domenica 10 maggio 2015

LA CONQUISTA DEL WEST - Un racconto da un altro punto di vista


Sei sicura di quello che stiamo facendo?” - mi chiese
Certo che si, altrimenti non saremmo qua” - risposi sarcasticamente.
Guarda laggiù! Potremmo chiedere a lui, mi sembra il capo tribù”
Proviamo..”
Ci avvicinammo, titubanti e insicuri che si spaventasse nel vedere qualcuno di così insolito nei pressi del suo villaggio, avevamo la faccia troppo da stranieri.
Mi scusi..”
Chi siete? Americani? Via via! Noi non vi vogliamo qui”
Ci scusi, no, non siamo americani, siamo italiani. So che per lei sembra una cosa strana, ma noi veniamo dal futuro”
Dal futuro? Ma voi siete pazzi! Via via, altrimenti vi farò sacrificare”
Mi ascolti. Qualcosa è successo nella nostra epoca e sono state cancellate tutte le storie sulla conquista del vostro territorio. Gli unici due che sono a conoscenza della situazione siamo io e il mio collega qui presente, ma se dovessimo mai raccontarlo saremmo direttamente chiusi in un ospedale psichiatrico a vita. La prego, abbiamo bisogno della sua testimonianza per riportare la storia alla realtà.”
Anche io dovrei considerarvi dei pazzi, ma sento di potermi fidare di voi, quindi vi racconterò cosa ci è successo in questi anni, a causa dei colonizzatori”
La ringrazio di cuore” - dissi sorridendo ed estraendo il registratore dalla tasca.
Per le penne del mio copricapo, cos'è quell'oggetto?”
E' una videocamera.. ecco.. lasci stare”
Mi guardò stranito ma decise di lasciar perdere.
La nostra vita ha sempre proceduto in maniera tranquilla nei nostri territori. Noi pellerossa vivevamo in pace, di caccia e lavoro, mentre le nostre donne si occupavano delle tende e dei bambini. Nel corso degli anni però, gli Americani pian piano acquistarono territori fino ad arrivare da noi. L'acquisto dei nostri territori ha facilitato così la colonizzazione del nostro popolo, spingendo le loro famiglie ad emigrare nel nostro territorio. A noi però non piacque molto il loro modo di vivere; privatizzarono le terre, fecero uso di ordigni agricoli, che, bleah, lasciate stare... Eravamo così indignati dal vedere che i nostri territori di caccia si riducevano sempre più... Così decidemmo di ribellarci, e lo stato americano ci inviò il loro esercito. Maledetti bianchi, risolvono sempre tutto con la forza!Così il capo tribù Tucumseh “arruolò” molti di noi per combatterli, ma loro erano ovviamente molto più forti di noi. La nostra sconfitta li fece avanzare, deportandoci tutti oltre il Mississippi. Ci hanno costretti a vivere tutti insieme, tribù nemiche a contatto che non hanno fatto altro che distruggere la nostra vita. Inoltre, le malattie portate dagli stranieri, non conoscendole, presero il sopravvento, e ci decimarono. Ci perseguitarono per via delle nostre abitudini religiose perché tutti noi dovevamo essere devoti al loro unico Dio.. Non accettavano la nostra diversità, così hanno deciso di sterminarci, di imporre il loro volere, perché è questo che l'uomo bianco ha sempre fatto da generazioni, non accettare ciò che è diverso da loro. Qui ci è rimasto poco e niente, qualche famiglia, qualche piccolo spazio, e un sacco di uomini bianchi a cui dobbiamo sottostare. Questa colonizzazione è stata solo un beneficio dell'uomo bianco, nessuno ci ha ascoltati, nessuno ha pensato che forse eravamo diversi e non potevamo comprendere una società e una tradizione differente. Ma una cosa i bianchi non hanno avuto in confronto a noi, e sto parlando di dignità e di rispetto nei confronti di chi non ha il tuo stesso colore di pelle, o che non mangia come mangi tu, o che non parla la tua lingua, o che non prega il tuo Dio. Lei, signorina, non può comprendere la sofferenza del veder sterminare e conquistare ciò che è tuo da generazioni, ciò che tuo padre, e prima ancora tuo nonno hanno mantenuto rigoglioso con fatica. Mi sento a volte così inutile, sa, perché mi sembra quasi di aver mancato di rispetto ai miei antenati per non essere riuscito a evitare questo disastro, e vivo ogni giorno pregando che lassù mi perdonino per essere stato un buono a nulla.”
“Io ero già al corrente di tutto questo, e le assicuro che verranno molti altri conflitti nel futuro che riguarderanno anche lo stato dove noi risiediamo. Purtroppo non gliene posso parlare perché altererei l'equilibrio tra presente e futuro. Volevo solo dirle di essere fiero, perché non è colpa sua se tutto questo è avvenuto, ma è grazie a lei se nel futuro le prossime generazioni potranno continuare a ricordare ciò che è successo a lei ed ai restanti nativi che sono stati privati persino della propria terra. Non so come ringraziarla di aver occupato il suo tempo per noi, e di essersi fidato di una straniera.”
I suoi occhi mi ricordano quelli di un lupo, l'animale a cui sono molto devoto, il mio simbolo. Arrivederci, e tenga stretto ciò che possiede, i suoi cari, la sua terra.”
Oggi ho imparato molto da lei, pur conoscendo già gli avvenimenti, e solo grazie ad un parere di chi ci ha vissuto, e non solo dai racconti storici che sono arrivati fino a noi, ho capito veramente quanto potesse essere straziante. Arrivederci, abbia cura di lei”
Arrivederci”. Mi sorrise e abbassò lo sguardo mentre mi allontanavo.
Erica Benassi IV ET

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