L’ipotesi formulata riguardante l’origine ritiene che il virus possa provenire dai pipistrelli presenti nel mercato alimentare di Wuhan, dove è stato segnalato e da cui è iniziata la diffusione. I sintomi più comuni sono la febbre, la stanchezza e la tosse secca, ma si possono presentare anche indolenzimento, dolori muscolari, congestione nasale, mal di gola e diarrea. Nei casi più gravi si possono presentare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e morte. Alcune persone possono infettarsi senza presentare alcun sintomo. Nei bambini e nei giovani adulti i sintomi sono lievi e si sviluppano lentamente. Circa una persona su cinque si ammala gravemente e riscontra difficoltà respiratorie. Le persone più a rischio sono gli anziani e gli individui con patologie come l’ipertensione, problemi cardiaci o diabete e i soggetti immunodepressi, cioè con difese immunitarie ridotte. Il nuovo Coronavirus si può trasmettere da persona a persona attraverso uno stretto contatto. Principalmente attraverso le goccioline del respiro di un infetto tramite la saliva, tossendo e starnutendo, le mani toccando occhi, bocca o naso e contatti stretti. Ma sono comunque in corso ricerche per capire meglio le modalità trasmissive del virus.
Da fine febbraio si sono riscontrati i primi casi positivi nel nostro Paese. Solo una volta infettata, l’Italia ha incominciato ad attivarsi, cercando di isolare le persone infette negli ospedali e provando a curarle. Però il virus è stato più veloce e, partendo da Codogno, ha iniziato a diffondersi in Lombardia e, successivamente, nelle altre regioni dell’Italia.
In seguito alla diffusione del virus in tutto il territorio nazionale è stato emesso un decreto che dichiara l’estensione delle zone rosse in tutto il Paese. Questo comporta l’istituzione di regole restrittive da rispettare, necessarie per contenere il virus, senza farlo espandere ancora.
Secondo me, la scoperta del coronavirus è stata la goccia che ha fatto “traboccare” il mondo, già pieno di così tanti problemi, di cui forse non tutti sanno l’esistenza e l’importanza. Questa è l’ennesima emergenza da risolvere per noi esseri umani, noi che pensiamo di mettere la Terra ai nostri piedi, ma non sappiamo neanche difenderci da qualcosa di così piccolo, come un virus.
Noi, che pensiamo di dover dominare e sfruttare al massimo il pianeta che ci permette di vivere solo a nostro interesse e piacere.
Noi, che non sappiamo nemmeno cosa sia il rispetto verso persone, esseri viventi, come noi, non sopportiamo l’altro quando poi non ne possiamo fare a meno, quando non saremmo nulla senza gli altri, non avremmo uno scopo nella nostra vita.
Noi che vogliamo trovare uno scopo alla nostra esistenza, non abbiamo ancora capito che uno dei più importanti è saper convivere, andando d’accordo, ma non solo grazie ad un compromesso, ma ascoltandoci a vicenda, comprenderci ed imparare ad aiutarci.
Noi siamo egoisti, pensiamo di essere al centro del mondo, e ci preoccupiamo solo di noi stessi e ignoriamo gli altri fregandocene.
Non capiamo che esistiamo per vivere in società, che la presenza di altre persone non serve a riempire la Terra, che altrimenti sarebbe deserta, ma è di vitale importanza per noi, non tanto per una questione fisica, ma mentale: noi, da soli, non riusciremmo a sopravvivere. E quindi non dobbiamo pensare che se un problema non ci tocca in prima persona, non ci riguarda; ci dovrebbe interessare eccome! Se siamo dotati di un cervello ci servirà a qualcosa, dobbiamo usarlo! Dobbiamo agire con saggezza, dobbiamo difendere chi ci circonda, dobbiamo preoccuparci del benessere degli altri, perché anche se non ce ne importa niente di loro (egoisticamente pensando), almeno di noi stessi ce ne dovrebbe fregare qualcosa, perché tanto, prima o poi, il problema diventa anche nostro!
Questo evento, se pur drammatico, rappresenta un’opportunità per migliorarci: il timore del contagio ci ha costretto a trovare nuove soluzioni per svolgere le nostre attività quotidiane in vari ambiti. Ad esempio nel campo dell’istruzione, attraverso la tecnologia, con la creazione di aule virtuali. Questo provvedimento è stato preso in seguito alla chiusura delle scuole, con lo scopo di eliminare la distanza tra i docenti e gli alunni, permettendo agli uni e agli altri di svolgere il loro lavoro, continuando le lezioni e andando avanti con il programma didattico, per evitare di perdere l’anno scolastico.
In conclusione, questa situazione è una prova, come tutti gli altri eventi negativi avvenuti nella storia passata, che ha lo scopo di insegnarci un’altra lezione di vita, fortificandoci per affrontare meglio il futuro.
Gabriele Sandolo, II A LES
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