Gli ho chiesto di scrivere per il nostro Giornalino e di raccontare qualcosa di questa sua avventura umana e professionale a chi ora siede sui banchi della sua scuola. Giulio mi ha risposto subito con parole gentili che mi hanno sciolto il cuore: d'altronde, sapevo già che in quel ragazzino, che incontrai in terza, c'era una persona fantastica, intelligente, sensibile, attento osservatore di ciò che è esterno, ma anche del mondo interiore. Sapevo che chiedere a lui una testimonianza sarebbe stato aprire uno scrigno. Lo sapevo fin dal primo tema che gli corressi e che ancor oggi non dimentico. Sono fiera di te, Giulio, inviato specialissimo. Un abbraccio grato dalla tua prof di italiano
Gabriella Corbo
Dai banchi del Firpo alle navi Costa
Il mio nome é Giulio: ho frequentato l’Istituto Firpo per ben sette anni, fino al 2014, di cui due anni perduti per motivi di salute. Prima di raccontarvi quello che é successo dopo, vorrei davvero poter ringraziare uno ad uno i professori che non hanno mai smesso di credere in me, neanche per un secondo. Posso dirvi che, per quanto sappia bene come sia la vita da studente e quanto poco si consideri importante, fino a che potrete finalmente entrare nel mondo del lavoro, non mi sono mai sentito abbandonato. In ogni momento, nonostante la perdita dei due anni, i miei professori hanno sempre fatto di tutto per potermi accompagnare nel mio percorso e trarne sempre il meglio, senza mai stare a guardare ‘’in panchina’’ o pretendere più di quello che avrei potuto dare. Davano lode ai miei successi e, nonostante I problemi di salute, mi hanno appoggiato tantissimo in quello che è stato un percorso assai tumultuoso. Questa la reputo una cosa senza prezzo, che non si può ripagare con un semplice stipendio, ma che porterò nel cuore sicuramente. Non c’è niente, per me, che valga come qualcuno che ti sorregga e che ti incoraggi quando neanche tu hai più la forza di credere in te stesso.
Durante gli ultimi mesi del mio quinto anno, il Professor Murru informò le classi quinte della possibilità di partecipare ad una conferenza sul prodotto crocieristico alla quale chiunque fosse stato interessato, avrebbe potuto prendere posto liberamente.
Non ero mai stato a bordo di una nave, ma mi incuriosii e decisi di partecipare. Come promesso, intorno alla fine di marzo, una referente di Costa Crociere ci spiegò il prodotto crociera, il suo metodo di commercializzazione e di vendita e le varie opportunità di lavoro on board e ashore (a bordo e a terra). Tutte le classi sembravano quasi rapite dalla presentazione di Alessandra (la referente Costa).
Diciamocelo, la nave da crociera è sicuramente un prodotto molto interessante per chi studia e pensa di poter lavorare, un domani, nel settore turistico-linguistico. Le possibilità di crescita sono molte, in ogni ambito: lavorativo, linguistico, personale, intellettuale, sociale e persino relazionale. Lavorare a bordo di una nave da crociera non mi ha semplicemente aperto gli occhi sul mondo del lavoro: mi ha dato la possibilità di migliorare sensibilmente le lingue che conoscevo e di impararne di nuove, ho imparato a presentare ed organizzare attività ludiche e non, ho imparato come stare su un palco, come intrattenere un’audience di grandi o piccini, come relazionarsi con i vari tipi di turisti a seconda di nazionalità, abitudini, linguaggio, cultura e molto altro. Vi assicuro che tutto questo non si può imparare se non direttamente vivendolo, non si ha bisogno di nessuna capacità se non la voglia di mettersi in gioco e sfidare le proprie paure.
Alessandra decise così di organizzare dei colloqui con gli alunni delle quinte interessati a questo progetto, per offrire opportunità lavorative subito dopo il diploma e vennero anche organizzate alcune visite agli uffici di Costa di Genova. Ebbi l’opportunità di comprendere a pieno ogni sfumatura del cammino sul quale mi stavo mettendo e di ogni prerequisito necessario per poterlo fare.
Ricordo ancora il giorno del colloquio con nostalgia… Si trattava di un’ intervista in lingua inglese e nelle altre lingue conosciute, che nel mio caso erano tedesco e francese. Eppure ero davvero agitato: era diventato il mio nuovo sogno.
In meno di 3 mesi presi il diploma, superai il colloquio e venni inserito in un training della durata di un mese organizzato da Costa Crociere. Dovemmo superare alcuni esami ed entro settembre venni inserito all’interno dell’ultimo training pre-imbarco per la salvaguardia della vita umana in mare, life-saving at sea, procedure di emergenza, primo soccorso e fire fighting, per poi finalmente imbarcarmi a inizio dicembre.
Venni catapultato in questo nuovo mondo, in mezzo a più di 60 culture diverse e in un sistema lavorativo totalmente multietnico, internazionale ed organizzato.
Mi imbarcai il 3 dicembre a Marsiglia come Children Animator e la compagnia mi assegnò la mia prima nave: Costa Fortuna. Avrei affrontato il Crossing (una traversata) della durata di una ventina di giorni fino a Dubai, dove avremmo iniziato le crociere delle ‘’Mille e una notte’’ intorno agli Emirati Arabi, fino ad aprile. Dopodiché avremmo avuto il secondo crossing attraversando tutta l’Asia fino a Shanghai.
Il primo mese non fu facile adattarsi alla vita di bordo, piena di orari, scadenze e ordini da rispettare (sì, proprio ordini!) Vi posso assicurare che non è assolutamente facile per una persona che viene dalla realtà scolastica: ciò che ora considerate normale, qui non sarebbe neanche lontanamente contemplabile. Durante il mio primo contratto ebbi un richiamo scritto per aver masticato un chewing-gum in area passeggeri, giusto per fare un esempio!
Entrare nel mondo del lavoro attraverso una compagnia così grande mette in gioco parecchie cose, come la concorrenza di persone sempre pronte a sostituirvi e la necessità di standard di approccio lavorativo di un certo livello. Per questo motivo, il primo periodo a bordo è sempre un po’ tumultuoso e pieno di cose da imparare, memorizzare e saldare nella mente. Con un po’ di prontezza di spirito e forza di volontà, chiunque abbia questo sogno può farcela sicuramente: vi assicuro che l’unico requisito è crederci a pieno cuore. In meno di tre anni ho avuto la possibilità di vedere milioni di posti che, forse, mai avrei visto neanche in una vita intera, di rafforzare la mia conoscenza linguistica e la interazione con essa, di migliorare esponenzialmente la capacità di traduzione simultanea e di passaggio da una lingua a un’altra nel giro di istanti e mille altre cose.
Dubai, Oman, Vietnam, Spagna, Francia, Inghilterra, Germania, Norvegia, Svezia, Estonia, Russia, Barbados, Guadalupe, Martinica, Antigua, Palestina, Giordania, Turchia, Montenegro, Grecia, Canarie, Cina, Giappone, India, Thailandia, Malesia… sono solo alcuni dei meravigliosi luoghi che ho scoperto grazie a questo lavoro. Dalla mia prima nave, sono ormai arrivato alla quinta e a quasi 3 anni nella compagnia Costa.
Non sarò bugiardo e non vi dirò che tutto qui sia rose e fiori, come penso nessun lavoro al mondo sia. La quantità di lavoro è molta e bisogna avere molta energia per affrontarla (soprattutto con i bambini! 😛), essere positivi e pronti a lasciare tutto ciò che riguarda la propria vita per 6 lunghi mesi, senza mai un giorno di riposo completo. In cambio, però, avreste anche parecchie cose importanti. In primo luogo una stabilità economica e in secondo luogo il mio sogno più grande: essere pagati per viaggiare. Pochi altri lavori al mondo ti danno la possibilità di addormentarti in Francia e svegliarti in Spagna, attraversare il Brasile in pochi giorni, fare un bagno nel mare dei Caraibi Francesi nella pausa pranzo o cavalcare un elefante mentre sorseggi un tè in Thailandia… Quando ero tra i banchi della NOSTRA scuola, non avrei mai immaginato di poter, un giorno, scrivere queste parole
Ed invece nella vita niente è mai detto.
Ricordatevi che niente é impossibile, basta solo
volerlo davvero e nessuno potrà fermarvi. Gli unici artefici del vostro
destino, siete voi!
P.s. Spero di incontrarvi un giorno a bordo…!
Giulio Andreetto
Un ultimo Grazie…
Prof.ssa Curti, Prof.sa
Corbo, Prof.ssa Marsili, Prof.ssa Gallione, Prof. Usai, Prof. Murru, Prof.ssa
Parodi, Prof.ssa Fornaroli, Prof.ssa Funghini e tutti gli altri professori che
ho avuto: ci tengo a dire che un grazie non sarebbe abbastanza per il lavoro
che avete fatto e che continuate a fare con i ragazzi di questo istituto. Dieci
anni fa non avrei potuto MAI scegliere meglio di così. Un
abbraccio grande!
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