Oggi volevamo trattare un argomento da sempre spunto di acceso dibattito tra uomini e donne: IL MASCHILISMO. Il termine maschilismo viene usato a partire dagli anni sessanta, per indicare un atteggiamento culturale e sociale basato sull'idea di una superiorità fisica e intellettuale dell'uomo sulla donna in contrapposizione al termine femminismo. Il maschilismo è considerato come un atteggiamento culturale, non necessariamente accompagnato da odio, manifestatosi non soltanto nel recente passato, che considerava gli uomini superiori alle donne ed a cui pertanto venne attribuito il significato di essere una convinzione preconcetta, come anche il razzismo (una specie di razzismo di "genere"), dannosa per il genere femminile. Ogni ragazzo, secondo me, nasce un po' maschilista, ma ci sono alcuni che nel crescere sviluppano maggiormente questa loro convinzione di essere superiori; altri, invece, o per l'educazione ricevuta o perché incontrano donne che sanno far loro cambiare idea, comprendono crescendo che i due sessi hanno pari dignità. Alcuni esempi di maschilismo possono essere per esempio la convinzione che la donna sia più debole dell'uomo, oppure la presunzione che non ci sia bisogno che lavorino perchè esiste il maschio per questo, e la donna deve solamente stare a casa ad occuparsi dei bambini e dei lavori domestici. Tra vecchi esempi di maschilismo basti ricordare come la donna fino alla prima guerra mondiale fosse assolutamente esclusa dalla vita politica. Poche erano quelle che lavoravano (se escludiamo i lavori più umili o più sfruttati) o andavano a scuola. Per fortuna molte donne si sono ribellate, e ora c'è, per modo di dire, ugualianza tra i diritti della donna e quelli dell'uomo.
Valentina Loriga.
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