mercoledì 19 marzo 2014

VIAGGIO DI ISTRUZIONE - Mauthasen

Continuiamo a parlarvi del viaggio di istruzione che coinvolgerà molte classi del nostro istituto, nell'ambito del progetto sulla memoria e l'integrazione. Il percorso scelto toccherà Salisburgo, Praga e Mauthasen.
Oggi vi parleremo di Mauthasen.

Costituzione: 1° agosto 1938
Ubicazione: in Austria, nelle vicinanze di Linz

Il lager di Mauthasen
Il campo di concentramento di Mauthausen fu costruito nell'agosto del 1938, appena 5 mesi dopo l'"Anschluss", l'annessione dell'Austria al Reich tedesco.
La zona di Mauthausen fu scelta come sede di un campo di concentramento per la sua vicinanza con una cava di granito. La DEST, società posseduta dalle SS, acquistò le cave per sfruttarle commercialmente, anche in previsione del forte incremento nell'utilizzo di granito nei giganteschi monumenti progettati nelle "città del Führer" (tra le quali Linz).

Camera a gas
Per le SS il campo di concentramento svolgeva due funzioni: serviva all'eliminazione dei nemici politici
attraverso la detenzione, le violenze, le uccisioni arbitrarie (cosa che consentiva il mantenimento di un regime di terrore tra gli oppositori del nazismo, al di fuori del campo); e contemporaneamente era una fonte di profitti, attraverso lo sfruttamento intensivo del lavoro dei deportati.
Mauthausen, il solo campo di concentramento classificato di "classe 3" (come campo di punizione e di annientamento attraverso il lavoro) divenne uno dei più terribili Lager nazisti. I prigionieri dovettero fare fronte a condizioni di detenzione inumane e lavorare come schiavi nelle cave. Le violenze, le brutalità, le punizioni disumane, la fame e le uccisioni costituivano elementi essenziali della vita quotidiana.

I forni crematori
Le uccisioni avvenivano in molte forme: attraverso le violenze dirette delle SS, le impiccagioni, le fucilazioni, le iniezioni al cuore, gli avvelenamenti e infine con il gas. Alcuni deportati furono semplicemente bagnati e lasciati gelare fino alla morte nel rigido inverno austriaco.
L'incremento della produzione bellica e gli sforzi compiuti dal nazismo di trasferire in gallerie sotterranee le produzioni delle fabbriche colpite dai bombardamenti alleati portarono a partire dal 1943 a un allargamento delle funzioni del campo. Una grande parte dei prigionieri fu destinata alla produzione degli armamenti in diversi campi satellite.
Circa 200.000 persone di differenti nazionalità furono deportate a Mauthausen: oppositori politici, persone perseguitate per motivi religiosi, omosessuali, ebrei, zingari, prigionieri di guerra e anche criminali comuni. Circa la metà dei deportati furono uccisi, o morirono a causa delle inumane condizioni di vita e di lavoro.

Una della immagini simbolo della tragedia.
Gli studi dell'ex deportato Hans Marsalek sui deportati a Mauthausen hanno documentato il passaggio per
questo luogo di tortura e di morte di 197.464 persone: 192.737 uomini e 4.727 donne. Al momento della liberazione, nel maggio '45, si trovavano nei campi che facevano capo a Mauthausen circa 66.500 deportati (di cui 1.734 donne) molti dei quali in condizioni tali da non sopravvivere a lungo. Gli italiani deportati qui furono più di 8.000.
Il 16 maggio '45, prima del rimpatrio, i superstiti del campo giurarono di combattere per "un mondo nuovo, libero, giusto per tutti".

Per ulteriori approfondimenti, cliccate QUI

Nessun commento:

Posta un commento

Scrivi qui il tuo commento: sarà pubblicato dopo la moderazione.