venerdì 24 aprile 2020

Genova, un giorno prima del 25 Aprile

24 aprile 1945: l'Insurrezione di Genova

In questi giorni, per festeggiare il 25 aprile, molte saranno le iniziative organizzate in città e nei luoghi delle lotte partigiane in memoria dei caduti, ma anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo voluto puntare l’attenzione dei nostri lettori su questa importante data. O meglio: sul giorno precedente.
La nostra città, infatti, prima in Europa, il 24 aprile, grazie ai suoi partigiani, costrinse alla resa l'esercito tedesco, arrivando alla storica firma della Resa di Villa Migone. Ricordiamo quindi quei giorni di lotta, da cui deriva la nostra libertà.

I tedeschi sfilano disarmati in via XX settembre

Ecco, la guerra è finita.

Si è fatto silenzio sull’Europa.
E sui mari intorno ricominciano di notte a navigare i lumi.
Dal letto dove sono disteso posso finalmente guardare le stelle.
Come siamo felici.

È l’inizio di una poesia di Dino Buzzati, dedicata al 25 aprile, che in poche righe esprime la ritrovata libertà  dell’Europa e i valori conquistati, che ogni anno ricordiamo in difesa della democrazia e della libertà. Ma vediamo cosa accadde a Genova.

Nella notte tra il 23 e il 24 aprile 1945, il Comitato di Liberazione Nazionale della Liguria e il Comando Militare Regionale, riuniti congiuntamente, decisero l’inizio dell’insurrezione. Le operazioni militari per la liberazione della città iniziarono la mattina successiva e il CLN regionale assunse di fatto le funzioni di governo. Onde evitare un bagno di sangue, furono contemporaneamente avviate trattative tra il comando tedesco della piazza di Genova e i vertici locali della Resistenza, e nella sera del 25 aprile, presso Villa Migone, il generale Meinhold, firmò l’atto di resa (di seguito pubblicato).

Si tratta dell’unico caso europeo in cui un corpo d’armata tedesco si sia arreso a formazioni partigiane. Quando due giorni dopo arrivarono a Genova le truppe alleate, trovarono la città non solo già liberata, ma anche in condizioni di vita quasi normali, con i tram che circolavano e le case illuminate.

L’insurrezione di Genova venne giustamente definita ”insurrezione modello”, ma alto era stato comunque il prezzo pagato dai patrioti genovesi, con 300 morti e oltre 3000 feriti.


TESTO DELLA RESA 

In Genova il giorno 25 aprile 1945 alle ore 19:30;

tra il sig. Generale Meinhold,quale Comandante delle Forze Armate Germaniche del settore Meinhold, assistito dal Cap. Asmus, Capo di Stato Maggiore, da una parte;

il Presidente del Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria, sig. Remo Scappini, assistito dall'avv. Errico Martino e dott. Giovanni Savoretti, membri del Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria e dal Magg. Mauro Aloni, Comandante della Piazza di Genova, dall'altra;

è stato convenuto:

1) Tutte le Forze Armate Germaniche di terra e di mare alle dipendenze del sig. Generale Meinhold si arrendono alle Forze Armate del Corpo Volontari della Libertà alle dipendenze del Comando Militare per la Liguria;

2) la resa avviene mediante presentazione ai reparti partigiani più vicini con le consuete modalità e in primo luogo con la consegna delle armi;

3) il Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria si impegna ad usare ai prigionieri il trattamento secondo le leggi internazionali, con particolare riguardo alla loro proprietà personale e alle condizioni di internamento;

4) il Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria si riserva di consegnare i prigionieri al Comando Alleato anglo-Americano operante in Italia.

Fatto in quattro esemplari di cui due in italiano e due in tedesco.
Scappini Remo - Meinhold  -avv. Errico Martino -Giovanni Savoretti - Asmus  - Maggiore Mauro Aloni



La Redazione

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