giovedì 12 marzo 2020

I giorni del Corona virus - Le testimonianze di Enrico e Christian

Il corona virus l’argomento che inevitabilmente è sulla bocca di tutti, non si parla d’altro.
È un problema molto grave che sta interessando tutto il pianeta, purtroppo si parla ormai di pandemia.
Il nostro paese è stato il primo in Europa a prendere misure drastiche per cercare di limitare il più possibile il contagio,anche per evitare sovraffollamenti negli ospedali.
È vietato uscire di casa se non per stretta necessità, ma in questi giorni sembra che molte persone non abbiano capito quanto sia grave la situazione: nella mia città come nel resto d’Italia molte persone continuano ad uscire per motivi futili o per divertirsi. Così si è deciso di chiudere anche bar e negozi per evitare ogni tipo di assembramento. Ma molte persone, soprattutto i giovani,si rifiutano di stare a casa sottovalutando il problema,ritenendo lo stare chiusi a casa molto pesante e stressante.
Personalmente anche per me è difficile stare chiuso in casa, poiché preferirei uscire con i miei amici o quantomeno farmi una passeggiata, ma riconosco la gravità del pericolo e di come certe persone siano più vulnerabili al virus: vista la mia età, se venissi contagiato rischierei la vita molto meno rispetto a i miei genitori, per esempio. Così non esco proprio per la paura di poter contrarre il virus e infettare anche persone vicino a me che sono più esposte al rischio.
Stare a casa è pesante per tutti,però se penso al fatto che alla mia età i miei nonni sono stati obbligati ad andare in guerra, mi rendo conto che poteva andarmi molto peggio!
Secondo me, se tutti rispettiamo le norme imposte dal governo, in non molto tempo si potrà pian piano tornare alla vita normale,esattamente come sta succedendo in Cina.
In fin dei conti è meglio stare a casa un mese adesso piuttosto che stare a casa sei mesi più avanti

Enrico Ferro, II A LES


In queste ultime settimane la popolazione mondiale si è trovata a dover affrontare un virus dalle origini incerte.
Le prime persone contagiate sono state alcuni abitanti di Wuhan e, da quel momento, il virus sta continuando la sua espansione, arrivando in poche settimane in America, in Europa, e in Africa. Il virus pian piano è arrivato in Italia, inizialmente a Roma (portato da due turisti cinesi subito isolati) e poi si è diffuso in Lombardia e nel nord Italia, fino ad arrivare a contagiare praticamente tutta l'Italia. Tra i cittadini si è creato allarmismo, anche perché ci si trovava di fronte a un virus sconosciuto e che sta contagiando persone a dismisura, nonostante abbia un tasso di mortalità molto basso.
In questi giorni siamo costretti a stare in casa, e uscire solo se si deve andare al lavoro oppure per andare a comprare i beni necessari. Io penso tuttavia che tante persone non si stiano ancora accorgendo della gravità della situazione, perché stanno continuando a uscire come se nulla fosse.
Questo comportamento penso che si possa definire "incivile" perché comunque, in questo modo, non si contribuisce all'eliminazione del virus ma si rischia solo di contrarlo e, di conseguenza, trasmetterlo ad altre persone.
Personalmente concordo che stare chiusi in casa non sia la cosa più bella del mondo, ma è anche un modo, se non l'unico, per sconfiggere questo virus e quindi bisogna accettarlo. Sono pienamente d'accordo con le misure adottate dal governo e spero che si possa tornare al più presto alla normalità.

Christian Pino, II A LES



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