martedì 7 febbraio 2017

Riforme e buona scuola



Il Consiglio dei Ministri, il quattordici Gennaio 2017, ha approvato otto decreti di attuazione della legge 107, la cosiddetta Buona Scuola.
Si parla di potenziamento, alternanza scuola lavoro, garantire diritto allo studio, esame di maturità, concorso scuola docenti e il piano di digitalizzazione e formazione per personale scolastico. Sicuramente le proposte porteranno dei cambiamenti su cui tutti noi dovremmo riflettere; l 'argomento che mi ha incuriosito di più è quello che riguarda l'esame di maturità, anche perché non ho avuto né a scuola neé in famiglia la possibilità di affrontare con chiarezza e in modo approfondito il cambiamento che noi alunni dovremmo affrontare. 
Mi sembra di aver capito, dalla lettura di articoli di giornale, che i cambiamenti consisteranno in due sole prove scritte, una diversa composizione della commissione di maturità, variazione del calcolo del voto dell'esame, l'inserimento di una prova invalsi e ammissione all'esame con la media del sei, compreso il voto di condotta e non più con almeno la sufficienza in tutte le discipline.
Pur non avendo chiare le conseguenze di questi cambiamenti e provando da sola a riflettere sul perchè si è voluto cambiare, il mio primo pensiero è stato che il ministro dell'istruzione volesse assicurarsi che la percentuale di studenti italiani diplomati rimanesse ad un livello medio alto, a discapito di una buona preparazione teorica. Riflettendo sul mondo del lavoro e soprattutto sulle modalità della comunicazione e informazione digitale, ho iniziato a pensare che, di fronte ad un mondo che è in continuo cambiamento, anche noi giovani siamo soggetti che devono utilizzare maggiormente le capacità di saper fare, piuttosto che sapere solo nozioni. Penso che noi giovani dobbiamo acquisire maggiori competenze nel saper mettere in pratica, quindi nel saper rispettare un filo logico del nostro fare  e questo aspetto che trovo nei lavori di alternanza scuola-lavoro mi stimola e mi appassiona anche verso lo studio. Sinceramente trovo che ad oggi confrontandomi anche con amici di altre scuole il progetto di alternanza sia un po’snobbato da alcuni professori, male organizzato e scarno, mentre è invece un aspetto del nostro percorso scolastico che ci stimolerebbe a credere di più nelle nostre potenzialità di futuri adulti. Queste proposte si scontrano con un monte ore che prevede lo svolgimento di un programma teorico e mi rendo conto che gli insegnanti sono in difficoltà. Conscia del fatto che come tutti i cambiamenti ci saranno aspetti positivi e negativi, rimane in me la paura di affrontare una prova che mai nessuno ha affrontato, inoltre vedere gli insegnanti preoccupati non trasmette in me fiducia, ma aumenta l' ansia del non riuscire. Di fronte a questa riforma scolastica mi domando come tutti gli alunni, che come me sono certificati DSA, dovranno affrontare le prove scritte, in particolare la prova invalsi che già adesso è motivo di discussioni all'interno della scuola. Sempre più spesso mi rendo conto che alunni, come me, DSA e BES vivono quotidianamente rapporti con professori e compagni che non comprendono le nostre difficoltà, insistono nel proporre un metodo che non è adatto a chi ha un cervello che funziona in modo diverso; la mia speranza è che nella scuola ci sia più attenzione ad ogni singolo alunno, al rispetto della nostra individualità, facendoci vivere con minore senso di inadeguatezza e aumentando invece la stima in noi stessi e nelle nostre potenzialità.
In attesa del voto del Parlamento, rifletterò ancora su questa proposta di Buona Scuola nella speranza di maggiori chiarimenti.
Giulia Calosci, IV D tur 

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