giovedì 19 marzo 2020

I giorni del Corona virus - La testimonianza di Giulia

La nostra vita è stata rivoluzionata.
Sono quasi tre mesi che ormai conviviamo con questo virus e però, non si sa per quale motivo le persone non hanno ancora capito l'importanza che possono avere le azioni semplici di tutti i giorni.
All'inizio sembrava una cosa distante da noi, lontana; poi, quando c'è stata la prima persona in Italia risultata positiva al test, abbiamo continuato come degli incoscienti a non fare nulla sia noi come popolazione sia il nostro governo che non ha avuto abbastanza buon senso per prendere provvedimenti severi da subito.
Non solo le zone colpite dalle prime infezioni, ma anche nelle zone accanto che forse avrebbero potuto funzionare come un cuscinetto, dando un limite alla propagazione del virus.
A dire il vero anche quando il nostro governo ha imposto più regole ci siamo ritrovati con le riviere inondate dai turisti, come se questo non favorisse lo sbarco dell'infezione su larga scala anche qui da noi in Liguria.
Lo so, per tutti noi è difficile restare a casa ma ciò non giustifica il comportamento di alcune famiglie benestanti che si sentono immuni da ogni problema e pensano che sia il momento giusto per farsi una vacanza ai monti o al mare.
Non è così! Il problema riguarda tutti, perché il contagio è veloce e non guarda né età né portafogli.
Se si ammala un ventenne in genere non è un problema. I guai arrivano quando muovendoci liberamente andiamo a contagiare i nostri nonni o persone che hanno meno anticorpi di noi per combattere.
Queste situazioni spesso richiedono il ricovero in ospedale e a volte cura in terapia intensiva dove I posti sono limitati e quindi si rischia di arrivare a non averne a disposizione a sufficienza per tutti. Chi si comporta cosi vuol dire che è un egoista!
Per quel che mi riguarda posso dire di non avere paura perché credo che il metodo per risolvere questa situazione ci sia: ASCOLTARE.
Ascoltare, eseguire ciò che gli esperti hanno da dirci, anche se questo significa non andare a scuola, non vedere gli amici e non potersi dedicare alla propria passione.
Uniti, ma sempre a un metro di distanza gli uni dagli altri, ce la faremo!

Giulia Segatori, II A LES

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