sabato 28 marzo 2015

James Joyce e i ragazzi del cinema di Dublino, venuti da Trieste

Ciao, oggi vi proponiamo un contributo che abbiamo ricevuto tramite la nostra Direttrice. 
Si tratta di un articolo di Fulvio Rogantin. Egli si definisce: "triestino ora a Dublino. Blogger, curioso, informatico (in ordine alfabetico)". Da sempre appassionato di Joyce, Svevo, Saba e di tutti i fili di cultura e genio che si intrecciarono a Trieste, Rogantin segue ora le tracce dei suoi interessi a Dublino. Da lì ci fa partecipi di questa chicca, promettendoci altre fantastiche curiosità. Grazie quindi da parte di tutta la Redazione, sig.Rogantin!  


cinemavolta

Wikipedia racconta che James Joyce, dopo aver ottenuto l’appoggio dei suoi amici “sloveni”, apre a Dublino un cinema. Gli amici sloveni sono 4: Niccolò Vidacovich, Giuseppe Caris, Antonio Machnich, Giovanni Rebez
L’enciclopedia online fa un po’ di confusione sulla nazionalità, ho corretto sperando non ne nasca una diatriba. Certo la confusione di nazionalità ha poche conseguenze, rispetto a quanto accadde la notte del 19 ottobre 1904 quando James, di ritorno da Parigi in treno assieme a Nora, scese a Laibach, Ljubljana, pensando fosse Trieste. Si accorse tardi dell’errore e furono costretti a dormire in un parco. Lo ricorda una targa-scultura fatta dall’artista sloveno Jakov Brdar, posta nella stazione di Ljubljana nel giorno di Bloomsday del 2003.

stazione

Tornando ai cinema, nel 1909 a Dublino non ce ne era alcuno, mentre a Trieste ce ne erano ventuno. Tra questi il Cine Americano, il primo di Trieste, in Piazza della Borsa dove adesso c’è la farmacia, aperto nel 1905 da Giuseppe Caris che possedeva già il Cinema Volta a Budapest. Socio dell’avventura ungherese era Giovanni Rebez che a sua volta possedeva a Trieste il Cinema Edison in Via Carducci, allora via del Torrente.
I due, con l’aggiunta di Caris proprietario di altri cinema, vengono presentati a Joyce da un suo allievo, Niccolò Vidacovich. Al primo incontro esordisce dicendo loro “I know of a city of 500,000 inhabitants where there is not a single cinema.” Velocemente arrivano ad un accordo affinché James si occupi dell’apertura del primo cinema di Dublino, il Volta.
Lo scrittore lascia Nora e la figlia Lucia nella casa di via Scussa e parte per l’Irlanda. Parte senza pagare l’affitto tanto che da Dublino dovette fare i salti mortali affinché non venissero cacciate, ma questa è un’altra storia.

Volta

Il cinema apre il 20 dicembre, al 45 di Mary Street, con cinque film: “Devilled Crab, the mystery Bewitched Castle, La Pourponièrre, The First Paris Orphanage, and The Tragedy of Beatrice Cency.
La serata inaugurale non iniziò nel migliore dei modi, in quanto poco prima dell’apertura l’elettricista sparì e James dovette cercarne un altro. Al suo ritorno comunque in attesa c’era una folla enorme tanto che dovette intervenire la polizia. Il proiezionista era un triestino, arrivato apposta, Guido Lenardon.
Da quel giorno le proiezioni si susseguirono, con una cambio di programma ogni due settimane, dalle 5 del pomeriggio alle 10 della sera. Una orchestrina accompagnava i film.
L’avventura però durò pochi mesi, nel giugno dell’anno dopo il cinema venne ceduto, con un bilancio finale in perdita di 1000 sterline. Il pubblico di Dublino, dopo il primo entusiasmo, non mostro di gradire la programmazione fatta principalmente di titoli italiani, forse film come “Manoeuvres of the Italian Navy in the Mediterranean” non erano nelle corde dello spettatore dublinese. Si racconta anche che il manager del cinema, Francesco Novak, non gradisse troppo il clima dublinese.
Il cinema continuò con i nuovi proprietari, la “British Provincial Cinema Company” sino al 1919, poi chiuse per riaprire nel 1921 con un altro nome. Chiuse definitivamente nel 1948 dopo una storia fatta più di insuccessi che di successi.
Una targa lo ricorda in Mary Street. Al posto del vecchio cinema un negozio di abbigliamento.

Fulvio Rogantin  

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