E' un breve cartone animato che non è consolatorio, non promette lieto fine o miracoli, ma tocca il cuore nel profondo e trasmette una lezione di vita e di amore indimenticabile. E se avete voglia di piangere, fatelo, non vergognatevi. Lo abbiamo fatto anche noi.
LA STORIA E L’ISPIRAZIONE - Cuerdas è la storia di una bambina dolce che vive in un orfanotrofio e che ha creato un legame molto speciale con un nuovo compagno di classe che soffre di paralisi cerebrale. Una storia di amore e di amicizia che vale davvero la pena vedere.
Abbiamo scoperto che il suo ideatore,
Pedro Solis, si è ispirato alla storia di suo figlio,
Nicolàs, che soffre di paralisi cerebrale. Nicolàs ha una sorella,
Alessandra, che aveva sei anni quando il fratello è nato e si rese conto
che aveva bisogno di tutte le cure, medicinali e non. Per questo, fin dal primo giorno di vita, Alessandra lo ha amato, lo
truccava, gli metteva i bigodini e giocava tutto il tempo come poteva
con lui. “Un giorno- racconta il regista- ero a Guadalajara e ho sentito
una canzone di Bunbury e ho visto tutta la storia davanti a me e l’ho
dovuto disegnare”.
"Oggi Nicolàs sta bene e siamo stati a casa, perché
quando non dormiamo a casa, siamo in ospedale”, ha detto Solis quando è
andato sul palco per ricevere il suo premio. “Il cortometraggio è parte
della mia vita, il bambino è mio figlio, la sedia è quella di mio
figlio. Sono le sue piccole mani, i denti rotti dai farmaci, i suoi
capelli ricci…”
La Redazione
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