“Sei
sicura di quello che stiamo facendo?” - mi chiese
“Certo
che si, altrimenti non saremmo qua” - risposi sarcasticamente.
“Guarda
laggiù! Potremmo chiedere a lui, mi sembra il capo tribù”
“Proviamo..”
Ci avvicinammo, titubanti e insicuri che si spaventasse nel vedere qualcuno di così insolito nei pressi del suo villaggio, avevamo la faccia troppo da stranieri.
Ci avvicinammo, titubanti e insicuri che si spaventasse nel vedere qualcuno di così insolito nei pressi del suo villaggio, avevamo la faccia troppo da stranieri.
“Mi
scusi..”
“Chi
siete? Americani? Via via! Noi non vi vogliamo qui”
“Ci
scusi, no, non siamo americani, siamo italiani. So che per lei sembra
una cosa strana, ma noi veniamo dal futuro”
“Dal
futuro? Ma voi siete pazzi! Via via, altrimenti vi farò sacrificare”
“Mi
ascolti. Qualcosa è successo nella nostra epoca e sono state
cancellate tutte le storie sulla conquista del vostro territorio. Gli
unici due che sono a conoscenza della situazione siamo io e il mio
collega qui presente, ma se dovessimo mai raccontarlo saremmo
direttamente chiusi in un ospedale psichiatrico a vita. La prego,
abbiamo bisogno della sua testimonianza per riportare la storia alla
realtà.”
“Anche
io dovrei considerarvi dei pazzi, ma sento di potermi fidare di voi,
quindi vi racconterò cosa ci è successo in questi anni, a causa dei
colonizzatori”
“La
ringrazio di cuore” - dissi sorridendo ed estraendo il registratore
dalla tasca.
“Per
le penne del mio copricapo, cos'è quell'oggetto?”
“E'
una videocamera.. ecco.. lasci stare”
Mi
guardò stranito ma decise di lasciar perdere.
“La
nostra vita ha sempre proceduto in maniera tranquilla nei nostri
territori. Noi pellerossa vivevamo in pace, di caccia e lavoro,
mentre le nostre donne si occupavano delle tende e dei bambini. Nel
corso degli anni però, gli Americani pian piano acquistarono
territori fino ad arrivare da noi. L'acquisto dei nostri territori ha
facilitato così la colonizzazione del nostro popolo, spingendo le
loro famiglie ad emigrare nel nostro territorio. A noi però non
piacque molto il loro modo di vivere; privatizzarono le terre, fecero
uso di ordigni agricoli, che, bleah, lasciate stare... Eravamo così
indignati dal vedere che i nostri territori di caccia si riducevano
sempre più... Così decidemmo di ribellarci, e lo stato americano
ci inviò il loro esercito. Maledetti bianchi, risolvono sempre tutto
con la forza!Così il capo tribù Tucumseh “arruolò” molti di
noi per combatterli, ma loro erano ovviamente molto più forti di
noi. La nostra sconfitta li fece avanzare, deportandoci tutti oltre
il Mississippi. Ci hanno costretti a vivere tutti insieme, tribù
nemiche a contatto che non hanno fatto altro che distruggere la
nostra vita. Inoltre, le malattie portate dagli stranieri, non
conoscendole, presero il sopravvento, e ci decimarono. Ci
perseguitarono per via delle nostre abitudini religiose perché tutti
noi dovevamo essere devoti al loro unico Dio.. Non accettavano la
nostra diversità, così hanno deciso di sterminarci, di imporre il
loro volere, perché è questo che l'uomo bianco ha sempre fatto da
generazioni, non accettare ciò che è diverso da loro. Qui ci è
rimasto poco e niente, qualche famiglia, qualche piccolo spazio, e un
sacco di uomini bianchi a cui dobbiamo sottostare. Questa
colonizzazione è stata solo un beneficio dell'uomo bianco, nessuno
ci ha ascoltati, nessuno ha pensato che forse eravamo diversi e non
potevamo comprendere una società e una tradizione differente. Ma una
cosa i bianchi non hanno avuto in confronto a noi, e sto parlando di
dignità e di rispetto nei confronti di chi non ha il tuo stesso
colore di pelle, o che non mangia come mangi tu, o che non parla la
tua lingua, o che non prega il tuo Dio. Lei, signorina, non può
comprendere la sofferenza del veder sterminare e conquistare ciò che
è tuo da generazioni, ciò che tuo padre, e prima ancora tuo nonno
hanno mantenuto rigoglioso con fatica. Mi sento a volte così
inutile, sa, perché mi sembra quasi di aver mancato di rispetto ai
miei antenati per non essere riuscito a evitare questo disastro, e
vivo ogni giorno pregando che lassù mi perdonino per essere stato un
buono a nulla.”
“Io ero già al corrente di tutto questo, e le assicuro che verranno molti altri conflitti nel futuro che riguarderanno anche lo stato dove noi risiediamo. Purtroppo non gliene posso parlare perché altererei l'equilibrio tra presente e futuro. Volevo solo dirle di essere fiero, perché non è colpa sua se tutto questo è avvenuto, ma è grazie a lei se nel futuro le prossime generazioni potranno continuare a ricordare ciò che è successo a lei ed ai restanti nativi che sono stati privati persino della propria terra. Non so come ringraziarla di aver occupato il suo tempo per noi, e di essersi fidato di una straniera.”
“Io ero già al corrente di tutto questo, e le assicuro che verranno molti altri conflitti nel futuro che riguarderanno anche lo stato dove noi risiediamo. Purtroppo non gliene posso parlare perché altererei l'equilibrio tra presente e futuro. Volevo solo dirle di essere fiero, perché non è colpa sua se tutto questo è avvenuto, ma è grazie a lei se nel futuro le prossime generazioni potranno continuare a ricordare ciò che è successo a lei ed ai restanti nativi che sono stati privati persino della propria terra. Non so come ringraziarla di aver occupato il suo tempo per noi, e di essersi fidato di una straniera.”
“I
suoi occhi mi ricordano quelli di un lupo, l'animale a cui sono molto
devoto, il mio simbolo. Arrivederci, e tenga stretto ciò che
possiede, i suoi cari, la sua terra.”
“Oggi
ho imparato molto da lei, pur conoscendo già gli avvenimenti, e solo
grazie ad un parere di chi ci ha vissuto, e non solo dai racconti
storici che sono arrivati fino a noi, ho capito veramente quanto
potesse essere straziante. Arrivederci, abbia cura di lei”
“Arrivederci”. Mi sorrise e abbassò lo sguardo mentre mi allontanavo.
Erica Benassi IV ET
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