venerdì 23 novembre 2012

Tablet a scuola, cosa ne pensate?

Oggi parliamo dell'uso dei tablet a scuola.
Secondo alcuni esperti l' evoluzione della tecnologia ha permesso nuove sperimentazioni e l'emergere di una scuola non-tradizionale, capace di offrire nuove risorse e opportunità agli studenti e ai loro genitori.
L'uso del tablet nella scuola potrebbe portare  alla possibile eliminazione dei classici testi scolastici; questa sarebbe una notevole agevolazione per gli studenti, perché il costo dei libri scolastici supera notevolmente il costo di un qualsiasi tablet e poi porterebbe anche un vantaggio fisico perché l'eliminazione del peso dei libri aiuterebbe lo sviluppo della schiena che non sarebbe più costretta a sopportare fatiche talora immani.
In attesa di poter verificare noi stessi questi vantaggi, abbiamo voluto fare una piccola inchiesta in rete per vedere, oltre ai progetti in via di definizione, come funzionano quelli già in corso. Nel liceo scientifico Lussana di Bergamo da due anni a questa parte si sta svolgendo un esperimento sull'uso del tablet a scuola. Questo esperimento ha riscontrato risultati molto positivi sia da parte degli insegnanti che degli alunni: questi ultimi hanno cominciato ad interagire in maniera più omogenea tra di loro anche da casa, passandosi del materiale scolastico come compiti, appunti e approfondimenti. La docente intervistata ha riferito che questo strumento dato agli alunni ha consentito, a chi in passato trovava più difficoltà o manifestava meno interesse per i tradizionale programmi scolastici, di raggiungere livelli più alti e, soprattutto, si è sentito più coinvolto e stimolato verso un apprendimento meno passivo. Alcuni docenti legati all'insegnamento più tradizionale, basato su appunti e libri, si sono chiesti se i ragazzi sempre connessi ai tablet non avrebbero potuto approfittare del collegamento internet per chattare sui social network o navigare su siti poco "scolastici" (possiamo immaginarci quali...).
In realtà si è riscontrato che la maggioranza degli studenti ha usato responsabilmente i tablet, che si sono davvero rivelati un ottimo strumento di apprendimento.
Tutto bene, allora? In teoria si, ma ci domandiamo come concretamente questa  innovazione possa arrivare davvero a tutti.
Dal 2008 l'Italia, come altri paesi, sta attraversando una crisi economica che, nell'ultimo anno, è diventata gravissima, per affrontare la quale è stata necessaria una politica di "tagli" che hanno colpito in maniera pesante anche l'istruzione pubblica. A fronte di ciò ci chiediamo a quali fondi si intenderebbe attingere per portare avanti questo tipo di sperimentazione. E ancora: chi fornisce i tablet?  Lo stato, la regione, la provincia, sponsor privati? E' a carico delle famiglie? Sarebbe dato in comodato d'uso? In caso di danneggiamento, chi pagherebbe i danni? 
In attesa di saperne di più, ci limitiamo ad auspicare che questo progetto si possa realizzare in una scuola pubblica che funzioni davvero. 


Matteo Olivari 

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