venerdì 19 aprile 2013

MOVIDA: sì o no?



Il giudice condanna la movida Sequestrato un bar per schiamazziQuesta volta, a riportare un po' di ordine nei vicoli della movida, c'ha pensato il giudice. Con un provvedimento della magistratura, è stato sequestrato uo dei bar più frequentati dai ragazzi in via dei Giustiniani per "schiamazzi notturni". Chi abita nei vicoli si lamenta che soprattutto nel fine settimana non si riesce a dormire fino all'alba, nonostante alcuni abbiamo messo i doppi vetri e quasi tutti ci siano oramai abituati ad usare i tappi nelle orecchie. In realtà erano già stati presi provvedimenti per cercare di venire incontro alle esigenze degli abitanti della zona: il Comune aveva ristretto gli orari di apertura a mezzanotte, al massimo l'una, però il Tribunale amministrativo, su richiesta dai titolari dei bar, aveva riportato le cose com'erano prima dell'ordinanza, e quindi chiusura entro le 3 di notte. 

I giovani che si sono "riappropriati" del Centro Storico genovese, frequentandolo per divertirsi - soprattutto nel fine settimana - rivendicano il loro diritto a divertirsi, aggiungendo che l'animazione nei caruggi è un ottimo sistema per rivalutare un quartiere che per molti anni era stato considerato "invivibile" per la delinquenza che, in quelle stradine labirintiche, aveva trovato il suo habitat.  

Ma i residenti dei vicoli non sono d'accordo: si lamentano che oltre al frastuono che non li fa dormire, spesso, nell'atrio di alcuni portoni, trovano urina e vomito. Ora questa sentenza pare loro una rivincita giusta: si sentono finalmente ascoltati nelle loro lamentele.
I titolari del bar sequestrato si difendono, dicendono che già fanno molto per limitare gli schiamazzi dei giovani fuori dai locali: dai bidoni della spazzatura collocati per loro iniziatiza perché i ragazzi non gettino i rifiuti per strada; l'assunzione di steward che, stando sulla porta dei locali, invitano i ragazzi ad abbassare il volume della voce; la scelta di chiudere alle 2 anche se potrebbero tenere aperti fino alle 3. Ma evidentemente questo non è stato considerato ancora sufficiente. 

La questione è di difficile soluzione: torti e ragioni sono da entrambe le parti. Occorrerà venirsi incontro con buon senso e volontà di ascolto. Ci ripromettiamo di scriverne ancora sul giornalino, per seguire gli sviluppi della situazione.

La redazione 

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