martedì 20 ottobre 2015

Più è antico, più è moderno! - Una fantastica lezione di arte

Questa settimana vogliamo proporvi una rticolo che abbiamo letto in rete e che ci ha colpito moltissimo. L'autrice è una prof. di storia dell'arte che tiene un blog pazzesco che vi consigliamo: 


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Ho notato che quando pubblico su Facebook le immagini di sculture molto antiche (preistoriche, sumere, cicladiche, etrusche…) il commento più frequente è: “Che modernità!“.

scultura-moore


È chiaro che dal punto di vista storico è un giudizio privo di senso: potremmo dire che le sculture contemporanee hanno spesso un gusto arcaico ma non il contrario, dato che gli antichi non conoscevano l’arte del XX secolo…
Ma è anche evidente che si tratta di un giudizio che non va preso alla lettera. Un po’ come il cosiddetto “Barocco Ellenistico“: milleottocento anni prima del Barocco, l’arte ellenistica sembra anticipare tanti aspetti tipici del Seicento come il pathos, il dinamismo, l’espressività globale della composizione.

scultura-bernini-barocco


L’arte classica, d’altra parte, è sempre “moderna”. La sua tensione verso l’equilibrio perfetto, stemperato dai limiti della materia, fa parte del DNA dell’espressione artistica di ogni tempo. La sua ricerca di bellezza, di armonia è un modello costante nella civiltà occidentale anche quando viene declinata in modo espressionistico.

scultura-classico-mitoraj


Ma il Novecento e le Avanguardie hanno guardato al passato anche, e soprattutto, in senso anticlassico.
Perché quell’età, e tutta l’arte che in modi differenti a quella si è ispirata, è un riferimento ingombrante, insostenibile: non si può fisicamente andare oltre Michelangelo e Bernini. Dopo quella mano che affonda le dita nel marmo morbido come carne la strada si chiude.

scultura-bernini-mano


E se non si può andare sulla stessa strada occorre prenderne un’altra, occorre liberarsi dall’eredità pesante dei maestri, ricominciare da capo: da una massa sbozzata, da forme sgraziate, da un’espressività pura, primitiva, libera da canoni proporzionali o da dettagli anatomici.
È così che Matisse e Picasso riscoprono l’arte africana…

scultura-maschera-matisse


Amedeo Modigliani, invece, si ricollega all’arte cicladica, quella forma di scultura essenziale, allungata e geometrica realizzata circa cinquemila anni fa nell’arcipelago del mar Egeo, molto prima che nascesse l’arte greca.
La sua attività scultorea (che presto Modì abbandona a causa dei problemi respiratori dovuti alla tubercolosi) si esprime attraverso poche teste stilizzate e lineari. Talmente “semplici” nella loro purezza da poter essere facilmente realizzate anche da un ragazzino armato di trapano elettrico (è quello che avvenne con il famoso scherzo delle false teste nel 1984).

scultura-cicladica-modigliani


A questo stile asciutto e schematico Modigliani era stato introdotto da Constantin Brâncuși, scultore rumeno che ha riscritto l’arte primitiva in forme di assoluta purezza o, al contrario, di grande forza materica.

scultura-primitiva-brancusi


E così lo stile di Brâncuși o di Arturo Martini ci è talmente familiare che stentiamo a credere che sculture come la “Venere di Malta” possano risalire al 3.300 a.C.!

scultura-venere-martini


Stessa cosa per le filiformi figure di Alberto Giacometti, gemelle siamesi dei bronzi etruschi

scultura-etrusca-giacometti


La stessa stilizzazione dei corpi, tipica dell’arte primitiva e di quella infantile, è l’obiettivo del lavoro di Paul Klee: i suoi omini, fatti di pochi tratti come i disegni dei bambini o i graffiti rupestri, sembrano riportare la pittura al grado zero del linguaggio visivo. La linea che traccia una forma. Stop.

graffiti-klee


Lo stesso sapore arcaico e tribale degli esperimenti di Keith Haring. Forme d’arte in cui si esprimono istinti primordiali attraverso la forza dei segni e del ritmo… quasi la versione dipinta di una danza maori!

tribale-haring


Ma il fascino dell’antico non appartiene solo a pittura e scultura. Tante testimonianze del passato, come i gioielli o i manufatti in vetro, possiedono una freschezza sorprendente, un’attualità che ci fa pensare: ma allora in questi tempi non hanno inventato più niente?!

vetro-antico-moderno


Il fatto è che questi sono archetipi, forme primigenie. Le basi dell’arte con cui siamo tornati a fare i conti.
Ma se il cerchio si è chiuso allora l’arte è morta? “L’arte appartiene al passato”, diceva Hegel. Ma Gadamer risponde che no: l’arte è più viva che mai!
Ha a che fare con la spiritualità, il trascendente e, anche se recupera schemi antichi, attribuisce loro significati completamente nuovi.

cromlech-long


È il senso ciò che separa un idolo antico da una scultura modellata come un ciottolo, come un osso asciugato dal sole.

scultura-ossea


C’è qualcosa di ciclico, è vero, ma c’è anche qualcosa di irripetibile, per fortuna… altrimenti non avrei più nulla da raccontarvi!

Prof.ssa Emanuela Pulvirenti

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