venerdì 21 febbraio 2014

Il Pirata


“Marco Pantani (Cesena, 13 gennaio 1970 – Rimini, 14 febbraio 2004)” , potrebbe essere questo l’inizio di un articolo in onore del decimo anniversario dell’uomo che ha fatto la storia nel ciclismo, ma non è così che deve iniziare. Marco Pantani è stato un ciclista su strada italiano, con caratteristiche di scalatore. Professionista dal 1992 al 2003, vinse un Giro d'Italia e un Tour de France, la medaglia di bronzo ai mondiali in linea del 1995, ottenendo in tutto 46 vittorie in carriera. “Il Pirata”, soprannominato così poiché indossava sempre la bandana, era l’uomo che non temeva nessuno ma si faceva temere. Lui, che con la sua potenza, i suoi muscoli e la sua grande forza di volontà arrivava sempre in cima; lui che quando si pedalava in salita restava sempre indietro lasciando tutti con il fiato sospeso, ma che aspettava il momento giusto per scattare e far mangiare polvere agli avversari. Fatica, sudore e stanchezza erano all’ordine del giorno, ma per Marco erano “il pane” quotidiano, un nutrimento essenziale. Tanto forte e determinato nel suo lavoro, quanto incosciente; ebbene, “Il Pirata”, che aveva affrontato mari tempestosi uscendone sempre vincitore, è stato in fine “divorato” dall’incoscienza che lo ha portato alla morte. Pantani faceva uso di droghe, le stesse che forse lo aiutavano a vincere o forse che gli davano “semplicemente” la giusta carica per affrontare le tortuose strade che lo avevano visto vincitore numerose volte. Gli amici lo ricordano come una “bomba” di energia,determinazione e umiltà, l’uomo che non deludeva mai i suoi fans e sapeva come far parlare di lui; i fans,che sono stati intervistati a seguito della giornata commemorativa del “Pirata”, ne parlano come un dio da adorare e stimare. Il signor Alessandro A. dice: “ mi sono tatuato sul braccio la data in cui il mio idolo ci ha lasciati, 14 febbraio 2004, ci ha regalato grandi emozioni e ci ha fatto appassionare del ciclismo; quanto al doping, ha sbagliato e purtroppo ne ha pagato le conseguenze, ma non per questo lo giudico” Abbiamo raccolto altre dichiarazioni al riguardo, come quella, ad esempio, del signor Germano L. che si esprime dicendo: “Sari sempre nei nostri cuori Pirata!e come ho sempre detto: la storia o la si fa o la si studia e tu l’hai decisamente fatta, abbiamo solo da imparare! Non ti dimenticheremo!” E’ In maniera quasi commovente che si chiude questo capito di storia, iniziato con un uomo sconosciuto, il comune “Marco Pantani” e concluso con il mito del ciclismo, “il Pirata”. Uscirà a breve in tutte le librerie, un libro in suo onore, per ricordare insieme ai suoi fans il suo lungo viaggio verso la vittoria e la fama.
                                                                                                                             Nicole (III B tur) 



Nessun commento:

Posta un commento

Scrivi qui il tuo commento: sarà pubblicato dopo la moderazione.