del grano non raccolto dopo il solstizio d'estate. Erano due fratelli, cresciuti tra le ricchezze e le meraviglie del Regno, protetti da alte mura bianche, che impedivano la vista sul mondo esterno.
Un dì, a Corte — su invito del Re — si presentò una Principessa di un Regno confinante, conosciuta tra i cortigiani per la sua bellezza, imparagonabile se messa a confronto con quella delle donne di alto rango che abitavano nella Reggia. I due fratelli, ammaliati dal viso così innaturalmente attraente e dalle curve del corpo della fanciulla, caddero in un amore cieco per ella, soggiogati da quello che per loro era importante: l'esteriorità e i benefici che avrebbero potuto trarne sposandola.
Presto, i due principi entrarono in conflitto per la sua mano e si fecero l'un l'altro cose deplorevoli e disdicevoli.
La Principessa, disgustata dal loro comportamento e non cedendo alle lusinghe dei Reali, vide che cosa essi fossero realmente: due giovani uomini orribili e spregevoli, abituati ad avere tutto ciò che essi desiderassero, senza restrizioni, senza limiti, mancanti di fede e sentimento; i loro corpi erano solo contenitori dorati per il disgustoso marciume che li riempiva.
Si assicurò che i due, massacrandosi, si uccidessero a vicenda per amor suo, in modo tale che non riuscissero a infettare il mondo esterno con la loro corruzione, la loro immoralità e il loro decadimento.
La fanciulla attraversò le titaniche mura nivee per lasciare il Regno, sapendo che non vi avrebbe più fatto visita ma anche che, a causa della sua misericordia per il mondo, il marciume dei due Principi l'aveva già avvelenata.

Luigi Zilli, II A LES

Nessun commento:

Posta un commento

Scrivi qui il tuo commento: sarà pubblicato dopo la moderazione.