Andy Warhol, il famoso artista della Pop Art, negli anni ’60
ebbe a dire: “Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per quindici minuti!”. Questa
sua previsione ci consente di riflettere, oggi, sul concetto di “fama”.
La fama, ora come ora, è passeggera ed effimera, ma allo
stesso tempo anche una meta estremamente importante. Tutti vogliono sfondare,
vogliono il loro momento di gloria, la loro chance ma, proprio per questo,
riuscire a rimanere impressi nella mente delle persone diventa sempre più
difficile.
Con tutti i reality e talent show che infestano le nostre
televisioni, si arriva a ridicolizzarsi pur di tentare di fare carriera. La
gente ride dei concorrenti che vi partecipano: questi diventano popolari ma restano
solo per poco tempo sulla cresta dell’onda, prima di ripiombare nel
dimenticatoio. Lo stesso fenomeno avviene per i filmati caricati su You Tube: si
tenta qualsiasi approccio, anche i più ridicoli o volgari, pur di raggiungere
la popolarità. Tutti vogliono più iscritti al loro canale, più “mi piace”, più
followers. Vogliono la notorietà, i complimenti, sperano in un passaggio
televisivo.
Ormai si sta sempre più divulgando questa estrema voglia di
farsi vedere, perché ci si sente migliori, importanti, diversi, ma sono tutti
un po’ come delle meteore: sfiorano la terra per un solo istante e poi si
perdono nel nulla dell’universo. Il problema è che tra tutte queste meteore potrebbe
esserci qualcuno che merita davvero la fama, ma che seglie di non rendersi
ridicolo e quindi viene apprezzato meno, se non addirittura ignorato.
Insomma, se non sai andare su un monociclo mentre suoni la
chitarra con un gatto in testa, beh, non sei nessuno. Tu, bravo cantante, che
meriti di imparare e crescere musicalmente, scordati che per te sia così
facile. Quasi sicuramente nessuno ti noterà e tu non avrai mai la fama che
meriti..
Prendiamo in considerazione, ad esempio, Miley Cyrus: è una
cantante abbastanza brava ed ha debuttato in una serie tv per ragazzi della
Disney, Hanna Montana. Quando la
serie è finita, Miley ha iniziato la sua
carriera nell’ambito musicale, ma a pochi importava di lei, forse perché legata
a quel personaggio zuccheroso adolescenziale. Nessuno ne parlava più: rischiava
di finire ben presto nel dimenticatoio. Ma da un po’ di tempo a questa parte, con
un’idea, secondo me, geniale, ha deciso di scrollarsi di dosso definitivamente
l’etichetta di “celebrità per bambini”. Come? Iniziando a dare scandalo con le
sue provocazioni e l’abbigliamento… pressoché inesistente! Da allora, tutti la
conoscono e ne parlano e – si sa – buona o cattiva, la pubblicità è sempre alla
base della fama!
Questo concetto di fama, però, secondo me è sbagliato: è
ingiusto premiare chi esagera piuttosto di chi è davvero bravo, premiando più l’apparenza
e lo scandalo che la qualità e il talento. Certo, è giusto avere qualche
caratteristica che ti differenzi dal resto del mondo (l’originalità è quel
valore aggiunto che spesso consente di farsi notare) ma non è giusto tentare solo
di divenire un “personaggio”, perché altrimenti non conti nulla.
In fondo, Andy Warhol aveva visto giusto: tutti possono diventare
“personaggi” per quindici minuti. Il difficile è avere la personalità e il
valore che ti consentono di raggiungere una fama stabile e meritata.
Angela M.
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