QUI la quinta puntata.
Da quella sera in poi tutte le notti facevo lo stesso sogno, tutte le notti alle 3.33 veniva a farmi visita un misterioso uccello che tutte le notti lasciava una piuma colorata sul mio davanzale. Le piume e gli occhi furono marrone e verde, oro, bianca e azzurra, viola e poi nera…
“Ma se intorno agli occhi, tu vedi buio, come hai fatto a vederli se erano neri?” mi chiese Ryan la sera del giorno che trovai la piuma nera.
“Nei sogni possono succedere cose impossibili nella realtà!” gli risposi
“Beh, ormai non mi stupisco più di nulla…”
“In realtà non erano completamente neri.” riflettei
“E com’erano?” mi chiese, curioso.
“Hai presente quelle immagini dell’universo dove vedi lo sfondo nero con un sacco di puntini bianchi?”
“Sì…”
“Ecco. Erano così.”
“Decisamente non umani…”
“Non è che gli altri giorni fossero proprio i colori più comuni…”
“In effetti no” disse guardando le piume che, una per una, avevamo attaccato dietro lo specchio. “Secondo la tua teoria il nostro pennuto amico cambia piumaggio ogni notte.”
Annuii. Avrei voluto sapere di più su quegli occhi. Avrei voluto poterli collegare ad un volto, ad un qualcuno, ma continuavo a vedere solo e solamente un paio di occhi… Mi appoggiai al davanzale della finestra. Era passata una settimana dalla piuma blu come la notte e ogni volta le stelle e il cielo diventavano più affascinanti e misteriose. In questo momento stava tramontando il sole e il cielo stava diventando rosso, arancione, rosa e azzurro. Nella parte più scura del cielo, cominciavano ad apparire le prime stelle e io ogni notte chiedevo a quelle stelle chi fosse la persona che sognavo e che connessione ci fosse con le piume che trovavo.
Chiara Benassi, III E TUR
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