mercoledì 11 marzo 2020

I giorni del Corona virus - La testimonianza di Ilaria

Sono molto dispiaciuta per quello che sta succedendo in questi giorni al nostro paese, alle persone che lo compongono.
Questo Corona virus, oltre a infettare pericolosamente, dà anche un po’ fastidio nella vita quotidiana, nel senso che, per evitare il contagio, non possiamo più uscire di casa, non possiamo più godere di tutta quella libertà che una volta avevamo.
In queste giornate noiose passate a casa in quarantena, ho ragionato sul fatto che noi già in precedenza siamo stati ‘attaccati’ da malattie, ma quasi sempre ne siamo usciti fuori, chi prima e chi dopo… Penso, per esempio, alla peste: molti anni fa c’era questa malattia che si è diffusa in Italia e in Europa, ma dopo qualche tempo per fortuna è stata ‘cancellata’, si sono trovate cure efficaci e si è capito come si era diffusa. Comunque anche con quella epidemia sono morte tante persone come sta succedendo in questi giorni in Italia, anzi, molte e molte di più.
Ho visto anche che sui social network hanno aperto un progetto in collaborazione con l’ospedale San Raffaele di Milano, con cui si raccolgono soldi per darli in beneficenza alle terapia intensiva contro questo virus: serviranno per aggiungere altri letti per le persone che sono state contagiate. Questo progetto è giunto ormai a 3.000.000€ donati in beneficenza: molte persone, sia famose che non, hanno donato o condiviso nel loro profilo questo tema, ad esempio hanno aderito Fedez, Chiara Ferragni e molti altri influencer.


Io spero che questa situazione cambi, perché voglio ritornare alla mia solita routine quotidiana, alla mia libertà nell’andare a scuola, uscire di casa tranquillamente senza l’ansia di prendere questo virus.
In questi giorni a casa ho letto e leggerò molti libri, finirò di guardare tutti i film e le serie tv che non avevo avuto tempo di terminare, ascolterò molta musica e cercherò di studiare.
Il fatto che abbiano chiuso le scuole,i teatri,le biblioteche e molti luoghi comuni è una cosa molto positiva, anche se credo sia una decisione che è stata presa in ritardo: noi italiani siamo molto più indietro rispetto alla Cina.
Nonostante io mi lamenti sempre del fatto che la scuola sia noiosa e che sia meglio stare a casa ad oziare, adesso non vedo l’ora di tornare a scuola e rivedere tutti i miei compagni e i professori. Spero anche che i medici e gli scienziati di tutto il mondo trovino al più presto una cura per questo virus e che tutto torni alla normalità.

Ilaria Fameli, II A TUR

Nessun commento:

Posta un commento

Scrivi qui il tuo commento: sarà pubblicato dopo la moderazione.