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Un sondaggio sulla legge Cirinnà |
La proposta di legge avanzata (legge Cirinnà) sta scatenando discussioni all'interno del governo e del parlamento italiano, ma anche tra i cittadini; il motivo di tanta contestazione principalmente è riconoscere le coppie omossessuali come coppie di fatto con tutti i loro diritti, compresi reversibilità della pensione e adozioni, equiparandole alle coppie etero.
La seconda parte della proposta, disciplina la convivenza di fatto, sia che riguardi il rapporto tra una donna e un uomo sia tra due persone dello stesso sesso, cioè coppie che non intendono sposarsi regolarmente, ma solo registrare la loro convivenza.
La maggior parte di italiani etero che vanno contro questa norma, mi sembra non conosca proprio il secondo paragrafo della legge, dove la proposta potrebbe andare ANCHE incontro alle loro esigenze. In altri termini, ci si è più soffermati sul fatto che questa legge possa andare incontro ANCHE alle coppie omosessuali, che sul fatto che riguardi ANCHE i diritti delle coppie etero!
I pensieri e le considerazioni sono tanti e differenti, hanno (da una parte e dall'altra) una natura etica, morale e civile, nonché politica e religiosa: trovare un punto della situazione che metta d'accordo tutti è difficile.
Questa legge ci viene sollecitata dalla Unione Europea, in quanto noi siamo tra i pochissimi paesi a non averla applicata; questo probabilmente è dovuto al fatto che il popolo italiano risente, più di altri paesi europei, dell'influenza del Vaticano, il quale riconosce solo la famiglia tradizionale UOMO-DONNA,
La mia opinione al proposito non si unisce né ai pro né ai contro, anche perchè andrebbero valutati i diversi casi nello specifico.
Secondo i miei principi, rispetto l'amore che lega coppie dello stesso sesso, ma trovo dannoso, per quanto riguarda l'aspetto sociale, permettere l'adozione a queste ultime.
Tengo però a precisare, come scritto nell' articolo 3 della nostra Costituzione, che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza alcuna distinzione. Forse sarebbe bene tenerlo sempre a mente, come base su cui fondare ogni tipo di dibattito.
Lisa Bartolo, III D tur
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