venerdì 3 aprile 2020

I giorni del Corona virus - La testimonianza di Samuele


In questi giorni, il ministero della salute ha imposto ai cittadini italiani di non uscire di casa, solo per bisogni primari o situazioni di emergenza è consentito farlo; questo perché un nuovo virus chiamato covid-19 si è diffuso in modo esponenziale su tutta la popolazione nazionale e mondiale.
Ci siamo ritrovati in una situazione “surreale” perché siamo passati dal condurre una vita normale a rimanere chiusi in casa senza poter uscire e senza poter proseguire con la nostra quotidianità. Per esempio non possiamo andare a fare la spesa nei supermercati se non una persona per nucleo familiare, siamo limitati ad andare solo nei negozi che hanno il permesso di stare aperti, non possiamo salutarci come di consuetudine con abbracci e baci, per paura del contagio, oppure non possiamo stare insieme ad amici e parenti anche se fuori casa, perché dobbiamo evitare agglomerazione per via del contagio repentino di questo virus che passa in modo aereo attraverso la saliva, gli starnuti, un colpo di tosse…è consentito parlarsi solo a distanza di un metro e questa restrizione è di legge, sia per strada che all’interno dei negozi.
Da quando è iniziata questa guerra virale, sono ormai passati parecchi giorni, tutto è iniziato in sordina all’inizio di febbraio, ma inizialmente si pensava fosse circoscritto alla sola Cina focolaio del virus; poi la situazione è peggiorata propagandosi anche in altre nazioni perché la circolazione delle persone da uno stato all’altro, da un paese all’altro ha aumentato il contagio. Quando siamo arrivati a misure drastiche come la chiusura delle scuole e di tutte le attività sportive il 24 febbraio 2020, oramai la situazione era già diventata incontrollabile, perché in poche settimane il virus aveva fatto il giro del mondo contagiando soprattutto l’Italia e poi la Francia, la Germania, L’Inghilterra, persino l’America.
All’inizio, non tutti i paesi sono stati pronti a mettere in atto misure drastiche per limitare il più possibile i contagi, la soluzione è la quarantena limitando a zero i contatti tra le persone, chiudendo tutte le attività e facendo parecchi tamponi per capire in quanti sono stati contagiati dal virus…solo con la quarantena tutti a casa si limitano i ricoveri massicci negli ospedali che sono collassati dal numero di pazienti da corona virus.
L’Italia è stata una delle prime nazioni a denunciare i tantissimi casi di corona virus e settimana dopo settimana a prendere decisioni drastiche per limitare i contatti e diminuire i contagi.
Purtroppo in Italia però alcune regioni erano già impestate dal virus come la Lombardia ed il Veneto e quindi l’unica soluzione è stata quella di isolarle dal resto d’Italia senza permettere a nessuno di entrare ed uscire da esse.
Anche le zone focolaio del virus sono state messe in isolamento e  in questi giorni sempre più limitazioni ci vedono costretti a non uscire e assolutamente non spostarci da un comune ad un altro come oramai non è neppure permesso spostarci da un quartiere ad un ad un altro….
Ad oggi io come tanti miei coetanei, sono chiuso in casa, mi sono fatto portare il pc del lavoro dei miei genitori per seguire le lezioni virtuali degli insegnanti, faccio qualche compito e lezione, gioco coi miei fratelli e a sorpresa anche con i miei genitori che i questi giorni passano molte ore in casa con noi, vediamo dei film insieme e gioco alla play in rete coi miei amici. Quando posso vado sul terrazzo che è molto spazioso e faccio un po’ di attività fisica assieme a mio fratello per tenerci in allenamento visto che è la prima volta dopo tanti anni che sia io che lui abbiamo interrotto gli allenamenti giornalieri che facciamo da anni essendo tutti e due giocatori del Genoa e pratichiamo calcio livello agonistico.
Nonostante io cerchi di tenermi occupato, non vedo l’ora, come tutti penso, di poter uscire e ritornare alla vita normale.
Secondo me siamo arrivati a questi punti perché abbiamo sottovalutato la situazione e ci siamo resi conto in ritardo che si trattava di un virus pericoloso, che si era già espanso fra tutti noi.
Purtroppo questo virus per molte persone è stato letale, soprattutto per quelle più anziane e quelle con patologie pregresse .
Questa situazione mi ha fatto meditare su ciò che ci sta affliggendo, e ho potuto capire che i veri valori della vita non sono come spesso pensiamo  un bel vestito, l’ultimo modello si smartphone o una macchina costosa, ma passare più tempo con i propri cari e la propria famiglia e poter apprezzare le piccole cose di cui ora ci dobbiamo privare.
Sicuramente quando torneremo alla vita normale, dopo poco ci dimenticheremo di come era bello trascorrere le nostre giornate senza dover correre da una parte all’altra, senza stressarci per la mancanza di tempo che è quello che ora ci sta permettendo di poter stare tutti assieme e vivere la famiglia.

Samuele Piccardo, III A LES

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