mercoledì 26 febbraio 2014

CUERDAS - Il cortometraggio che ci ha commossi

Nel corso dell'incontro con Martina Gerosa, l'architetto ci ha mostrato un video commovente e fantastico sul tema della disabilità. Si tratta di Cuerdas ed è il corto che ha vinto il premio Goya per il miglior cortometraggio animato. In sintesi il video, che dura 10 minuti, narra la storia dell’amicizia tra un ragazzo con paralisi cerebrale e Maria, una bambina che fa di tutto per farlo sentire bene e, soprattutto, per farlo guarire.
E' un breve cartone animato che non è consolatorio, non promette lieto fine o miracoli, ma tocca il cuore nel profondo e trasmette una lezione di vita e di amore indimenticabile. E se avete voglia di piangere, fatelo, non vergognatevi. Lo abbiamo fatto anche noi.


LA STORIA E L’ISPIRAZIONE -  Cuerdas è la storia di una bambina dolce che vive in un orfanotrofio e che ha creato un legame molto speciale con un nuovo compagno di classe che soffre di paralisi cerebrale. Una storia di amore e di amicizia che vale davvero la pena vedere. 
Abbiamo scoperto che il suo ideatore, Pedro Solis, si è ispirato alla storia di suo figlio, Nicolàs, che soffre di paralisi cerebrale. Nicolàs ha una sorella, Alessandra, che aveva sei anni quando il fratello è nato e si rese conto che aveva bisogno di tutte le cure, medicinali e non. Per questo, fin dal primo giorno di vita, Alessandra  lo ha amato, lo truccava, gli metteva i bigodini e giocava tutto il tempo come poteva con lui. “Un giorno- racconta il regista- ero a Guadalajara e ho sentito una canzone di Bunbury e ho visto tutta la storia davanti a me e l’ho dovuto disegnare”. 
"Oggi Nicolàs sta bene e siamo stati a casa, perché quando non dormiamo a casa, siamo in ospedale”, ha detto Solis quando è andato sul palco per ricevere il suo premio. “Il cortometraggio è parte della mia vita, il bambino è mio figlio, la sedia è quella di mio figlio. Sono le sue piccole mani, i denti rotti dai farmaci, i suoi capelli ricci…”

La Redazione

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