venerdì 6 marzo 2020

I giorni del Corona virus - La testimonianza di Beatrice

Il 2019 ci ha lasciato con la nascita di un nuovo virus proveniente dalla Cina, più precisamente dalla città di Wuhan. La notizia e la certezza del virus è stata divulgata all’inizio del 2020. Si tratta di un virus chiamato professionalmente COVID-19 o chiamato comunemente Corona virus; esso colpisce le vie respiratorie causando ad alcune persone una polmonite da coronavirus, mentre ad altre una forte influenza; il virus viene scoperto attraverso un tampone effettuato alla persona potenzialmente infetta. Il Coronavirus non ha impiegato tanto tempo a divulgarsi in tutto il mondo dando vita a molti infetti, morti e situazioni gravi all’intera società. L’Italia è stato uno dei paesi più infettato e la Lombardia è la regione con più focolai del virus; statisticamente in Italia ad oggi, 06/03/2020, abbiamo 3296 persone infette, 414 guariti e 148 deceduti. In Liguria sono presenti 24 casi positivi di Corona virus, 469 sono le persone in sorveglianza, 4 persone decedute e 6 sono state dimesse dall’ospedale.

Sono state trasportate molte persone infette all’ospedale policlinico San Martino, che si è fornito di un tendone dove visitare e fare tamponi alle persone che potrebbero essere positive al test del Virus, e poi da lì procedere con gli adeguati provvedimenti. Questo tendone è presente anche all’ospedale Duchessa di Galliera e all’ospedale Gaslini interessato ai bambini.
Uno dei problemi più importanti, oltre alla velocità del virus nell'infettare la popolazione, è quello degli ospedali, perché non si hanno abbastanza posti letto e macchine ospedaliere per affrontare una forte epidemia e guarire tutti gli infetti.
A Genova non abbiamo ancora casi di Coronavirus, eccetto su una nave attraccata al porto con una persona infetta dal virus: la nave è stata messa in quarantena e le persone non possono scendere da essa. Ad oggi, la popolazione genovese sta vivendo in una situazione di grande difficoltà: si trovano negozi con scaffali vuoti, non abbiamo abbastanza mascherine per tutta la popolazione in grado di proteggerci adeguatamente dal virus, non ci sono abbastanza farmaci per tutti, i mezzi pubblici sono affollati di gente che tossisce e starnutisce senza rispettare l’igiene propria e quella altrui, i luoghi pubblici chiusi e riaperti e poi richiusi, gli studenti universitari che non possono dare gli esami o procedere con le lezioni, gli studenti delle elementari, medie e liceali (come me) che non possono andare a scuola, affrontare le lezioni previste e recuperare le insufficienze.
Tutto ciò perché sono state decise e annunciate procedure dallo stato finalizzate alla massima tutela della popolazione, per far in modo che si infettino meno persone possibili, soprattutto perché scuole, palestre, mezzi pubblici e luoghi pubblici sono esposti maggiormente alla possibilità di contrarre il Corona virus e di conseguenza con maggior possibilità di non poter ricevere le adeguate cure ospedaliere, farmaceutiche e infettare altre persone causando un forte impatto sul mondo, sotto vari punti di vista, cosa che è già in parte presente.
In tutta questa situazione bisogna però ringraziare i medici per il loro lavoro costante e il rischio che corrono, gli scienziati che studiano il virus e come trovare un vaccino per prevenire e una cura in grado di guarirci, e tutti quelli che cercano di aiutare la popolazione a non correre rischi. Io personalmente sto vivendo questa situazione cercando di mantenere la calma, continuando a studiare e a fare i miei compiti scolastici. Uso le giuste prevenzioni per il virus, portando sempre con me l’Amuchina quando sono fuori, mi lavo sempre bene le mani come prescritto dai medici, non stando a contatto con troppa gente e in posti affollati; una mia grande preoccupazione è per i miei nonni anziani, che essendo soggetti deboli potrebbero non guarire una volta contratto il virus.
Tutto il mondo è in attesa che si trovi un vaccino contro il Corona virus per ridare salute e tranquillità alla società, nella speranza che tutto questo finisca per il meglio, tornando alla nostra normale vita quotidiana. 

Beatrice Celli, III A LES

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