martedì 27 settembre 2016

FORTEMENTE DIFESI…

Come ogni anno, abbiamo nuovi redattori del Giornalino. Oltre ai contributi che ci arrivano da varie sezioni dell'Istituto, la Redazione fissa è costituita dalle ragazze e dai ragazzi delle classi della Direttrice. Quest'anno abbiamo le new entry della III E Tur. Diamo il benvenuto a Lucia Schifano, che per prima ci ha inviato quest'articolo, che nasce da una interessante ma anche divertente esperienza che i ragazzi hanno svolto a giugno, a cura della prof.ssa Vetuschi. A breve arriveranno altri contributi.   Buona lettura!


Non penserete mai che anche delle mura e qualche torre situati su una collina della nostra città possa diventare una gita d’istruzione interessantissima e altrettanto divertente! Non ci credete? Chiedetelo alla 2E turistico, la mia classe – diventata ormai 3E - che il giorno lunedì 6 giugno 2016 si è ritrovata come tutte le classi a scuola, ma con una meta diversa: non le aspettavano le ultime interrogazioni o le solite lezioni, ma un’intera giornata a esplorare dal vivo questo posto, con mura di ‘diverse pietre’ poiché allungate o costruite in epoche diverse, che un tempo proteggevano Genova da insediamenti nemici e, per far riferimento ai giorni nostri, fu uno dei forti protagonisti della Seconda Guerra Mondiale: il Forte Tenaglie. 
Premetto, questo non è l’unico forte, poiché Genova è circondata da antiche mura con resti dei numerosi forti. Ci sono voluti tre mezzi di trasporto per arrivarci – senza contare la camminata a piedi - ma si sa, una delle cose più divertenti per noi alunni è il viaggio perché possiamo stare insieme e raccontarci quello che abbiamo da dire senza che nessuno ci riprenda come se fossimo in classe, quindi tutto sommato, questo non è un problema! Usciti da scuola abbiamo preso l’autobus 14 che passa direttamente di fronte alla nostra scuola e siamo scesi alla fermata di Via Canevari per poi poter prendere la metro a Brignole. Si, forse il viaggio in autobus è stato un po’ problematico poiché era strapieno di gente e faceva troppo caldo e in più ad ogni fermata, per far scendere le altre persone doveva scendere mezza classe… Ma state tranquilli che abbiamo trovato il divertimento anche lì, e se l’abbiamo trovato noi, credetemi, può trovarlo chiunque! Meno male che la metro l’abbiamo aspettata per pochissimi minuti e per nostra fortuna la maggior parte di noi non è restata in piedi per tutto il viaggio, e lì sì che ce la siamo raccontata fino a quando non è arrivato il momento di scendere, a Principe. Da lì si vede l’Ex Grand Hotel Miramare, una volta lussuoso hotel genovese vista mare e Lanterna, che ha ospitato tanti grandi personaggi famosi, tra cui re, politici, star di Hollywood; dopo la Seconda Guerra Mondiale ha perso il ‘titolo’ per il quale era nato, e per 35 anni è restato abbandonato con l’incertezza di cosa farne, finché nel 1998 è stato acquistato e - dopo qualche anno di lavori - trasformato in una residenza di lusso suddivisa in appartamenti. 
Usciti dalla metro siamo andati a prendere la funicolare, poco lontana da lì. Per molti di noi, tra cui la sottoscritta, è stata una cosa ‘un po’ diversa’ poiché non l’avevamo mai presa e forse alcuni non ne sapevano neanche l’esistenza! Meno male che non eravamo tutti e 24, perché essendo piccola non ci potevamo stare tutti e, magari, per guadagnare tempo, qualcuno avrebbe fatto il viaggio sul tetto invece che dentro insieme agli altri! Da Principe siamo arrivati al capolinea, a Granarolo, e da lì, per arrivare al forte, abbiamo fatto una lunga salita a piedi: c’è chi è arrivato con le gambe doloranti, chi con un polmone in meno, chi invece non si era accorto di aver fatto neppure un metro… Ma non ce n’è importato un granché, perché alla fine ne è valsa la pena! 
Il forte Tenaglie è gestito dall’associazione ‘La Piuma Onlus’ che lo sta ristrutturando rendendolo accessibile ai visitatori, e una parte del forte, dopo i lavori, diventerà una casa-famiglia poiché il loro ‘motto’ è riferito all’accoglienza del prossimo. Ad aspettarci c’era una guida che ci ha accolto raccontandoci il progetto dell’associazione di costruire una casa-famiglia, e dall’alto ci ha mostrato le mura di fortificazione dicendoci il secolo da cui proveniva. Infatti, come ho già detto all’inizio, è stato costruito e allargato in secoli diversi, quindi si trovano mura con pietre del ‘600, ‘700, ‘800 e del ‘900.

Mentre ci conduceva all’interno delle mura ci ha fatto vedere e conoscere il ‘guardiano’ del forte, e qui cosa penserete, una guardia normale, o una stile inglese, o uno che passava di lì e l’han messo a fare la guardia… Invece no, non era niente di questo, e lo dimostrano alcuni selfie con ‘lui’ che certi miei compagni hanno fatto con il Sig. Montone, e non è un cognome, era un vero e proprio montone! Ci ha portato al ponte che una volta era levatoio, per essere pronti a chiudere il forte per non farci entrare i nemici; ci ha fatto notare che inciso nelle colonne c’erano la bandiera e il numero della batteria risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Ha anche spiegato come mai il forte per alcuni si chiama ‘TenagliA’ e per altri ‘TenagliE’: È sempre stato chiamato al singolare per la sua forma, ma mentre l’associazione ‘La Piuma’ lo stava ripulendo, hanno trovato una targa di marmo con su scritto ‘Forte Tenaglie’. Non si sa quindi se sia questo il vero nome, ma probabilmente fu un errore di scrittura dell’artigiano dovuta ai francesismi ormai diffusi in quell’epoca (tenaglia, dal francese ‘tenaille’). Siamo andati nei sotterranei e ci ha fatto vedere delle ‘stanze’ usate dai soldati, altre per i generali o i comandanti, in altre epoche usate anche come prigioni, e più vicino a noi usate da gente che lo utilizzava come magazzino per il proprio mercato abusivo. Ritornando in superficie, abbiamo visto la parte dove si trova la storia del forte durante la Seconda Guerra Mondiale: mura con segni di proiettili di pistola e di fucile, una parte caduta a causa dei bombardamenti e, rifacendo un altro giro sotto terra, una stanza dove si tenevano le cariche di polvere da sparo. Quest’ultime dovevano essere custodite in un posto sicuro senza dare sospetti, poiché bastava un colpo di cannone indirizzato bene a quei tempi, che quel giorno lì la mia classe se ne stava a scuola ad aspettare con ansia l’8 giugno, data della fine della scuola e dell’inizio delle vacanze!

Alla fine abbiamo fatto merenda con la focaccia offerta da loro e foto e selfie di classe come ricordo. È stato molto interessante - per me - capire e immaginare come Genova si sia comportata durante le diverse guerre e insediamenti nemici in tutti questi secoli, perciò se volete passare in un modo insolito il week-end, vi consiglio di prendere in considerazione questa meta.
Lucia Schifano

Nessun commento:

Posta un commento

Scrivi qui il tuo commento: sarà pubblicato dopo la moderazione.