Ai telegiornali, a qualsiasi trasmissione, ovunque.
Questo virus è arrivato in Italia qualche mese fa dalla Cina, dove tutto è partito.
A Genova per ora la situazione sembra sotto controllo, ma in giro c'è tantissima paura e preoccupazione; le persone non escono più con la stessa frequenza di prima.
Solamente per fare un esempio, stamattina via S. Vincenzo, una delle vie più trafficate di Genova, era vuota, e questo anche perché le tv mettono in giro tanto allarmismo. Tuttavia, la situazione, in generale, sembra davvero molto grave: regioni come Piemonte o Lombardia hanno moltissimi contagiati e il numero continua a crescere costantemente, ora dopo ora. I morti sono tanti, per lo più anziani o persone con altre patologie.
Momentaneamente l'Italia si è divisa in due fazioni, riguardo a questo virus: c'è chi sostiene che sia semplicemente un' influenza un po' più forte, e c'è chi invece sostiene che questo virus sia molto pericoloso e mortale.
A dire la verità, sembra che anche i medici in questo momento non conoscano bene questo virus; ognuno dice la sua, creando tra la gente moltissima confusione e facendo molto allarmismo, e anche qua i medici si sono divisi in due grandi gruppi d'opinione, proprio come la popolazione italiana.
Oggi ci sono moltissimi punti interrogativi su questo virus ma una certezza c'è ed è che questo virus non si combatte con l'ignoranza oppure andando a svuotare le corsie dei supermercati, ma si combatte con l'intelligenza e seguendo i diversi passaggi indicati dai medici per una efficace prevenzione,come quello di lavarsi spesso le mani.
Le scuole in tutta Italia sono state chiuse fino al 15 marzo per mantenere sotto controllo la situazione e per monitorare il numero dei contagiati.
La serie A del campionato di calcio si giocherà a porte chiuse fino al 3 aprile, anche qua ovviamente per un motivo precauzionale.
Per concludere, vorrei dare un mio parere su questa situazione; secondo me, per combattere questo virus bisogna stare tranquilli e usare la testa perché azioni come quelle di svuotare le corsie dei supermercati o dare la colpa ai cinesi, non sono di certo comportamenti che riescono a combattere questo virus, ma anzi aumentano l'ignoranza. Ed è una cosa che abbiamo già in abbondanza.
Andrea Avanzino, III A LES
Questo 2020 ha avuto un inizio influenzato da diversi avvenimenti, che lo hanno segnato fin da subito.
Inizialmente si è rischiato di entrare all’interno di una guerra tra Iran e America, nel mentre l’Australia andava a fuoco, letteralmente; e come se non bastasse, in Cina è esploso un batterio che si è trasformato in un virus, il quale si è rapidamente diffuso in quasi tutta la sua popolazione, facendo numerosissime vittime.
All’inizio nessuno dei paesi occidentali dava molta importanza a quest’ultimo fatto, in quanto pareva essersi soffermato solo nei paesi dell’est, poi in seguito, dopo aver contagiato persone di altri paesi, è arrivato anche qui, in Italia. Subito erano pochi i casi ma, in poco meno di qualche settimana si è diffuso notevolmente, facendo dell'Italia il principale focolaio dei paesi europei. Uno dei problemi maggiori legato a questa emergenza, consiste nell'aver divulgato troppe informazioni, in termini allarmistici, cosa che ha comportato l'agitazione incontrollata dei cittadini, i quali, in preda al panico a seguito delle notizie sempre più diffuse in tono tragico, hanno svuotato i supermercati, lasciando gli scaffali vuoti, senza pensare alle conseguenze. Un altro disastro che ha portato il Corona Virus è quello economico, specialmente per quanto riguarda l’ambito farmaceutico, che ha visto uno scandaloso innalzamento dei prezzi per farmaci e igienizzanti necessari. Per non parlare di quanto inciderà sul lavoro, sulle imprese, sul turismo!
Questo tipo di virus, essendo appena scaturito, non è stato ancora studiato a sufficienza per preparare subito vaccini ed efficaci contromisure: quindi è stato subito reputato pericoloso e quindi mortale, per coloro che fossero stati infettati. Però io resto dell’idea che come tutte le nuove malattie è normale allarmarsi, in quanto non si sa con cosa si è a contatto,
però non bisogna perdere il controllo, perché come è sempre accaduto si troverà un vaccino. C’è chi dice che serviranno dagli 8 agli 11 mesi, ma sembrerebbe che un modo per abbattere questo virus sia stato trovato, infatti molte delle persone infette sono guarite. Però tornando al discorso di prima, come sempre le notizie divulgate sono quelle negative, quindi riguardanti le persone decedute, al contrario quasi mai si parla di tutte le persone che sono state ben curate e sono guarite.
Partendo dal fatto che è un virus che prevalentemente è soggetto a infettare persone più anziane o con problemi respiratori, sono state comunque diffuse delle precauzioni da prendere, come evitare luoghi troppo affollati ( per questo musei, discoteche e manifestazioni sportive sono state annullate), lavarsi le mani il più spesso possibile, e tenere una certa distanza tra le persone.
Per quanto riguarda Genova e la Liguria, due settimane fa il Presidente della Regione aveva ritenuto opportuna la chiusura delle scuole, chiusura che è stata poi via via prolungata, fino ad arrivare al nuovo decreto del Presidente del Consiglio che ha chiuso le scuole di tutta Italia fino al 15 marzo, per evitare il contagio e in quanto sprovviste delle adeguate precauzioni, come l’igienizzante fuori da ogni aula. Proprio in seguito alla chiusura sono state attivate le aule virtuali, per non perdere ulteriori ore scolastiche.
Gaia Frassinelli, III A LES
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