Beh, che dire, Genova in questi giorni ha un animo sensibile, lo sento nell’aria diversa, oppressa .
Le persone che mi circondano sono in panico, così tanto che hanno iniziato a delirare, al punto di arrivare a svuotare gli scaffali dei supermercati, facendo scorte; al punto di non trovare più mascherine; al punto di non trovare più nulla per igienizzarsi.
Mi sono trovata spaesata dal patimento, nervosismo delle persone, perché ora nulla è più come prima: decreti che ti impediscono di uscire, che ti impongono di tenere un metro di distanza dalle persone, arrivare all’utilizzo di guanti e mascherine per ripararsi dai germi anche mentre si sta lavorando.
Le persone hanno paura! Se prima starnutivi o ti soffiavi il naso, era una cosa normale, ora come ora lo fai e la gente ti squadra, si copre la bocca, si allontana.
Per continuare, provo disgusto per le persone che rivelano razziste, la discriminazione nel 2020! Sembra impossibile, ma è successo che, vedendo un asiatico per strada, ci siano state persone che lo abbiano insultato, addirittura malmenato, per poi allontanarsi in tutta fretta.
Il terrore ha reso molti irrazionali e più cattivi.
Sembra tutto così... surreale… Ecco, surreale: credo sia la migliore definizione.
Gli ospedali sono in sovraffollamento, nella terapia intensiva non ci stanno più persone, mancano di personale e così temo si finirà col scegliere chi dovrà vivere e chi no. Un sistema in crisi!
Spero solo che tutto questo finisca al più presto.
Rebecca Carta, II A LES
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