martedì 15 ottobre 2019

Romanzo inedito a puntate - Innamorata di un sogno 5

Riprende la pubblicazione del romanzo a puntate scritto da Chiara Benassi della III E TUR, la nostra scrittrice che tanti consensi ha ricevuto lo scorso anno.
QUI  la quarta puntata.



Come programmato andammo in spiaggia fino a sera, ma della nostra presunta fenice non c’era traccia e, un po’ delusi, tornammo a casa.
Dopo cena, io e Ryan ci chiudemmo in camera a pensare.
“Secondo te ieri è stato un caso che fosse lì?” mi chiese lui.
“Non lo so. Probabilmente non era un caso, ma noi non dovevamo vederlo e oggi, per essere sicuro che noi non lo vedessimo, non è venuto…” gli risposi.
“Ha senso…”
“Almeno quello…”
Restammo un po’ in silenzio a guardare il soffitto, poi Ryan disse: “Hai paura?”
Io scossi la testa: “Perché dovrei?”
“Non lo so, io al posto tuo sarei almeno un po’ intimorito da tutto ciò… Insomma, non è normale che sogni degli occhi e trovi una piuma dello stesso colore sul davanzale… E per due notti di fila!”
“Beh, in effetti, messa così è un po’ inquietante, ma gli occhi che sogno non sono cattivi, non lo so è come se mi sentissi al sicuro, nonostante tutto…”
“Beata te, a sto punto!” disse, continuando a guardare il soffitto.
“Ryan!” lo chiamai ad un certo punto
“Dimmi!” rispose
“Grazie! Non avrei potuto dirlo a nessun altro!”
Lui sorrise, poi disse: “Dovremmo trovare delle parole in codice in modo da poterne parlare senza doversi svegliare alle prestissimo di mattina!”
“Già, ci vorrebbe proprio… Fenice!”
“Non è molto fantasioso, ma mamma e papà non lo capiranno mai…”
“A meno che a uno dei due non venga in mente di guardare dietro lo specchio…”
“Cosa può esserci di così interessante dietro uno specchio?”
“Non lo so, ma mi sentirei più sicura se trovassimo una postazione di riserva… La mamma, quando pulisce, di solito, ci passa dietro allo specchio…”
“In effetti forse è meglio avere un piano B” disse Ryan alzandosi dal letto e cominciando a frugare ovunque per cercare un posto adatto a nascondere delle piume.
Alla fine prese una scatola da scarpe piena di cose che ormai ci eravamo dimenticati di avere e disse: “Nei momenti di emergenza svuotiamo questa, ci mettiamo dentro le piume e tutto il resto, poi la ri-riempiamo e la mettiamo al suo posto”
“Sì, mi sembra un buon piano!” approvai.
Poi la mamma ci chiamò di sotto, perché stava per iniziare il nostro telefilm preferito. Prima di uscire controllai che in camera tutto fosse in ordine.
Per quanto fosse inquietante, come diceva Ryan, avevo una paura matta che tutto questo finisse…
Non sapevo ancora di preciso cosa fosse e una persona normale ne sarebbe stata spaventata, ma, ve l’ho detto, io non sono mai stata, e mai sarò, una persona normale. E, sì, non volevo rinunciare a tutto quello che mi stava succedendo…

Chiara Benassi, III E TUR

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