Gli episodi che ci hanno narrato, la loro testimonianza dolorosa (perché si vedeva, si sentiva, che, mentre parlavano, stavano rivivendo tutto: le umiliazioni, la discriminazione, l'incredulità, la fuga, il senso d'avventura che ben presto diventa lotta drammatica per la sopravvivenza, le debolezze e la forza dei genitori, le lacrime, la paura senza nome, lo strazio, i lutti, l'orrore) ci hanno toccati profondamente. La scelta di raccontare a noi ragazzi tutto questo, di svelare il loro privato più sofferto, di aprire - ancora - una ferita che continua - ancora - a dilaniare l'anima, è stata dettata dal timore che quanto loro hanno vissuto vada perduto man mano che chi c'era scompare. E allora c'è l'urgenza di ricordare, di testimoniare, di fare sapere, di aprire gli occhi, di non dimenticare, di non permettere che si ripeta.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
Così scriveva Primo Levi, e questo è il senso dell'incontro con Piero Dello Strologo e Lilli Della Pergola: due persone straordinarie che non dimenticheremo mai più.
In questa intervista, Piero Dello Strologo narra un episodio della fuga che salvò la vita a lui e alla sua famiglia e che ha condiviso anche con noi:
La Redazione
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