In redazione ci si confronta e si comprende come possano esserci punti di vista diversi. Nel momento in cui si ragiona su una esperienza comune, ecco che si capisce come possa essere vissuta diversamente. Eccone un esempio :-)
Una
delle esperienze di alternanza scuola/lavoro che ci è stata proposta è stata in
Costa Crociere. Non è stato solo un periodo di stage come tutti gli altri, ma è
stata più che altro un’opportunità per il nostro futuro.
Lo
stage è iniziato il 10 ottobre negli uffici della Costa. Il primo giorno ci hanno
parlato della storia della Costa dal 1948 ad oggi, delle navi che formano
l’equipaggio, del contratto e ci hanno dato un quadro generale sui principali
settori di bordo; dopo questa presentazione generale abbiamo fatto un quiz per
verificare soprattutto il nostro interesse in questo stage, visto come un
futuro posto di lavoro.
Successivamente
a questa presentazione generale sono venute a parlare con noi varie persone,
come per esempio dei manager, provenienti ciascuno da diversi settori. Ognuno
di essi ci ha presentato il proprio dipartimento, spiegandoci la suddivisione
interna ad esso e come viene organizzato il lavoro.
Quello
che viene fatto negli uffici è tutto un dietro le quinte rispetto alla crociera
vera e propria, ci hanno parlato di come viene pensato l’itinerario di un nave,
di come viene deciso il prezzo di vendita, di come viene venduto il prodotto
grazie al dipartimento di Contact Center o tramite agenzie di viaggio, ma anche
di come si decidono le escursioni che avvengono per ogni porto di attracco, di
come vengono organizzati gli eventi di animazione a bordo e come viene gestito
il numero di equipaggio in base alla stagionalità.
È
stata un’esperienza interessante, chi veniva a parlarci lo faceva trasmettendo
la passione con cui fa il suo lavoro, non sempre è stato divertente ci sono
stati argomenti più interessanti e coinvolgenti e altri più noiosi, ma ho
ritenuto questi giorni molto utili per farci conoscere un’opportunità di lavoro
nel settore crocieristico, che, oggi, influisce molto sul turismo.
Il
progetto negli uffici Costa si è concluso una settimana dopo, il 19 ottobre, quando
ogni gruppo ha esposto il proprio lavoro, a compagni, professori e membri degli
uffici. Il mio gruppo ha parlato di Sostenibilità e Comunicazione, l’obiettivo
di questo dipartimento è di rafforzare il marchio e l’immagine dell’azienda,
appoggiando la crescita in modo sostenibile e corretto; il reparto di
comunicazione diffonde le caratteristiche del prodotto interagendo con parti
esterne, mentre il reparto di sostenibilità diffonde le attività con lo scopo
di migliorare l’impatto ambientale e sociale dell’azienda. Per quanto riguarda
il mio gruppo abbiamo preparato una relazione scritta e un power point da
mostrare. Esporre la relazione di fronte a molte persone è stato un modo per
mettersi in gioco e crescere ancora di più, perché per parlare davanti a un
pubblico devi essere te stesso, non devi essere timido o vergognarti e
combattere l’ansia che sale in te prima del tuo turno.
Lo
stage in Costa Crociere si è concluso con la visita della nave Costa Diadema,
la più grande della flotta, detta “la regina del Mediterraneo”. Per la visita
ci siamo recati a La Spezia dove era attraccata quel giorno. Una volta saliti a
bordo, dopo numerosi controlli, siamo andati in una sala dove ci hanno parlato
alcuni membri dell’equipaggio, tra cui una ragazza che aveva studiato nella
nostra scuola e aveva intrapreso il nostro stesso percorso. Lei ci ha spiegato quali
sono state le diverse tappe del suo percorso e le difficoltà che ha incontrato
e che ora l’hanno portata ad avere un lavoro che le piace, che le dà soddisfazione.
Nel pomeriggio abbiamo avuto del tempo a disposizione per visitare autonomamente
la nave; abbiamo visto i locali destinati al pubblico e anche alcuni locali che
di solito non sono accessibili agli ospiti, come i magazzini dei vestiti di
scena degli animatori.
Uno
dei settori che mi ha interessato di più è stato “Cruise Operations Shore
Excursion”, il dipartimento si occupa delle varie escursioni per i diversi
porti, che possono essere storico-culturali, balneari, sportive, panoramiche. Per
ogni porto ci sono diversi tipi di escursioni adatte a soddisfare tutte le
esigenze; l’unico problema è per i disabili perché i pullman non sono
attrezzati per il trasporto delle carrozzelle. Le escursioni sono di diversa
lunghezza, da mezza giornata alla più lunga che dura 13 ore; esiste anche
l’overland, si tratta di un’escursione di più giorni, i passeggeri scendono in
un porto e risalgono in quello successivo. Alcune di esse comprendono il pranzo
al sacco, altre prevedono il tempo libero per il pranzo. Con più precisione
però quello che mi piacerebbe come lavoro è la Tour Escort, che è colui che si
occupa di preparare l’escursione, venderla agli ospiti, e poi accompagnarli
durante la visita. La Tour Escort non è una guida turistica, quindi non
fornisce informazioni storico-artistiche, ma solo le linee generali e può
servire per le traduzioni nelle diverse lingue, se la guida locale non le
conoscesse. Questo lavoro mi interesserebbe perché secondo me è un’opportunità
che mi permetterebbe di fare quello che mi piace, lavorando e quindi
guadagnando, potrei girare per molti posti, conoscerli, scendere con gli ospiti
delle navi, e allo stesso tempo mi aiuterebbe a migliorare con le lingue
straniere, che sono importanti e che mi piace molto usare. Secondo me quando
fai un lavoro che è anche la tua passione ti dà una carica in più per portarti
a fare meglio e a dare tanto per quello che fai. Sicuramente, girare il mondo,
per me, è un sogno che mi piacerebbe un giorno realizzare, ma non so ancora
come lo realizzerò, se grazie a una nave Costa o se per conto mio. Prima di
iniziare questo stage non avrei mai pensato che mi sarebbe piaciuto imbarcarmi
e fare questo lavoro, ora, invece, ho messo questa opportunità tra le tante.
Non so ancora se partire ed essere lontana da amici e parenti è quello che
voglio e non so se sono pronta a farlo ora come ora, però di certo è un’occasione
molto importante.
Anche
il ruolo di animatrice per adulti o bambini mi ha sempre incuriosita, ed è un
lavoro che allo stesso tempo ti permette di divertirti e visitare posti nuovi;
è anche vero che stai lavorando e non sempre nei porti di attracco puoi
scendere e visitare il posto in cui sei ed è forse per questo che mi invoglia
meno, quindi probabilmente se volessi fare un’esperienza come animatrice la
farei un’estate in un villaggio turistico.
Queste,
comunque, sono solo idee che ho adesso e che continuano a cambiare con il
passare del tempo; prima di iniziare tutto questo l’idea di salire su una nave
non era neanche entrata nella mia testa, ora invece so che per molte persone
che ci hanno lavorato è stata un’esperienza che consiglierebbero a noi ragazzi
e che è sicuramente un modo per crescere, imparare a vivere in un team e
conoscere nuove lingue.
Elisa Bombino, IV D Tur
Il mio istituto scolastico Firpo-Buonarroti ha partecipato al progetto alternanza scuola-lavoro. Questo percorso offre agli studenti l'opportunità di conoscere il mondo esterno: quello in cui in un futuro saremo chiamati ad operare.
La prima occasione che si è presentata è stata quella di incontrare e conoscere una grande azienda che lavora da decenni nel settore marittimo, l'azienda la Costa Crociere.
La Costa è una delle aziende più prestigiose del territorio ligure, conosciuta a livello nazionale e mondiale per la sua professionalità e competenza nel settore turistico.
Lo stage prevedeva due momenti separati, le prime quattro giornate sono state dedicate alla comprensione del funzionamento del reparto amministrativo: contact center, marketing, organizzazione delle risorse umane, comunicazione e sostenibilità, intrattenimento, global recruting, programmazione dei percorsi turistici, struttura della reception e allotment.
Il secondo momento d'incontro ha previsto la visita della nave Costa Diadema, ormeggiata nel porto di La Spezia.
Dal punto di vista formale l'azienda si è presentata discretamente, siamo stati accolti con calore e tutti gli addetti erano entusiasti nel raccontarci il loro lavoro e le soddisfazioni che ne traevano.
Del settore amministrativo abbiamo contattato venti persone circa, sulla nave non sono, invece, riuscito a contarle, direi che ne ho viste alcune centinaia, se non di più!
Tutti erano intenti nelle attività inerenti al buon funzionamento della complessa struttura della nave.
Personalmente, ciò che ho vissuto non ha coinciso su ciò che mi immaginavo, mi sono soffermato molto a ragionare sul termine scuola-lavoro. Sono stati proprio questi due termini a indurmi a pensare ad un'esperienza diversa da quella che ho vissuto.
I primi quattro giorni sono stati basati esclusivamente sulla teoria, persone molto gradevoli, disponibili, rispettose ed entusiaste, ma che ci raccontavano la loro esperienza di lavoro. Noi studenti abbiamo avuto più o meno lo stesso ruolo che abbiamo a scuola, cioè ascoltare.
Per il significato che io do al lavoro, mi sarebbe piaciuta una partecipazione più coinvolgente, cioè va bene una piccola introduzione teorica, ma la vera sostanza sarebbe stata raggiunta solo nel provare a mettere in pratica poche cose: ad esempio la compilazione della modulistica, vedere dei piani di lavoro, accompagnare per qualche ora il personale durante la concreta attività.
Il solo ascolto è limitativo e in alcuni momenti mi è sembrata più una campagna pubblicitaria sull'azienda che l'opportunità di un approccio al lavoro.
La visita alla nave, per me, è stata già un'esperienza migliore, rispetto ai quattro giorni passati negli uffici. Ero sul posto di lavoro, osservavo gran movimento intorno, tanta gente occupata nelle proprie attività, è stato gradevole osservare un meccanismo così complesso in funzione.
Quando si usano i termini alternanza, scuola, lavoro e mi vengono proposti, io capisco che c'è una differenza: da una parte studio, mi informo, ascolto, prendo appunti, poi, se pur in modo modesto, metto in pratica nel lavoro ciò che ho acquisito nelle lezioni.
Non mi aspettavo giornate di lavoro con delle responsabilità che non mi competono, speravo però di accompagnare il personale preposto, per osservare, capire e apprendere come venivano svolte le mansioni, che invece sono state proposte solo teoricamente, come a scuola. Se avessi avuto questa opportunità di confronto lavorativo, per me sarebbe stato tutto più reale e concreto, l'esperienza mi avrebbe lasciato più entusiasmo. Così come si è presentata mi ha invece suscitato un senso di incompletezza, come lasciano tutte le esperienze svolte in maniera un po' superficiale.
Stefano Pavlovic, IV D Tur