In questi pochi giorni di effettiva quarantena (secondo il decreto firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte poche sere fa) ognuno di noi, sicuramente, si starà annoiando. C’è chi combatte la noia in maniera creativa (come me, che personalmente mi sto dedicando alla grafica digitale), chi non trova un modo per combatterla e chi, irresponsabilmente, ignora il decreto e le “imposizioni” dettate dal Governo al fine di salvaguardare la propria salute e quella altrui, uscendo di casa come se si fosse in vacanza.
Ovviamente ad ognuno di questi soggetti, se colti nel reato (poiché di questo si tratta) va incontro ad una sanzione più o meno grave, che può essere o una sanzione pecuniaria (multa) o una sanzione penale (detenzione).
Nonostante ciò, ovviamente, per necessità, lavoro, o motivi di salute si può uscire di casa, ma bisogna portare con sé un foglio chiamato “autocertificazione”, firmato dal dichiarante e dove bisogna specificare i motivi per i quali non si è presso il proprio domicilio.
Io stesso, ieri, Giovedì 12 Marzo, ho compilato e firmato uno di questi fogli per andare in farmacia e al supermercato, uscita finalizzata all’acquisto di beni di prima necessità come farmaci e viveri.
Purtroppo non posso negare che le scene viste nel tragitto e all’interno dei sopracitati locali suscitano e provocano sconforto: tutti i dipendenti con le mascherine, la fila per le casse divisa con strisce di carta a segnalare la distanza di sicurezza di 1 metro, addirittura in farmacia non mi hanno fatto avvicinare più di un metro a loro e avevano un vetro protettivo alla cassa.
In giro poche persone, tutte con sciarpe o mascherine alla bocca, e tutte che continuavano a guardarsi le spalle.
Anche se la situazione, descritta così, sembra grave (e comunque lo è), è innegabile la forza con la quale il nostro Paese sta lottando e si sta rialzando da questa emergenza sanitaria.
Egidio Toia, II A LES
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