venerdì 8 novembre 2013

PER NON DIMENTICARE - Pino Petruzzelli, "Zingari: l'olocausto dimenticato"

Nel percorso della memoria e dell'integrazione che quest'anno stiamo svolgendo, faremo degli incontri con persone coinvolte in queste problematiche e personaggi della cultura. Costoro porteranno a noi ragazzi le loro testimonianze sui temi che vogliamo approfondire. Tra questi, ci ha colpito Pino Petruzzelli, che - grazie alla sua capacità di attore e autore - insieme a un rappresentante del popolo dei Sinti e a uno storico, l'altro giorno ci ha fatto immedesimare nella condizione di chi appartiene ai Rom,ai Sinti, di chi ha una cultura completamente diversa dalla nostra, e che spesso è vittima di pregiudizi e intolleranze. Abbiamo scoperto che anche gli zingari, durante il nazismo, vennero perseguitati e sterminati. Come dice Petruzzelli, è un Olocausto dimenticato. In rete abbiamo trovato questo breve filmato, tratto da una trasmissione andata in onda qualche tempo fa su Canale5, in cui l'attore racconta brevemente il tema che, in modo più approfondito, ha trattato con noi. Eccolo qui:   

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Non chiamarmi zingaroDal libro di Pino Petruzzelli "Non chiamarmi zingaro": "Vivete solo di pregiudizi. Per voi, noi si nasce con il fagotto in mano e con due sole strade percorribili: il furto o il violino. Non si scappa di lì: o rubi o suoni. Il fatto che ci possano essere rom onesti e rom stonati a voi non passa nemmeno per l'anticamera del cervello. Dio ha dato a ognuno la propria croce, a noi quella di sopportarvi. Una buona idea per tutti sarebbe quella di vederci come realmente siamo, e cioè la vostra immagine riflessa in uno specchio che esagera e che deforma. Ci vedete ladri? Campanello d'allarme: probabilmente rubate anche voi ogni volta che evadete le tasse, per esempio. Vi sembra che noi abbandoniamo i bambini? Si vede che anche voi non ve ne occupate come vorreste lasciandoli, magari, tutto il giorno a scuola o con la baby-sitter. Vi sembra che noi sfruttiamo i bambini per guadagnare? Forse non vi comportate tanto diversamente quando vi dannate perché vengano presi nel tale film o nella tale pubblicità. Se proprio non volete vederci come esseri umani allora guardateci come specchio: vi conoscerete meglio e senza nemmeno spendere un soldo."La Redazione 

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