Per limitare il più possibile i contagi e controllare i casi, la Regione aveva chiesto ai cittadini di rimanere a casa. Eppure in una bella soleggiata domenica pomeriggio Boccadasse, Via XX Settembre e altri luoghi comuni di Genova erano super affollati.
E intanto, medici, infermieri, volontari e operatori combattono ogni ora per contrastare il virus e salvare vite umane negli ospedali, senza mai fermarsi, giorno e notte.
Ecco questo è un chiaro esempio di quanto gli Italiani stiano sottovalutando il Corona virus, mettendo a repentaglio la sanità a livello nazionale e globale.
In questi giorni l'Italia è diventata zona rossa e c'è l'obbligo di rimanere a casa, e solo chi lavora o ha bisogno di recarsi al supermercato, farmacia ed ospedale ha il permesso di uscire.
Di giorno in giorno a Genova come in tutta Italia aumentano i casi, e il numero di morti. Ci sono pattuglie di militari, poliziotti e carabinieri che monitorano le strade giorno e notte per controllare e tutelare i cittadini. Questa situazione è decisamente diversa da quella cui eravamo abituati ogni giorno, ed è proprio vera la frase di Kurt Cobain: "Non apprezzi mai le cose che hai finché non le perdi", perché ora non abbiamo più la possibilità di uscire, andare fuori a mangiare, vederci con amici o andare in qualche Centro Commerciale.
Ma non dobbiamo vedere questi giorni come una perdita di tempo, bensì possiamo fare cose a cui davamo meno importanza. Come per esempio possiamo prendere del tempo per noi stessi, fermarci alla vita frenetica, che può stancare e innervosire, abbiamo l'occasione di fare un reset da tutto ciò che poteva farci andare in paranoia. Possiamo usare questo tempo magari per riprendere vecchi hobby, come disegnare, o possiamo sfruttare questo tempo per goderci di più la compagnia dei nostri familiari. Insomma non bisogna avere paura, ma soprattutto bisogna rimanere a casa per aiutare chi lavora in ospedale.
Su internet ho trovato una frase molto bella che mi ha fatto riflettere: "A differenza di tutte le altre, questa guerra si vince solo restando divisi". Vinceremo!
Anja Gesmundo, III A LES
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