giovedì 5 marzo 2020

I giorni del Corona virus - Le testimonianze di Matteo e Luca

Ad oggi abbiamo migliaia di persone nel mondo contagiate da questo malefico virus che si è propagato dalla Cina ed ora è presente un po' ovunque. L'Italia è uno dei paesi dove si pensa che ci sia stata la maggior diffusione oltre la Cina: oggi conta poco più di 2.000 contagi con oltre 100 morti, però abbiamo anche una nota positiva, più di 200 persone sono guarite dal virus COVID-19 chiamato da tutti Corona Virus.
Di questo virus conosciamo tanto ma anche poco, dato che una cura certificata ed efficace non è ancora stata individuata, ma sappiamo che i primi casi sono stati trovati a Wuhan in Cina. Le cause del COVID-19 sono ancora incerte, ma abbiamo ad oggi diverse teorie, alcune molto strane: poiché in Cina mangiano molte specie animali, si pensa che arrivi dai pipistrelli, altri pensano che sia una fuga di laboratorio, mentre altri sono convinti che sia una strategia economica di altri stati per "distruggere" l'economia cinese, che negli ultimi anni era al potere economico ma che oggi si vede sempre più in difficoltà proprio a causa del contagio.
In Italia si vive una situazione surreale: noi Italiani sembriamo quasi disprezzati da tutti, tanto che la Francia fa pure spot pseudo umoristici, dove prende in giro il Made in Italy, insinuando che il virus si trasmetta attraverso il cibo. Le scuole sono chiuse, le manifestazioni vietate, le mostre e i musei tutti chiusi e il calcio o è sospeso o si gioca a porte chiuse. Sembra di vedere scene pre-apocalittiche: supermercati vuoti, gente che farebbe di tutto per riuscire a trovare una bottiglietta di amuchina o qualche mascherina e speculazioni sui medesimi prodotti mai viste! Ma quando mai si è visto una bottiglia di amuchina a 60€, o confezioni di mascherine introvabili? Il nostro paese, per ora, è uno dei più colpiti anche sul fattore economico dato che tutti i presidenti degli altri paesi hanno vietato l'ingresso all'interno dei nostri confini a tutti i cittadini del resto del mondo. A Genova, città dove vivo, non è ancora emergenza totale, dato che non siamo in zona di un focolaio e la vita prosegue per tutti normale a parte noi che non andiamo a scuola; la gente va a lavorare, a fare la spesa, a svagarsi e a passare il tempo, però con un pregiudizio e con le giuste precauzioni: evitare di prendere mezzi pubblici dove è più facile contrarre il virus, lavarsi molto spesso le mani e utilizzare appunto il gel disinfettante o la mascherina se presenti uno dei sintomi, come tosse o raffreddore. Mi auguro che questo periodo nero per il nostro paese passi presto e che la nostra Italia riesca a sconfiggere tutti questi pregiudizi creatisi a causa del contagio e spero infine di tornare alla vita di tutti i giorni.

Matteo Mancini, III A LES  


Il tema principale di queste ultime settimane è appunto il Coronavirus. Questo non è solo un problema riguardante l'Italia e la Cina, ma è un problema internazionale, riguardante tutte le nazioni al mondo. Un chiaro esempio è quello dei paesi esteri, ancora non contaminati da questo virus, che rimandano indietro turisti o comunque persone che vengono da posti con casi di coronavirus.
Questa mentalità fa capire in modo evidente che in giro, per le strade di ogni città c'è la paura dell'ignoto, di qualcosa che non si conosce. In questi casi una delle cose migliori da fare è controllare i dati, i dati parlano chiaro e dicono che in Cina, terra madre del virus, i contagiati e i morti sono nettamente superiori rispetto a quelli in Italia, anche se comunque rimangono elevati. Secondo i medici e gli esperti il rischio di prendere questo virus esiste ma le possibilità di morire a causa di esso sono veramente poche e solamente persone anziane oppure con altre patologie gravi possono risentirne. I consigli principali sono quelli di lavarsi sempre le mani, non toccarsi mai il viso se sono sporche e di non recarsi assolutamente all'ospedale in caso di sintomi. Va anche detto che la maggior parte delle persone amplifica nettamente la situazione, chiudendosi in casa, attaccando le farmacie alla caccia di mascherine, oppure i supermercati svuotando le corsie, tutti questi casi non possono essere visti come una PREVENZIONE. Una sicurezza in più, invece, è la chiusura di eventi sportivi come le partite della serie A, evitando così il contatto fra MIGLIAIA E MIGLIAIA di persone che vengono da posti diversi. Un'altra decisione molto recente, riguardante i ragazzi, è la chiusura delle scuole, a parer mio giusta solo in parte, perché mi sembra esagerato chiuderle fino al 15 marzo.
In conclusione penso che si debba trovare una soluzione per contenere questo virus, perché nel caso arrivasse con la stessa potenza con cui è presente in Cina potrebbe seriamente diventare un'arma di sterminio.

Luca Bellizonzi, III A LES


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