Non è mio solito leggere i giornali, perché, ad essere sincero, non mi interesso molto a fatti di cronaca, gossip o attualità; però in questi giorni ho scoperto molte cose e, purtroppo, dalla maggior parte di queste sono rimasto colpito negativamente .
Le notizie di cui si è parlato erano di vario genere, ma quelle di maggior tendenza sul sito on line “La Repubblica”, quello che ho consultato maggiormente, riguardavano innanzi tutto l’attentato in Afghanistan, che è un fatto tragico per l’attualità, perché testimonia che in alcuni paesi del mondo vi è tutt’ora presente un evento spaventoso come la guerra.
A morire in questa tragedia sono state 103 persone e 235 sono i feriti. La situazione si trascina già da un po’ in questo paese tormentato dalla guerra; anche nostri soldati italiani sono stati inviati da tempo per presidiare quel territorio, e alcuni sono tra quei morti. Questa volta ad aggredire è stato un gruppo di militanti, che ha attaccato la sede delle forze armate
Un’altra notizia di tendenza, che è circolata ovviamente su tutti i giornali, è quella della morte del novantunenne Inguar Kamprad, creatore dell’azienda multinazionale dell’IKEA, da lui progettata a 17 anni, nel 1943. Questa notizia è meno tragica, rispetto a quella di prima, ma colpisce comunque, perché tutti abbiamo in casa qualcosa che proviene dalla sua idea innovativa di mobilia "fai da te".
Un’altra situazione che si trascina da tempo, ma in questo caso nel mondo sportivo, sono i risultati negativi della Roma, che sembra irriconoscibile rispetto a quella squadra che tanto si era apprezzata per il bel gioco due mesi fa; un cambiamento, però in positivo, stavolta lo ha subito il Milan, dato che anche domenica è riuscito a riscuotere una vittoria contro una delle squadre più in forma del campionato: la Lazio.
Ma abbandoniamo il mondo sportivo e citiamo un evento ben più tragico riportato da tutti i giornali, riguardante il deragliamento del treno nei pressi di Milano, che ha provocato la morte di 3 persone e 50 feriti.
Però la notizia che più mi ha colpito e su cui vorrei soffermarmi, è quella della ragazza violentata dal padre nei pressi di Frosinone. Una ragazza di 14 anni ha deciso tramite un tema, anche stimolata dalla traccia dettata dalla professoressa, di raccontare degli abusi su di lei effettuati da parte del padre.
“Scrivi una lettera a tua madre dicendole ciò che le vorresti dire”: è questa la traccia che ha permesso alla ragazza di raccontare le violenze che il padre aveva commesso su di lei.
Il padre era un agente penitenziario, allontanato dal servizio per il vizio del gioco d’azzardo; questa volta l’accusa, però, era molto più grave, infatti la ragazza lo accusava di aver abusato di lei, e non solo una volta.
La prima accadde una mattina, in cui la ragazza non era andata a scuola, e l’uomo se ne approfittò; questo continuò anche altre volte, come racconta la ragazza, che afferma che il padre ormai la aggrediva anche se restavano, anche per cinque minuti, soli in casa. La ragazza sostiene di essere stata abusata almeno 6 o 7 volte, nonostante la Polizia ne abbia riscontrato solo due.
Io subito mi sono chiesto come mai non abbia denunciato prima l’accaduto; la risposta è già stata data, infatti la ragazza aveva già detto tutto alla sorella, confessandole anche che non avrebbe detto nulla "per non turbare l’armonia famigliare"! Il padre, pochi giorni dopo queste accuse, quando la vicenda è trapelata sui giornali, è stato trovato impiccato.
Il mio giudizio ed il mio pensiero al riguardo è che la ragazza ha avuto un grande coraggio a scrivere tutto ciò e ha fatto bene; riguardo al padre, credo che con il suo gesto non si è neppure preso le responsabilità dell’accaduto.
Penso che questi fatti non debbano più accadere, perché sono eventi drammatici. Inoltre se accadono bisogna subito denunciarli, non portarli avanti, per vari motivi, durante il corso del tempo, peggiorando la situazione.
*Come fonte di queste notizie ho usato la piattaforma on line “Repubblica.it” e ho scritto l'articolo il 29 gennaio
Andrea Ciani 3 D tur
Andrea Ciani 3 D tur
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