giovedì 17 dicembre 2015

COP21: salviamo la Terra!

"Siamo la prima generazione che può eradicare la povertà estrema, ma anche l'ultima che può invertire la rotta rispetto al cambiamento climatico": queste le parole di Ahmad Alhendavi, inviato speciale per i giovani delle Nazioni Unite, durante la quarta giornata della COP21, la Conferenza ONU sul clima aperta a Parigi il 30 novembre con la partecipazione di 190 Paesi. Obiettivo della Conferenza è quello di concludere, a quasi 20 anni dal Protocollo di Kyoto, un accordo vincolante e universale sul clima, accettato da tutte le nazioni. All'inizio del terzo millennio la Terra mostra sempre più i segni di una vera e propria crisi ambientale: in particolare, è diventato insostenibile il consumo di risorse naturali. Oggi l'impronta ecologica di tutta la popolazione mondiale, indicatore che misura la quantità di superficie terrestre utilizzata da ogni persona per soddisfare i propri consumi e smaltire i rifiuti prodotti, è maggiore della capacità naturale della Terra di riprodurre le risorse necessarie per la sopravvivenza dell'uomo.
Occorre però precisare che l'impronta ecologica dei Paesi industrializzati è assai maggiore di quella dei Paesi più poveri della Terra, i quali, pur costituendo la maggioranza della popolazione terrestre, consumano e inquinano solo una piccola parte delle risorse naturali del pianeta. In altri termini, le nazioni ricche sfruttano intensamente anche le risorse dei Paesi meno avanzati e ne mettono a rischio gli equilibri ambientali e le possibilità di sviluppo, creando nei loro confronti un vero e proprio debito ecologico.
Da oltre due secoli, da quando cioé si è sviluppata la civiltà industriale, grandi quantità di sostanze nocive emesse dai mezzi di trasporto, dalle industrie e dalle centrali elettriche inquinano le regioni urbane più popolose del pianeta, provocando gravi malattie e danneggiando edifici, foreste, coltivazioni. Negli ultimi decenni la crescita incontrollata dei consumi di combustibili fossili e l'abbattimento di vaste foreste hanno determinato un aumento di anidride carbonica nell'atmosfera. E' cresciuto così, in modo innaturale, l'effetto serra, e, di condìseguenza, c'è stato un graduale innalzamento della temperatura media del pianeta. Secondo gli ultimi dati, il 2015 potrebbe essere l'anno più caldo mai registrato e segnare la famigerata soglia di 1 grado in più dall'era preindustriale; con 2 gradi in più, e a questi ritmi gli analisti ne prevedono oltre 5 entro la fine del secolo, gli effetti sarebbero irreparabili.

Possiamo solo augurarci che i partecipanti alla COP21 riescano finalmente ad accordarsi per rendere il protocollo di Kyoto realmente efficace. Secondo Achim Steiner, direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente "E' un momento decisivo della nostra storia: un mondo sano, giustizia sociale e opportunità economiche per tutti sono obiettivi raggiungibili, ma non dobbiamo mentire a noi stessi: bisogna agire oggi".
Iris Tagliani III E tur

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