venerdì 25 gennaio 2013

Preparandoci al GIORNO DELLA MEMORIA - La Rosa Bianca


“…Io non voglio sopravvivere, voglio vivere. E’ la cosa giusta da fare!”





 “Uno spirito forte, 
un cuore tenero” 
(Sophie Scholl) 

Domani tre classi quinte della nostra scuola si recheranno a vedere una rappresentazione teatrale, allestita da loro compagni del Liceo Cassini. Viene raccontato il dramma dei ragazzi della Rosa Bianca, un gruppo di quasi coetanei di settant'anni fa. Si tratta della vicenda storica che, durante la seconda guerra mondiale, ha visto giovani studenti universitari 
dell'Università di Monaco di Baviera opporsi agli orrori perpetrati dal nazismo in modo fermo ma non violento. Il testo della sceneggiatura contiene trascrizioni inedite tratte dai diari dei ragazzi coinvolti ed ha un alto valore storico, etico e culturale. 

 Questa è la loro storia:

Monaco, 1943. Mentre la guerra di Hitler devasta l’Europa, un gruppo di coraggiosi giovani universitari decide di ribellarsi al nazismo e alla sua disumana macchina da guerra. Nasce così la "Rosa Bianca", un movimento di resistenza al Terzo Reich. Sophie Scholl è l’unica donna che si unisce al gruppo; una ragazza come tante, che il tempo matura in una combattente audace ed impegnata. Sophie è una studentessa universitaria che vive con il fratello Hans in un appartamento di Monaco di Baviera. La disfatta di Stalingrado ha dato un brusco scossone al consenso nazista, e sono in molti ora tra la popolazione tedesca a desiderare la resa. Sophie quindi aderisce all'associazione studentesca La Rosa Bianca, per la quale, nottetempo, scrive sui muri frasi contro il nazismo e la guerra, insieme al fratello e altri membri dell'organizzazione.
Sophie e Hans Scholl, Alexander Schmorell, Christoph Probst, Wilhelm Graf denunciano quindi apertamente le crudeltà del regime nazista, affermando che l’unico modo per rovesciare il regime di Hitler sarebbe stato la sconfitta della Germania nella Seconda Guerra mondiale; chiedono, inoltre, la resistenza e il sabotaggio degli sforzi per la guerra. Decidono di rendere pubblico il loro pensiero con l'ausilio di cinque volantini anonimi intitolati:“La Rosa Bianca”, diffusi in Germania e in Austria; i ragazzi credono nei principi di tolleranza e di giustizia e citando la Bibbia, Lao Tzu, Aristotele e Novalis, vogliono fare appello all’intelligenza tedesca.
Ai cinque volantini ne viene aggiunto un sesto, intitolato “Il movimento di resistenza in Germania”, distribuito all’Università di Monaco il 18 febbraio 1943; ma durante questa circostanza i fratelli Scholl sono fermati e arrestati.
“…Io non voglio sopravvivere, voglio vivere. E’ la cosa giusta da fare!” . Questa la frase che Sophie Scholl pronuncia dopo 5 giorni di interrogatori; il tribunale del popolo accusa i giovani componenti del movimento di alto tradimento, ma in realtà il processo si rivela una farsa, così i ragazzi andarono incontro alla condanna a morte per decapitazione: era il 22 febbraio del 1943. Vengono giustiziati con la ghigliottina lo stesso giorno, dopo un ultimo saluto ai genitori, sconvolti ma fieri dell'operato dei figli.Sophie aveva solo 22 anni, Hans 25.

Se volete altre informazioni su questi ragazzi tedeschi, potete leggere QUI  

La Redazione



1 commento:

  1. Complimenti ai ragazzi e alle ragazze del Cassin: è stato uno spettacolo commovente e ci ha preso tantissimo. Bravi tutti: attori e chi ha curato la messa in scena.

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